
Nel contesto dell’attuale panorama dei mutui, emerge chiaramente che l’acquisto della prima casa resta la motivazione primaria per richiedere questo tipo di finanziamento, rappresentando una considerevole percentuale del 94,1% delle richieste totali. L’opzione per la sostituzione o la surroga del mutuo rappresenta una modesta quota del 2,5%, mentre le operazioni di consolidamento dei debiti, finalizzate all’estinzione dei debiti pregressi mediante una nuova forma di finanziamento, costituiscono solo lo 0,2% del totale.
Allo stesso modo, coloro che cercano finanziamenti per ottenere liquidità extra, senza necessariamente legarlo all’acquisto di una casa, rappresentano lo 0,8% del campione.
Secondo i dati raccolti da Kìron, si osserva che solo lo 0,7% delle richieste di mutuo riguarda la costruzione o la ristrutturazione di una proprietà esistente. Ancora, un altro aspetto rilevante è rappresentato dalla percentuale di coloro che optano per un mutuo per l’acquisto della seconda casa, che costituisce l’1,7% del totale.
La tipologia di tasso
Guardando alle preferenze in termini di tipologia di tasso, l‘80,2% dei mutuatari ha scelto un prodotto a tasso fisso, mentre il 16,1% ha optato per il tasso variabile. È interessante notare un notevole aumento del 21,8% nella preferenza per i tassi fissi rispetto al periodo precedente, mentre c’è stato un calo del 17,2% per i tassi variabili. Inoltre, i tassi variabili con cap hanno subito una diminuzione del 5,4%, mentre gli altri prodotti sono rimasti sostanzialmente stabili.
Per quanto riguarda la durata media dei mutui, questa è aumentata leggermente, passando da 26,1 a 26,7 anni, con la maggioranza dei mutui (61,9%) che hanno una durata compresa tra 26 e 30 anni. Questo suggerisce una tendenza verso mutui con periodi di rimborso più lunghi.