Sistemi a secco per l’edilizia

(foto Fermacell)

Davanti a un quadro complessivo del mercato che continua a mostrare inquietudine e stasi, i sistemi a secco per l’edilizia guardano avanti. Anche grazie a dispositivi di legge che incentivano la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente e una progettazione consapevole e nel segno della sostenibilità ambientale delle nuove edificazioni. Sono tre gli obiettivi più interessanti da raggiungere a breve termine, che vanno a toccare direttamente altrettanti nervi scoperti di un settore che fa i conti con una crisi molto pesante e nel contempo è chiamato a una profonda evoluzione nel proprio assetto e mentalità. Il primo obiettivo è la conquista dell’ambito residenziale fra le opzioni privilegiate di impiego dei sistemi a secco, a partire dalla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, dopo una competenza pluriennale consolidata nel campo degli interventi sull’edilizia non residenziale, del terziario e pubblica in senso ampio, dalle scuole agli spazi per l’intrattenimento. In questo senso, a giocare un ruolo essenziale per lo sviluppo del settore nei prossimi anni sarà, innanzitutto, l’aumento della consapevolezza anche e soprattutto del cliente finale verso il valore aggiunto di uno spazio domestico a basso consumo energetico, elevato comfort e alto valore estetico.

(foto Gyproc Saint-Gobain)

Il secondo obiettivo si concentra direttamente sullo spostamento sempre più marcato del baricentro di utilizzo dei sistemi a secco dalla ristrutturazione alla nuova edificazione a ecosostenibilità spinta, ben rappresentata dal programma made in Eu dell'”Edificio a energia quasi zero”, paradigma contemporaneo della casa a consumo energetico quasi nullo nel quale l’involucro edilizio opaco riveste un ruolo primario per il rispetto dei parametri stringenti di efficienza energetica. Il terzo e ultimo obiettivo per i produttori di sistemi a secco è forse quello più difficile da affrontare perché fa i conti con un settore – quello dell’edilizia – ancora caratterizzato per molti aspetti da arretratezza culturale. I vantaggi portati da queste tecnologie costruttive, per citarne alcuni la possibilità di applicazione in tempi rapidi in un cantiere pulito e in assenza delle tradizionali opere di assistenza muraria, per gli operatori rappresentano ancora oggi in molti casi una piccola-grande rivoluzione copernicana che ha bisogno di strumenti mirati per essere compresa e assimilata. Non a caso l’offerta di sistemi a secco oggi non può più consistere solo nella fornitura di un prodotto, ma si estende sempre più alla fornitura di servizi, che comprendono la consulenza tecnica in fase di progetto e di realizzazione e l’affiancamento vero e proprio sia al progettista che all’installatore, così come la promozione di una formazione mirata, per garantire che un sistema a secco ad alte prestazioni possa essere utilizzato e posato in modo efficace. L’evoluzione del mercato e della domanda in edilizia si stanno spostando in questa direzione, i produttori, da parte loro, si stanno impegnando non solo nella realizzazione di sistemi innovativi ma, soprattutto, nella capacità di sostenere il processo di costruzione a fianco di chi progetta e costruisce. Tocca alla galassia delle microimprese italiane e degli installatori specializzati adesso il compito, non sempre facile, di aprire la porta a nuove modalità di lavoro.

 

(foto Fassa Bortolo)

Gli incentivi fiscali

Il “Decreto del fare” (DL n.63/2003), la cui conversione in legge è stata approvata ad agosto 2013, introduce importanti novità sul mercato nazionale delle costruzioni e dei produttori di sistemi, componenti e materiali per l’edilizia. Il primo riguarda il varo del bonus fiscale del 65 per cento relativo agli interventi di riqualificazione edilizia (compresi gli involucri opachi) fruibile per i privati dal 6 giugno al 31 dicembre 2013 (30 giugno 2014 per i condomini, per gli interventi su parti comuni o che interessano tutte le unità immobiliari). Il secondo fa riferimento al recepimento in Italia della direttiva europea 2010/31/Ue che apre la strada agli “Edifici a energia quasi zero”: occhi puntati sugli involucri ad alte prestazioni energetiche sia per gli edifici nuovi che per quelli ristrutturati.

 

(foto Knauf)

 

I mille volti dei sistemi a secco

Dalle lastre di cartongesso, tecnologicamente aggiornato con caratteristiche di resistenza meccanica e confort elevate, all’impiego di materiali diversi come il cemento alleggerito e il gessofibra (contenente fibre di cellulosa provenienti da carta da riciclo), i sistemi a secco presenti sul mercato contano oggi un’ampia gamma di soluzioni adatte per l’installazione sia su edifici di nuova realizzazione, sia nel campo delle ristrutturazioni edilizie, in esterno o in interno. Il percorso di ricerca e innovazione ne ha ampliato le prestazioni rendendone possibile l’impiego in molteplici tipologie di applicazione e di utilizzo, per spazi pubblici e privati: dalla resistenza meccanica e antisismica alla resistenza ad acqua e umidità, dalla protezione acustica degli ambienti per pareti, controsoffitti e sottofondi, alla protezione dal fuoco.