Laterizi rettificati

(foto Laterizi Alan Metauro Gruppo Ripabianca)

I blocchi a piani rettificati, che semplificano la posa in opera di pareti esterne e interne di ogni tipo, assicurano alte prestazioni di isolamento termico e di risparmio energetico.

I blocchi semipieni in laterizio rappresentano una delle più usuali soluzioni per creare pareti interne o perimetrali quando gli elementi sono confezionati rispettando i requisiti tecnici necessari a soddisfare le esigenze che derivano dalla specifica destinazione d’uso. I blocchi in laterizio per la costruzione di strutture portanti, devono assicurare un’adeguata resistenza alle azioni statiche dirette in senso verticale e alle sollecitazioni dinamiche indotte da un eventuale sisma. Altre varianti, connotate da una percentuale di foratura più elevata, sono adatte solo per pareti portanti in zone a bassa sismicità, per tamponamenti nelle strutture a travi e pilastri in calcestruzzo oppure per divisori di ampio spessore. Il laterizio impiegato nei blocchi ad alte prestazioni termiche è un materiale tradizionale, in linea con i principi della bioarchitettura e derivato dalla cottura di argille senza aggiunte di additivi o di altri composti se non l’acqua di impasto e i componenti per alleggerire la massa molti dei quali, durante il passaggio in forno, si volatilizzano lasciando una serie continua di pori e di alveoli nella struttura del blocco. Questi laterizi alleggeriti consentono di costruire con rapidità molteplici tipologie di murature esterne e interne al fabbricato, monostrato, composte o a doppia parete, sulla base delle specifiche tecniche richieste dal progetto dell’edificio.

(foto Foranaci Zanrosso)

I blocchi a piani rettificati
Il blocco laterizio ad alte prestazioni termiche realizzato con i piani di allettamento paralleli e rettificati mediante un sistema speciale di molatura, permette di confezionare elementi con fianchi a incastro connotati da una notevole precisione nella misura dell’altezza (scarti dimensionali dell’ordine di 0,2 millimetri) e quindi da posare solo con un sottile strato di collante cementizio risolvendo diversi problemi sul cantiere. Grazie alla rettifica delle facce di allettamento è possibile eseguire murature con giunti orizzontali molto sottili a tutto beneficio dell’isolamento termico: solo 1 mm di spessore contro i circa 10 mm necessari per i normali blocchi posati con malta tradizionale. La posa praticamente a secco rende piĂą rapida l’operazione di costruzione con un notevole risparmio di costi per il legante e per tutte le operazioni connesse all’uso delle malte tradizionali. Il lavoro complessivo si presenta piĂą pulito così come il cantiere nel suo complesso, pur assicurando alte prestazioni di resistenza meccanica a compressione e a trazione accompagnate da un miglior potere coibente grazie all’eliminazione dei ponti termici derivati dai giunti di malta.

(foto Wienerberger)

Il sistema è completo di collante, di attrezzi livellatori, di maniglie per facilitare la presa dei blocchi e di pezzi speciali per il completamento della muratura, mentre tutto il principio costruttivo è normalizzato così da renderlo facile e comprensibile anche ai meno esperti. Al termine del lavoro la muratura si presenta asciutta, omogenea, liscia e pronta per l’applicazione dell’intonaco che può essere steso anche in uno strato più sottile rispetto alle opere tradizionali per la notevole planarità della parete. I blocchi rettificati sono costruiti con un’ottima configurazione geometrica e possiedono un elevato numero di file dei fori con sfasamento dei setti proprio in direzione della trasmissione del calore. Nelle partizioni perimetrali a contatto con l’esterno o con un ambiente freddo, viene prolungato il flusso termico e la geometria dei fori, insieme alla struttura porizzata o alveolare del laterizio, minimizza la conduttività termica dei blocchi su valori persino al di sotto di 0,1 W/mK. In una parete semplicemente intonacata, l’assenza di ponti termici derivati dai giunti di malta e le caratteristiche dei blocchi permettono di realizzare murature con una trasmittanza termica inferiore al 20 % rispetto ai valori di soglia indicati dalle leggi in materia di risparmio energetico per le aree geografiche più inclementi e danno la possibilità di soddisfare i requisiti per ottenere le detrazioni fiscali di legge. Inoltre la produzione si estende alle versioni rettificate e con fori riempiti da materiali fortemente coibenti come la perlite, il polistirene anche additivato con grafite e la lana di roccia che aumentano le prestazioni termiche dei blocchi e consentono di realizzare case passive da un punto di vista energetico.

(foto Consorzio Poroton)

La posa
La muratura con blocchi rettificati richiede tecniche di posa diverse da quelle tradizionali. Il primo corso di blocchi, in genere posato con malta tradizionale, viene sistemato con una cura particolare per evitare eventuali differenze di quota tra gli elementi. Dopo aver verificato la perfetta planarità, i corsi successivi vengono posati a giunti sfalsati molto rapidamente, senza particolari difficoltà e con limitati controlli di orizzontalità e di appiombo dei giunti verticali. Appositi strumenti di regolazione consentono l’applicazione precisa del primo corso. La malta collante è molto fluida e richiede la distribuzione sull’intero corso mediante un apposito rullo con serbatoio che consente di regolare lo spessore dell’adesivo. Il corso successivo si applica direttamente su questo strato collante riducendo notevolmente i tempi operativi del cantiere. La parete, al termine della posa si presenta asciutta, con superfici esterne chiuse, lisce e omogenee, senza la tipica interruzione orizzontale del giunto di malta che connota l’impiego della malta tradizionale. Sulla parete così realizzata è possibile intervenire immediatamente con l’intonaco, anche di tipo monostrato e a spessore sottile per l’ottima planarità delle superfici.

(foto Decorus)

Le doti principali 
L’uso dei blocchi laterizi alleggeriti, con massa alveolata o porizzata, consente di realizzare la muratura in più varianti e senza dover ricorrere necessariamente a particolari soluzioni integrative per aumentare le prestazioni nel campo della limitazione delle dispersioni energetiche e della difesa dai rumori aerei esterni. La varietà degli elementi permette di ottenere un’ampia gamma di spessori, insieme a una resistenza meccanica tale da ottemperare ai dettami dei decreti e delle norme, e di scegliere le tipologie dei blocchi laterizi portanti più idonea per costruire in tutte le aree a diverso grado di sismicità.

La traspirabilitĂ 
I connotati termici della muratura impediscono la formazione di condense anche nelle zone dove vengono prodotte grandi quantità di vapore, come la cucina o il bagno, oppure quando la stagione è caratterizzata da basse temperature ambientali esterne con elevati tassi di umidità relativa dell’aria. Le pareti perimetrali, anche per l’elevata traspirabilità dei blocchi, sono preservate dalla formazione di muffe, dal degrado degli intonaci, dalla perdita delle proprietà coibenti e dalla possibilità che l’acqua di impregnazione, pur se temporanea, diventi il veicolo per il trasporto in soluzione di sali dannosi.

(foto Gruppo Danesi)

 

Reazione e resistenza al fuoco e al gelo
Il grado di partecipazione a un eventuale incendio di una muratura alveolata e porizzata è nullo in quanto i materiali impiegati nelle usuali varianti a fori verticali cavi sono incombustibili. Altrettanto favorevole è la resistenza al fuoco di una normale parete portante che, anche con spessori ridotti e con un assetto tradizionale, raggiunge il valore Rei 180, cioè la capacità per oltre tre ore di assicurare la stabilità, l’isolamento termico e la tenuta ai fumi quando la parete è investita direttamente dalle fiamme come avviene in caso di incendio. La presenza nella massa di alveoli e di pori ampi rappresenta inoltre una difesa contro gli effetti del gelo.

Le varianti
I blocchi con una percentuale di foratura inferiore a 45% sono impiegati in ogni zona sismica nelle pareti portanti, mentre con una foratura tra 45% e 55% e oltre possono essere impiegati nei tamponamenti non portanti. Quando si realizzano murature portanti i fori devono essere disposti sempre in direzione verticale, mentre per le pareti di tamponamento la direzione dei fori è indifferente. I fianchi dei blocchi portanti possono essere lisci, solo segnati dalle sottili di collegamento con le malte, oppure a piani con incastri maschio femmina per realizzare una muratura molto chiusa.

 di Umberto Menicali

 

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Decorus

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