Traccia definita

Gli attrezzi a disco diamantato permettono di eseguire scanalature su tutti i materiali edilizi da muratura, per la posa di condutture e di canalette sotto traccia nell’installazione di impianti di ogni tipo.

L’esecuzione di tracce ad ampiezza e profondità variabili, per la posa all’interno della muratura di tubi e canaline per impianti idraulici o elettrici, è agevolata dall’impiego di particolari attrezzi scanalatori a funzionamento elettrico che permettono di operare con un’elevata precisione di taglio senza proiettare polveri o detriti nell’ambiente. Queste piccole macchine molto maneggevoli sostituiscono le operazioni manuali effettuate mediante mazzetta e scalpello o scalpellatore che rendono la traccia imprecisa e più difficoltosa da colmare una volta messe in opera le condutture. Grazie ai sistemi di aspirazione connessi, la polvere emessa è ridotta al minimo, condizione che consente di lavorare senza maschera di protezione anche per operazioni lunghe e continuative. Tutte le versioni sono costruite secondo principi che assicurano una lunga durata anche in condizioni estreme di esercizio e vengono prodotte con il marchio Ce a garanzia della conformità con le disposizione comunitarie in materia di sicurezza nell’impiego degli elettroutensili.

(foto Otto Baier Italiana)

IL SISTEMA COSTRUTTIVO

Gli scanalatori sono dotati di un robusto motore elettrico monofase costruito in doppio isolamento per consentire l’esecuzione di tracce con la massima sicurezza contro eventuali folgorazioni. Il motore trascina in rotazione due dischi diamantati paralleli regolabili per ottenere tagli a una distanza e a una profonditĂ  prestabilite. Tutti i modelli sono costruiti con un interruttore protetto contro gli avviamenti accidentali, accessibile anche con le mani protette dai guanti, e con un dispositivo di blocco che funge da protezione in caso di sovraccarico derivato dal surriscaldamento del motore. I diversi dispositivi utilizzati su tutti i modelli, permettono di migliorare le prestazioni in opera dell’attrezzo come l’avviamento dolce per affrontare anche i materiali piĂą duri senza rimbalzi e contraccolpi, il mantenimento costante del numero dei giri sotto carico, l’indicatore visivo di regolare funzionamento e l’arresto di sicurezza dell’albero di trascinamento delle lame. Il blocco dell’asse di rotazione da inserire manualmente rende piĂą veloce il montaggio o lo smontaggio dei dischi che avviene con l’impiego dell’apposita chiave in dotazione. Gli scanalatori sono costruiti con una potenza del motore, variabile in base ai modelli, da 900 fino a oltre 2000 Watt. La potenza condiziona le prestazioni di taglio, la velocitĂ  operativa e la capacitĂ  di intervenire con la stessa efficienza su materiali di varia natura e anche di tipo molto compatto. Per una dotazione completa ciascun produttore tende a proporre al mercato due versioni di scanalatore, uno di minore potenza per eseguire tracce di piccola dimensione preferibilmente su murature di laterizio e l’altro di potenza superiore in grado di effettuare scanalature di misure piĂą ampie, persino su manufatti di cemento e di calcestruzzo armato, su pietra dura e abrasiva o su altri materiali ad alta densitĂ . Per poter agire su ogni tipo di superficie anche irregolare, la parte anteriore e posteriore della base di solito sostiene una serie di rulli che favoriscono lo scorrimento dello scanalatore durante il taglio senza che avvengano impuntamenti. Il telaio, oltre al motore e alle altre parti della macchina, sostiene al centro il carter di sicurezza con funzioni di parapolvere che avvolge completamente le lame nella porzione verso l’operatore anche quando i taglienti sono abbassati fino alla massima profonditĂ . Questo dispositivo di copertura serve a piĂą scopi: impedisce durante la rotazione ogni contatto accidentale con le lame, protegge l’operatore dalla proiezione di schegge e di polvere e convoglia verso un bocchettone fisso o orientabile, collegato mediante una tubazione flessibile al sistema di aspirazione, tutta la polvere e i detriti che derivano dal taglio a secco. Ogni modello monta un dispositivo di sincronizzazione che mette in moto l’aspiratore ogni qualvolta viene premuto l’interruttore dell’utensile.

 

(foto Otto Baier Italiana)

 

I DISCHI DIAMANTATI E LA LORO REGOLAZIONE

L’attrezzo scanalatore utilizza due dischi diamantati che vengono trascinati dall’albero motore con un movimento in parallelo. I dischi diamantati disponibili per gli scanalatori, sono realizzati in piĂą versioni per migliorare le condizioni di taglio nei diversi materiali di supporto. Secondo le versioni, i dischi possiedono un diametro compreso tra 115 millimetri e 230 millimetri che condiziona la profonditĂ  finale della traccia. La larghezza massima e minima del taglio è una caratteristica specifica dell’attrezzo e varia in base all’ingombro. I dischi non sono soggetti a vibrazioni durante il funzionamento e, se l’operazione di taglio avviene correttamente, devono tagliare solo in direzione ortogonale alla parete, senza sfregamenti o attriti tra la superficie laterale dell’utensile e il materiale di lavoro e senza sollecitazioni anomale. I dischi sono costruiti per lavorare a secco senza subire deformazioni o distacchi a causa del surriscaldamento. Il montaggio dei dischi diamantati sull’albero di supporto comandato dal motore è un’operazione molto rapida. Gli utensili rimangono distanziati tra loro grazie a una serie di anelli che consentono di regolare la larghezza della traccia in base alle specifiche esigenze. Questa misura, secondo i tipi, può variare da 8-10 millimetri fino a 30-35 millimetri e raggiungere anche 70 millimetri negli attrezzi di maggior potenza e dimensioni. La regolazione della profonditĂ  di taglio viene effettuata con una manopola munita di bloccaggio che abbassa e innalza le lame facendole piĂą o meno sporgere al di sotto della base di scorrimento dello scanalatore. Su molti modelli, la regolazione di profonditĂ  può essere eseguita in continuo, mentre per altre versioni la messa a punto della penetrazione avviene a scatti di misura predeterminata. Normalmente la profonditĂ  massima di taglio della traccia si attesta su 30-35 millimetri, misura che negli scanalatori piĂą potenti può oltrepassare 60 millimetri anche quando si opera su materiali duri o armati.

(fot Rurmec)

DOVE UTILIZZARE GLI SCANALATORI

Il campo di impiego degli scanalatori si estende alle pareti di laterizi forati e alle murature di mattoni pieni e di blocchi prefabbricati oppure su manufatti di calcestruzzo anche se armato. La rapida diffusione degli scanalatori deriva in gran parte dalla facilità d’uso e dall’immediato impiego anche per chi non possiede una particolare esperienza. Per queste caratteristiche, si sono diffusi non solo presso le piccole imprese e gli artigiani installatori appartenenti al comparto della posa degli impianti idraulici ed elettrici, ma anche alle imprese di media e grande dimensione impegnate nella ristrutturazione, nel restauro degli edifici antichi e nelle nuove costruzioni.

IL TELAIO E I PUNTI DI PRESA

La struttura di supporto di tutte le parti meccaniche dello scanalatore, è composta da una robusta carcassa provvista di maniglie antivibrazione che sono sistemate in posizione anteriore e posteriore, secondo principi ergonomici. I punti di presa permettono di afferrare con forza l’attrezzo e di operare senza fermare lo scanalatore in ogni direzione, anche in senso diagonale e partendo da qualunque punto. Il posizionamento delle maniglie consente di eseguire le tracce tanto dal basso verso l’alto e da destra verso sinistra quanto viceversa, condizione operativa da considerare sempre piĂą difficoltosa se non si impiegano attrezzi studiati per favorire la traslazione in questi sensi di lavoro.

 di Massimo Guglielmi

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