Valentino Cotugno: Fondo Nuove Competenze, che cosa è e chi può ottenerlo

Il Fondo Nuove Competenze è uno strumento pubblico, cofinanziato dal Fondo Sociale europeo, nato per sostenere imprese e lavoratori che hanno subito gli effetti economici dell’epidemia Covd-19. Questo fondo pubblico “permette alle imprese di adeguare le competenze dei lavoratori, destinando parte dell’orario alla formazione. Le ore di stipendio del personale in formazione sono a carico del fondo, grazie ai contributi dello Stato e del Fse – Pon Spao (Fondo Sociale europeo – Programma operativo nazionale Sistemi di politiche attive per l’occupazione), gestito da Anpal (Agenzia nazionale politiche attive del lavoro).”

Valentino Cotugno

Ci facciamo spiegare, da Valentino Cotugno, Presidente presso Confapi Lazio Settore Produzione, Distribuzione Materiali Edili, Ferramenta, Termoidraulica, Elettrico e Ceo del Gruppo Rea Italia, chi può accedere a questo fondo e in che modo.

Che cosa è il Fondo Nuove Competenze

«Il Fondo Nuove Competenze – dichiara Valentino Cotugno -, è uno strumento molto interessante a cui possono accedere aziende private di ogni settore, che abbiano stipulato accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro, tra questi possono essere, ad esempio le aziende produttrici del nostro settore, ma anche i magazzini edili. Essendo un bando nazionale “a sportello”, le richieste possono essere esaudite solo fino esaurimento dei fondi.

Fondo Nuove Competenze consentirà alle aziende di portare in riduzione di orario tutte o parte delle buste paga dei dipendenti, fino ad un tetto massimo di 250 ore, spalmabili su 90 giorni che probabilemente saranno portati a 12 mesi. Queste ore verranno pagate per la parte retributiva da Anpal e per la parte contributiva dall’Inps e dovranno essere utilizzate per fare formazione ai dipendenti. La parte retributiva sarà finanziata al 70 – 75% se non si stipula un accordo sindacale; al 100% con accordo sindacale. La parte contributiva al 100%. L’azienda riceverà il 70% a valutazione positiva ed il restante 30% a rendicontazione della formazione.

Cosa prevede il Fondo Nuove Competenze

«Le ore che si porteranno in riduzione – continua Cotugno – dovranno essere utilizzate per erogare ai dipendenti percorsi formativi in grado di farli crescere nel ruolo che già occupano (nuove competenze) o dare formazione finalizzata a poterli orientare verso altri settori dell’azienda.
La formazione sarà finanziata tramite il proprio accantonato sui Fondi Interprofessionali o tramite avvisi specifici sempre dei Fondi Interprofessionali.
Il datore di lavoro beneficia dunque di un contributo importante per il pagamento delle buste paga – retribuzione e contributi – riferito alle ore che concorderà di portare in riduzione.
Al dipendente non verrà modificato nulla se non la partecipazione alla formazione nelle ore stabilite portate in riduzione.

Come si accede al Fondo Nuove Competenze

«Come accennavo, si tratta di un bando a sportello – dichiara Valentino Cotugno – e quindi le aziende interessate devono iniziare a definire il piano di riduzione e la relativa formazione da erogare al fine di essere pronte alla pubblicazione del bando.

La valutazione dell’Anpal avviene in 60 giorni dalla data di presentazione della domanda. Se verrà confermato l’aspetto di spalmare le ore portate in riduzione in un anno, l’azienda potrà programmare la formazione su 12 mesi.

Il nuovo avviso 2022 del Fondo Nuove Competenze

«Il bando Fondo Nuove Competenze nasce nel periodo di pandemia per venire a supporto delle Pmi ed evitare la cassa integrazione e i licenziamenti. Il nuovo avviso 2022 – specifica Cotugno – è stato riproposto in virtù delle difficoltà delle aziende a supportare il caro energia, petrolio, gas e la conversione digitale».