Quando la ceramica lascia il segno

(foto Dakota)
(foto Flaviker)

Ne ha fatta di strada il materiale ceramico da quando le piastrelle rivestivano esclusivamente il bagno e la cucina, segnalandone così il minor pregio rispetto ad ambienti più nobili come soggiorno e camera da letto e concedendo come uniche varianti le dimensioni (con un range che non andava oltre il piccolo e il medio), i formati (ma in genere c’erano il quadrato o il rettangolare), i decori (greche geometriche o floreali la facevano da padrone) e – opzione superlusso – l’opacità o la lucentezza delle superfici.

(foto Emilceramica)
(foto Emilceramica)

Si prenda, per esempio, lo stesso vocabolo usato per definire questo tipo di rivestimento: piastrella. Oggi è quanto mai desueto, perché appunto richiama alla mente le caratteristiche formali sopraelencate o comunque scenari domestici démodé e poco esaltanti. Oggi si parla di moduli, collezioni, progetti e il materiale ceramico si è guadagnato il diritto di cittadinanza negli spazi più rappresentativi di loft, appartamenti di città o di vacanza, terrazze e spazi outdoor, per non parlare di camere di hotel e luoghi pubblici. Due, sostanzialmente, i fattori alla base di questa trasformazione che fa della ceramica, oggi, uno dei rivestimenti più amati e richiesti: i passi da gigante compiuti dal punto di vista tecnologico, che hanno portato a ottenere prodotti, soprattutto in grès, dalle performances funzionali inattaccabili, e l’evoluzione estetica che, grazie a tecniche produttive e decorative di ultima generazione unite alla creatività dei designer, dà vita a soluzioni versatili e di grande fascino.

(foto Imola Ceramica)
(foto Imola Ceramica)

Al di là del recente recupero dell’elemento cromatico sia nei decori che nella tinta unita, la tendenza estetica più recente nel rivestimento ceramico è quella che vede la predominanza, nelle punte più avanzate della produzione, di campiture di tonalità neutra, naturale, caratterizzate da superfici di forte contenuto materico, tattilmente sensibili (rugosità, texture con leggere lavorazioni a rilievo, decori ton sur ton) e dall’aspetto dilavato, consumato, vissuto. Il supporto è in genere il grès porcellanato (oppure laminato o a tutta massa) e i moduli hanno dimensioni medio-grandi, di spessore sottile ma ultraresistenti.

(foto Novabell)
(foto Novabell)

Nello scenario dei consumi e dell’abitare contemporaneo, in cui si assiste alla rapida obsolescenza di oggetti e strumenti tecnologici presto accantonati e sostituiti, il rivestimento ceramico sembra offrire un “riparo” rassicurante a questa vorticosità merceologica proponendo superfici che appaiono come segnate dal tempo, usurate, graffiate, cromaticamente disomogenee, con segni e decori che “tatuano” la parete come fosse pelle. Emerge, inoltre, una tendenza narrativa dei decori che spesso diventano tracce, racconti di viaggi, percorsi, frammenti di ricordi.

 Vai alla scheda prodotti
 Arkadia
Ceramica Campani
Ceramica Fondovalle
Ceramiche Astor
Cerim
Emilceramica
Flaviker
Imola Ceramica
Kronos
LaFaenzaCeramica
Lea Ceramiche
NovaBell
Vitra