Un feltro per isolare dal freddo le nostre case

Un team di ricercatori dell’Università di Trento ha messo a punto un nuovo nanomateriale ideale per la coibentazione degli edifici

Un feltro hi-tech che potrà fungere da cappotto termico per le nostre case: l’ideazione e la creazione di questo nuovo materiale si deve a un team di ricerca del Laboratorio vetro e ceramici del Dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università di Trento guidato da Gian Domenico Sorarù, professore di Scienza e tecnologia dei materiali, e composto dai ricercatori Mattia Biesuz, Emanuele Zera, Michele Tomasi e Prasanta Jana.

Feltro Hi Tech/UniTn. Dipartimento di Ingegneria Industriale. il prof. Gian Domenico Sorarù con il gruppo di lavoro nel Laboratorio Vetro e Ceramici foto di AlessioCoser per UniTrento)
Feltro Hi Tech / UniTn; Dipartimento di Ingegneria Industriale. Il prof Gian Domenico Sorarù
(foto di AlessioCoser per UniTrento)

«Rispetto agli isolanti polimerici attualmente sul mercato, è ignifugo e resistente anche alle altissime temperature. Anche se sottoposto a un calore di 1000 °C, il feltro non perde le sue caratteristiche, mentre altri materiali, come ad esempio il poliuretano, che possiede capacità isolanti inferiori, brucia a temperature più basse, attorno ai 400 °C, emanando al contempo sostanze velenose».
Gian Domenico Sorarù, Docente di Scienza e tecnologia dei materiali e di Materiali per l’energia dell’Università di Trento

 

Feltro Hi Tech/UniTn, Dipartimento di Ingegneria Industriale. Nanomateriale a base di nitruro di Silicio. (foto di AlessioCoser per UniTrento)

Dopo anni di studi sulla produzione di nuovi materiali ceramici, il gruppo di ricerca è riuscito a creare in laboratorio un nuovo nanomateriale a base di nitruro di silicio: «Abbiamo utilizzato spugne in poliuretano – spiega il professor Sorarù – che sono state impregnate con polimeri contente silicio. Una volta assorbito il polimero, la schiuma è stata riscaldata ad alte temperature in assenza di aria ottenendo la decomposizione del poliuretano, mentre il polimero ceramico ha mantenuto la forma di schiuma. Questa schiuma è stata a sua volta sottoposta a un processo di riscaldamento in atmosfera controllata con azoto che ha portato alla formazione del feltro con nanofibre di nitruro di silicio».

Feltro Hi Tech/UniTn, Dipartimento di Ingegneria Industriale. Prove di resistenza del feltro hi-tech a temperature elevate (foto di AlessioCoser per UniTrento)

Un materiale con caratteristiche e proprietà fisiche interessanti per il mondo dell’edilizia, a partire dalla «bassa densità, 10 kg per mc e dalla bassa conducibilità termica, pari a 19 mW/mK, solo l’aerogel di silice può raggiungere valori così bassi, ma è molto più complicato e costoso da produrre, mentre il nostro feltro ha dei costi inferiori, risultando perciò più competitivo», aggiunge Sorarù. Proprietà che ne fanno un ottimo isolante termico, ideale per la coibentazione delle case: «Rispetto agli isolanti polimerici attualmente sul mercato, inoltre – prosegue il professore –, è ignifugo e resistente anche alle altissime temperature. Anche se sottoposto a un calore di 1000 °C, il feltro non perde le sue caratteristiche, mentre altri materiali, come ad esempio il poliuretano, che possiede capacità isolanti inferiori, brucia a temperature più basse, attorno ai 400 °C, emanando al contempo sostanze velenose».

Feltro Hi Tech/UniTn, Dipartimento di Ingegneria Industriale. Nanomateriale a base di nitruro di Silicio. (foto di AlessioCoser per UniTrento)

Una nuova tecnologia dalle elevate potenzialità, al momento ferma alla produzione in laboratorio, che potrebbe però svilupparsi ulteriormente grazie ai 200mila euro di finanziamento “Proof of concpet” (prova di fattibilità, ndr) concessi dal fondo Progress tech transfer di Mito Technology, società specializzata nella valorizzazione dei risultati della ricerca di università ed enti pubblici.

Feltro Hi Tech/UniTn, Dipartimento di Ingegneria Industriale. Nanomateriale a base di nitruro di Silicio. (foto di AlessioCoser per UniTrento)

Il fondo metterà a disposizione dell’università, per un anno, risorse finanziarie, competenze e relazioni per lo sviluppo della tecnologia e la maturazione del progetto scientifico. Un investimento strategico per avviare una nuova fase di maturazione e validazione tecnica del progetto e farla diventare un prototipo funzionante. L’obiettivo è quello di supportare lo sviluppo industriale di questa tecnologia che ha un alto potenziale commerciale ma necessita ancora di molto lavoro sperimentale per realizzare campioni di dimensioni superiori e arrivare così a una produzione su scala industriale, per la quale sono necessari forni più grandi e semi industriali, oltre ad apparecchiature per la misurazione della conducibilità termica.