Immobili impresa. Le previsioni per il 2022

(foto Tecnocasa)

Previsioni positive per il mercato non residenziale. Secondo l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa i dati positivi, che arrivano dall’economia, in particolare, dal settore industriale e dai consumi, danno speranza al settore anche se la prudenza è d’obbligo alla luce del rincaro delle materie prime e dell’energia.

Secondo Fabiana Megliola, Responsabile Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa: «I capannoni sono l’asset su cui si ha maggiore fiducia di recupero lo sprint della logistica e della produzione insieme alla carenza di prodotto sul mercato potrebbero creare tensione sui prezzi, soprattutto sulle tipologie in buono stato. Resta il fatto che questo è un segmento di mercato in grado di catalizzare l’attenzione di potenziali acquirenti e utilizzatori. Si conferma la volontà di acquisto da parte di aziende cha hanno una solidità patrimoniale alle spalle e che approfittano dei prezzi bassi per diventare proprietarie dell’immobile»

Il segmento retail e uffici

Secondo Megliola: «Più articolato e complesso il futuro del segmento del retail, in attesa di capire sia gli effetti dello sblocco degli sfratti sia le modalità di riorganizzazione del settore caratterizzato da riposizionamenti di brand. Incombe sul retail l’andamento della pandemia che, nonostante l’allentamento delle restrizioni, potrebbe incidere sui flussi turistici e sulle presenze nei punti vendita. Questo deporrebbe a favore della possibilità di stipulare contratti con formule più flessibili, come quelle che prevedono canoni di locazione più bassi nei primi anni di locazione per poi andare a regime in un momento successivo oppure canoni legati al fatturato».

Vediamo come sarà la situazione lato uffici. Tecnocasa non si aspetta un particolare dinamismo, soprattutto sulle soluzioni più obsolete che, alla luce del recupero del mercato residenziale, potranno ancora subire, se possibile, un cambio di destinazione d’uso in residenziale.

Come sottolinea Fabiana Megliola: «Non dovrebbero esserci, invece, difficoltà per il collocamento di immobili di ultima generazione soprattutto se costruiti secondo criteri di efficienza energetica: il contenimento dei costi di gestione è un aspetto ben ponderato dalle aziende. Ma non dobbiamo dimenticare che queste ultime continuano a valutare lo smart working e che nei loro obiettivi danno importanza alla cura dei dipendenti, puntando al loro benessere e costruendo, di conseguenza, spazi di lavoro sempre più integrati con l’ambiente circostante».

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