Intonacatrici

Più durata se la malta è proiettata

INTEGRATE O NO

 

Intonacatrice a pistone monofase o trifase per l’applicazione di intonaci tradizionali

In tutte le dimensioni e potenze, le intonacatrici operano secondo il medesimo principio e sono sempre costruite con la garanzia di un’adeguata solidità rispetto all’uso di destinazione. Tutte le produzioni sono studiate per rispettare criteri ergonomici, di praticità e di robustezza e ogni particolare è predisposto per consentire all’operatore di lavorare in sicurezza. I dispositivi di regolazione e di impiego sono a portata di mano e facilmente individuabili, compreso i comandi di funzionamento e di sicurezza e tutti gli strumenti di controllo. Molte versioni compatte e modulari sono rapidamente smontabili in componenti di peso ridotto e trasportabili anche a mano, condizione che facilita gli spostamenti sul cantiere e il trasporto attraverso varchi ridotti e luoghi angusti. Per le tipologie destinate al carico diretto della malta asciutta da un silo, con caduta dall’alto mediante apposite tubazioni, la macchina viene munita di cuffia di chiusura che evita la dispersione del legante in polvere nell’ambiente. Le intonacatrici possono essere integrate o meno con l’apparecchiatura che provvede all’impasto della malta. Disposto in orizzontale, in verticale o in posizione inclinata, il miscelatore è sempre presente nelle macchine a ingombro ridotto, mentre le attrezzature di grandi dimensioni quando non sono sormontate da un sistema basculante con tramoggia per la preparazione della malta possono essere alimentate direttamente dalla betoniera oppure con un’impastatrice separata che è disponibile in diversi tipi, secondo la qualità del materiale da applicare. La tramoggia di carico dell’apparato miscelatore è ricoperta da una rete di sicurezza a grandi maglie che al centro ha una striscia dentata per rompere il sacco del premiscelato. Se le macchine sono soprattutto destinate a essere rifornite dall’esterno con una betoniera, diverse intonacatrici montano sopra alla tramoggia di carico un vaglio fisso o vibrante che è ricoperto da una rete con fori della misura necessaria a far passare solo gli inerti nella granulometria pompabile dall’attrezzatura. Nella camera di miscelazione il materiale asciutto viene impastato con la quantità d’acqua predeterminata dall’operatore. La malta viene mantenuta in movimento per evitare che avvenga la segregazione degli inerti o la separazione degli additivi. La camera è conformata in modo da inviare l’impasto omogeneo e più o meno fluido verso la pompa che rappresenta il cuore del sistema. La tipologia di pompa più diffusa, è composta da un rotore costituito da una vite senza fine a passo lungo, che ruota all’interno dello statore o polmone munito di pareti interne sagomate in gomma antiabrasione e contenuto all’interno di una camicia metallica. Il sistema opera senza pulsazioni e invia la malta al punto di erogazione in maniera continua. Diverse macchine impiegano pompe peristaltiche che funzionano mediante lo schiacciamento, a mezzo rulli, di uno o due tubi in gomma contenenti la malta da pompare che in tal modo viene inviata verso il tubo di trasporto sempre senza pulsazioni e assicurando alla lancia di erogazione un getto continuo. La malta confezionata a macchina si presenta di composizione molto omogenea grazie alla miscelazione controllata degli ingredienti e alla precisa quantità d’acqua adoperata, senza grumi non idratati e di consistenza plastica. Il sistema di pompaggio non scompone l’impasto e permette di produrre un rivestimento caratterizzato da un aumento di tutte le resistenze. Il perfetto aggrappaggio della malta viene prodotto dalla pressione esercitata dall’intonacatrice durante l’impiego.