Progetto locale

Sudio Moduslab. Al Pane Quotidiano “can’t start a fire without a spark”

Un progetto sociale a Catania dà vita a una caffetteria e a una serie di spazi pensati per l’accoglienza
(Pane Quotidiano. Uno degli ingressi verso la caffetteria, da cui si accede direttamente alla zona relax. Le diverse altezze dei due locali, originariamente separati, sono state affrontate con una passerella a norma per i disabili. L’ampio arco segna la separazione originale del locale. Foto Moduslab Architecture)

Pane Quotidiano non è solo il nome di questo bar sociale, è molto di più. È accoglienza e condivisione. A Catania, ha preso forma un locale che unisce un bar, un centro di ascolto e una mensa per persone senza fissa dimora: si chiama, appunto, Pane Quotidiano – Coffee and More. Progettato dallo studio Moduslab Architecture, è uno spazio polifunzionale adiacente al dormitorio maschile della Locanda dei Samaritani, ma che si presenta alla città come una caffetteria aperta non solo a chi ne ha più bisogno, ma a tutti i cittadini.

(La nicchia originaria nella muratura è stata conservata e incornicia un’iconica scritta luminosa. Il fondale è rivestito in piastrelline di terracotta di una fornace locale e un lungo top fa da piano d’appoggio. Foto Moduslab Architecture)

Distribuito su circa 200 metri quadrati, Pane Quotidiano si affaccia su strada con due ingressi che si aprono direttamente sullo spazio caffetteria, un ampio, unico ambiente ma con due altezze diverse. Da uno dei due ingressi si accede alla zona destinata al bar vero e proprio, arredata con sedie e tavolini, dall’altro invece si entra in un’area libera, uno spazio da sfruttare a piacere per organizzare incontri o da utilizzare come salottino relax per connettersi al Wi-Fi, spazi per studiare o semplicemente per scambiare due chiacchiere. Originariamente le sale erano due, separate da un setto e da una serie di gradini ma il nuovo progetto ha reso comunicanti le due stanze, affrontando il dislivello tra i due spazi con una rampa a norma per i disabili. Adesso, a segnare la separazione originaria, è rimasto un ampio arco che riprende una nicchia preesistente su una delle pareti.

(Oltre a essere un elemento funzionale, la passerella si trasforma, nella parte inferiore, in una libreria contenitore. Legno e ferro sono gli elementi principali, con un parquet industriale e metallo per la ringhiera. Come luce, il modello a sospensione Ic LIghts di Flos. Foto Moduslab Architecture)
Claudio Torrisi ed Erica Drago

«La nostra ambizione è di far sì che l’architettura possa essere percepita per l’armonia delle forme e delle proporzioni, per la pulizia delle linee e per il senso di equilibrio che da questo ne scaturisce».
CLAUDIO TORRISI e ERICA DRAGO, Studio Moduslab

(Una vista della zona relax dalla caffetteria. L’illuminazione è stata curata da 3S Elettronica. Foto Moduslab Architecture)

La ristrutturazione di tutto il locale ha seguito quella che rappresenta la filosofia dello studio: semplificazione e razionalità. Come spiega infatti l’architetto Claudio Torrisi «la volontà era quella di usare materiali semplici e naturali come il legno e il ferro, materiali capaci di disegnare uno spazio caratterizzato da linee razionali e nette e che, accostati, creano una atmosfera calda ed elegante per coloro che ne fruiscono». Ecco, quindi, che per la pavimentazione della caffetteria la scelta è stata quella di puntare su un materiale altamente resistente e dai toni caldi come il legno, in una versione industriale per meglio sopportare gli attriti e l’usura. Alle pareti sono state applicate mani di colore in una tinta verde muschio, un colore considerato rassicurante, non vivacemente invasivo ma accogliente e che uniforma l’ambiente. Le ampie dimensioni delle sale e l’altezza delle pareti hanno permesso di raccontare lo spazio attraverso diverse scenografie: così, una parete e la quinta all’interno della nicchia sono state lasciate con mattoncini in terracotta a vista, come un muro grezzo e carico di storia. Su questo fondale spicca la simbolica (e alquanto scenografica) scritta luminosa “can’t start a fire without a spark” (Bruce Springsteen, Dancing in the dark). Nell’area bar, invece, fa da controcampo una griglia artigianale in metallo verniciato trasformata in ripiani per bicchieri e bottiglie. Questa esile struttura si protende per tutta l’altezza della parete per poi piegarsi seguendo il soffitto e trasformarsi in elementi che reggono l’impianto di illuminazione. Anche per quanto riguarda l’illuminotecnica per Pane Quotidiano si è puntato sul minimalismo, lasciando i fili e le lampade Led a bulbo a vista.

(Il banco bar, in legno di Merola Mondo Alberghiero. Dal piano di lavoro si alza una struttura a telaio di metallo che si trasforma prima in ripiani portaoggetti per poi seguire il soffitto e reggere l’impianto di illuminazione. Sul bancone l’iconica lampada Atollo di O Luce. Foto Moduslab Architecture)

Oltre a questa zona caffè, la pianta del locale si sviluppa in profondità, una zona originariamente articolata a piccoli locali e priva di barriere architettoniche. Il nuovo progetto, oltre a predisporre strutture per azzerare le barriere, ha realizzato una sorta di corridoio “d’aspetto”, un disimpegno che conduce al centro ascolto, con una sala riunioni aperta a incontri, e a una serie di vani di servizio come i bagni, l’infermeria, gli spogliatoi e i depositi. Ultimo ambiente ma non ultimo per importanza è la mensa sociale, spazio di circa 40 metri quadrati organizzato con una parete attrezzata a cucina con elemento a isola e semplici tavoli e sedute. In questi spazi più intimi, la tinta verde è stata conservata per dare unità al progetto, ma la pavimentazione ha abbandonato il parquet in favore di un battuto di cemento del tipo lisciato.

(La sala riunione, arredata con pochi elementi. Incastonati nel controsoffitto, i faretti creano una luce diffusa e omogenea. Foto Moduslab Architecture)

Cosa è cambiato
(Pianta dello stato di fatto e pianta di progetto. Foto Moduslab Architecture)

La pianta di poco meno di 200mq è stata rivista per adattarla alle nuove esigenze. Come prima cosa sono stati uniti i due ambienti che si affacciano sulla strada e che sono diventati la sede principale della caffetteria: al posto della parete divisoria è stato lasciato un arco ed è stata realizzata una passerella per disabili. Sono stati rivisti poi i locali di servizi, eliminando una serie di piccoli bagni e creando, al loro posto, servizi igienici a norma e una sala riunione. Lo spazio oggi adibito a mensa di non ha subito modifiche strutturali ma è stato completamente rivisto nelle finiture e nei rivestimenti.

(La sala della mensa è attrezzata con una cucina a parete e semplici tavoli e sedie. I tavoli sono i modelli Kuadro di Pedrali e sempre di Pedrali sono le sedie, modelli Ara. La cucina è di Arrital, tutto fornito da Russo & di Mauro. Foto Moduslab Architecture)

La filiera delle professioni

Luca Migliorini

Il produttore
Un brand dal design deciso

«Il nostro motto è #notaclassicstory: abbiamo le idee chiare su quello che vogliamo che sia Terratinta Ceramiche, un brand dalle caratteristiche ben definite, con un design pulito e lineare come quello nordico in equilibrio tra tradizione e innovazione. Siamo da poco online con il sito di Gruppo completamente rinnovato, un unico luogo virtuale dove ritrovare tutte le risorse dei nostri brand in una nuova veste dove il design è il padrone di casa, sottolineando ancora una volta la vocazione della nostra gamma» LUCA MIGLIORINI, Ad di Terratinta Ceramiche

(I due bagni di Pane Quotidiano sono rivestiti con piastrelle Terratinta Group serie Betonbrick. Il lavabo è di Flaminia, le rubinetterie Zucchetti, tutto distribuito da A2 Home Design. Foto Moduslab Architecture)
Lucilla Tringale

Il distributore
Un servizio su misura

«Ci piace definirci una “Sartoria del Design” poiché, soprattutto attraverso un buon ascolto, cuciamo gli spazi dei committenti su misura prendendoci cura delle loro esigenze, budget e benessere visto che gli ambienti che viviamo ci devono rappresentare. Operiamo su tutto il territorio nazionale, garantendo, a detta dei nostri clienti, anche un buon post-vendita» LUCILLA TRINGALE, Titolare di A2

(Foto Moduslab Architecture)
Antonio Chiavetta

L’imprenditore edile
Armoniosa sinergia

«Durante tutte le fasi dell’intervento al locale, tra impresa, committente e progettisti c’è stata una forte sinergia: abbiamo collaborato con la giusta armonia e il risultato è stato un progetto realizzato a regola d’arte».
ANTONIO CHIAVETTA, Amministratore unico Imprestudio