Prima la suite, poi una casa per tutti stampata in 3d

(foto Lewis Grand Hotel di Angeles City Pampanga)
(foto Lewis Grand Hotel di Angeles City Pampanga)

Sono trascorsi solo alcuni giorni dalla presentazione, da parte dell’italiana Wasp, di BigDelta, la mega stampante 3d (ben 12 metri di altezza) in grado di aiutare a risolvere un gravissimo problema nelle diverse aree del pianeta, quello della casa, come dichiarato già nel nome dell’azienda ravennate, acronimo di World’s Advanced Saving Project.

(foto Lewis Yakich, Andrey Rudenko)
(foto Lewis Yakich, Andrey Rudenko)

Ma in questi ultimi anni, quello di Wasp non è stato l’unico traguardo nell’ambito della stampa 3d applicata alle costruzioni: sono stati fabbricati piccoli edifici, come il castello stampato in 3d di Andrey Rudenko, le prove con la stampante 3d della D-Shape per la villa a New York e piccoli quartieri di dieci case stampate da WinSun in singoli blocchi da assemblare.

(foto Lewis Yakich, Andrey Rudenko)
(foto Lewis Yakich, Andrey Rudenko)

Ora, però Lewis Yakich, un ingegnere (laureato in scienze dei materiali presso l’Università della California a Santa Barbara) che, dopo aver lavorato come ingegnere all’Intel ha deciso di operare nel settore immobiliare negli States e che essendo proprietario del Lewis Grand Hotel di Angeles City Pampanga nelle Filippine, ha deciso di ampliare il suo hotel realizzando una suite, con due camere, una living room e una spa con vasca idromassaggio. Tutto stampato in 3d.

(foto Lewis Yakich, Andrey Rudenko)
(foto Lewis Yakich, Andrey Rudenko)

Per completare la stampa della struttura, che misura 10,5 x 12,5 metri con un’altezza di 3 metri, per un totale di circa 130 metri quadrati, Yakich ha impiegato circa 100 ore anche se il processo non è stato in continuo.

(foto Lewis Yakich, Andrey Rudenko)
(foto Lewis Yakich, Andrey Rudenko)

La stampante 3d utilizzata in questo caso è essa stessa una sorta di “work in progress” edè stata progettata per poter essere facilmente assemblata e smontata per poi essere altrove. Ha collaborato con Yakich, Andrey Rudenko, capo progetto della stampante e consulente per il progetto.

(foto Lewis Yakich, Andrey Rudenko)
(foto Lewis Yakich, Andrey Rudenko)
Andrey Rudenko
Andrey Rudenko

«Ci siamo dovuti fermare più volte per l’installazione di tubature, cavi e barre d’armature, ma in futuro questi inserimenti potranno essere effettuati direttamente fatto durante la stampa, ma per ora abbiamo preferito sviluppare un processo e contemporaneamente fare un test di rodaggio. All’inizio il tempo di assemblaggio per la prima stampante era di 2 mesi, mentre ora servono solo un paio di settimane, per come è stato migliorato il processo di assemblaggio. C’è voluto circa un mese per sviluppare e testare il giusto mix- design di calcestruzzo, utilizzando materiali locali: nelle Filippine si trova sabbia mista a cenere vulcanica, che è difficile da separare, ma è stato sviluppato un processo affidabile e abbiamo ottenuto grandi risultati nelle pareti piuttosto resistenti e una buona adesione tra gli strati». Andrey Rudenko, capo progetto

(foto Lewis Yakich, Andrey Rudenko)
(foto Lewis Yakich, Andrey Rudenko)

La suite dell’hotel è un punto di partenza per Yakich, che puntando sul miglioramento delle prestazioni delle stampanti 3d, ha già firmato un contratto per la stampa di un gruppo di 20 case per il prossimo novembre che prevede di realizzare velocemente potendo stampare 6 case simultaneamente in una settimana.

(foto Lewis Yakich, Andrey Rudenko)
(foto Lewis Yakich, Andrey Rudenko)

Ma non basta, Yakich ha dichiarato che ha «ha anche firmato un protocollo di intesa per avviare una prevendita di 200 abitazioni a bassa rendita. L’obiettivo sarebbe quello di arrivare a 2000 case entro 2 anni. Le Filippine hanno tanto bisogno di alloggi a bassa rendita e questa tecnologia è particolarmente indicata per raggiungere questo obiettivo. Ho intenzione di reimpiegare parte dei risparmi dei costi di utilizzo di una stampante 3d per offrire case con maggior qualità per le popolazioni a basso reddito. Sarebbe bello poter dare a tutti piccole case signorili!».

(foto Lewis Yakich, Andrey Rudenko)
(foto Lewis Yakich, Andrey Rudenko)

Yakich, infatti, ritiene che stampando queste case in 3d, i costi di costruzione potrebbero abbassarsi del 60 per cento, e pertanto glia loggi potrebbero essere messi sul mercato a prezzi accessibili. Queste stime hanno attirato l’attenzione del governo filippino che ha inserito Yakich tra i costruttori accreditati.