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Colore. Come è cambiato nelle facciate italiane?

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Lucca, Italia (foto di Settef)

Come è cambiato il colore delle facciate italiane degli edifici residenziali negli ultimi 20 anni? Se dovessimo riassumere in una sola parola quello che è accaduto, il termine più appropriato sarebbe dinamismo.

Il Color Design Center di Settef, coordinato da Leonardo Pelagatti, ha analizzato questo fenomeno di transizione cromatica attraverso: lo studio delle prescrizioni richieste, l’analisi statistica del colore con tintometro del punto vendita – geolocalizzando il dato, lo studio delle tendenze architettoniche italiane ed estere

Il cambiamento del colore per le facciate di edifici residenziali

Nei primi anni Duemila, le tonalità più utilizzate negli edifici residenziali arrivavano direttamente dal lustro precedente: il giallo medio, l’ocra, il rosa, il cipria, il bruciato, tutti toni con una importante nuance rossa o rosata, che tendeva a scaldare il colore finale. In molti casi l’applicazione del colore prevedeva l’utilizzo di fasce orizzontali, con marcapiani e sotto gronda di color grigio cemento o bianchi.

Negli anni 2005/2006 le tonalità iniziano a rafforzarsi, aumenta la saturazione dei colori, i rossi diventano scarlatti, i gialli prendono le tonalità del sole, i nocciola virano all’arancio e iniziano a venire meno i marcapiani, con l’introduzione della cornice colorata intorno a porte e finestre. I sotto gronda si tingono di bianco o del colore della parete, schiarito fino ad una tonalità di bianco cromatico.

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Milan city (foto di Settef)

Negli anni 2011/2012 i toni iniziano a spegnersi: le tinte forti delle facciate tendono a schiarirsi, mantenendo inizialmente la loro tonalità e saturazione, che finiscono poi per perdere nei due anni successivi. Il colore puro lascia il posto a palette che richiamano le tonalità della terra: i beige, i tortora, i taupe diventano sempre più desaturati e sempre meno rossi.

Tanto desaturati che nel 2017/2018 i colori virano all’acromatico e la famiglia dei grigi – in tutte le sue declinazioni – acquista sempre più valore. Le fasce marcapiano scompaiono completamente, così come le zoccolature, e i contrasti sono lievi, quasi sempre tono su tono, con un gioco di chiaro/scuro.

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(foto di Settef)

Nel 2019 riappare la voglia di colore ma è una voglia timida che sfocia nell’impiego dei bianchi cromatici. Iniziano ad essere utilizzati gialli e aranciati chiarissimi, cipria appena percettibili, ma la tendenza dei desaturati continua ad essere presente e ben radicata nel gusto estetico delle persone. 

Per il nuovo decennio, partito quest’anno, il Color Design Center di Settef si aspetta da un lato il consolidamento del trend legato ai bianchi e ai grigi e, dall’altro, il ritorno di colori in grado di esprimere una vicinanza alla natura.

Collezioni colore Settef

I cambiamenti cromatici di questi ultimi venti anni sono stati drastici e molto veloci. I rossi erano estremi, così come i gialli e gli aranci, quando si è passati ai toni desaturi la virata è stata repentina. Analizzando le prescrizioni fatte negli anni e la richiesta di colori realizzati a tintometro nei punti vendita Settef, appare chiara la necessità di rapidi mutamenti.  Le tendenze colore che Settef osserva e individua trovano sempre una risposta concreta nello sviluppo della sua proposta colore. La storica collezione con 120 Colori ha ceduto il passo alle due mazzette I Toni e Gli Accenti, che a loro volta hanno lasciato il posto a ColorPlan1 e ColorPlan2. Nel 2019 Settef ha presentato la nuova collezione colore ColorPlan1L, ricca di una selezione di grigi e bianchi cromatici.

Fino agli anni 2000 una collezione colore per esterni aveva una vita di circa 15 anni, negli ultimi 20 anni Settef ha sviluppato quattro differenti collezioni, dimostrazione del forte cambiamento avvenuto nel mondo del colore.

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