Le imprese in rete reggono meglio alla crisi

Hands and puzzleLa Camera di commercio di Milano in collaborazione con il Politecnico ha redatto la ricerca “Monitor dei contratti di rete” (su dati Infocamere aggiornati al 1° gennaio 2015) da cui emerge che le imprese in rete innovano di più, vanno all’estero e sono più attive col marketing.

In Lombardia, per circa 2mila imprese, ci sono 426 contratti di rete. Milano prima in regione con 145 contratti di rete per 657 imprese, seguita da Brescia (81 per 363), Bergamo (71 per 231) e Monza Brianza (32 per 141). In provincia di Milano, tra i settori di attività per contratti di rete emergono: i servizi con 74 contratti per 324 imprese, l’industria e l’artigianato con 52 contratti per 221 imprese, terzo il commercio con 16 contratti per 77 imprese.

In Italia, dopo la Lombardia con circa 2mila imprese con contratto di rete, seguono Emilia Romagna con 1.162, Toscana con 996, Veneto con 789 e Lazio con 675 imprese. Nella classifica nazionale, al primo posto per numero d’imprese partecipanti in media a ogni contratto, Bergamo (31%), seconda Bologna (28%), terze Brescia e Milano (circa 22%).

Le imprese lombarde coinvolte in contratti di rete appartengono in prevalenza alla categoria delle micro o piccole imprese (83%), ma è presente anche una quota non trascurabile (3%) di grandi imprese. Le imprese manifatturiere sono quelle maggiormente presenti nel mondo dei contratti di rete (38,4%), seguite dalle imprese che svolgono “attività professionali, scientifiche e tecniche” (17,8%) e da quelle impegnate nel settore delle costruzioni (11,9%). Il “fatturato complessivo” delle reti (inteso come la somma dei fatturati di tutte le imprese aderenti al contratto) nel 60% dei casi non supera i 10 milioni di euro, il che conferma il contratto come uno strumento agile per supportare la cooperazione fra realtà produttive di dimensioni medio-piccole. Rilevante la presenza di finalità operative (marketing e operations), seguite da attività di ricerca e sviluppo e internazionalizzazione.