Serramenti in pvc: durabilità con poca manutenzione

(foto Coserplast)

La durabilità nel tempo senza la necessità di una manutenzione particolare è la caratteristica che più convince il consumatore a scegliere un serramento in pvc. In realtà, il materiale (una plastica che deriva dal processo di polimerizzazione del cloruro di vinile) offre molte altre caratteristiche interessanti, come la bassa conducibilità, che ne determina ottimi valori di isolamento termoacustico, la notevole resistenza alla luce, agli agenti atmosferici e agli sbalzi di temperatura, oltre che agli agenti chimici e corrosivi. Non assorbe il vapore, è impermeabile all’acqua ed è estremamente sicuro in quanto ignifugo e autoestinguente. Essendo riciclabile, viene classificato come “eco-compatibile”, e il suo riutilizzo può rimanere all’interno del comparto dei serramenti tramite il recupero degli sfridi di lavorazione e degli infissi dismessi, con cui realizzare controtelai o profili di riempimento.
LA PRODUZIONE DI SERRAMENTI
A livello produttivo, con il pvc si realizzano estrusi in barre a sezione cava, costituiti da più camere, che migliorano il potere isolante nel serramento, e che vengono poi assemblati e trasformati nei telai veri e propri. Successivamente al taglio a misura, nei profili vengono inseriti appositi rinforzi in acciaio, detti “anima”, che conferiscono rigidità e stabilità al telaio. I profili vengono quindi uniti negli angoli mediante saldatura. Nelle intercapedini interne al telaio in pvc non si generano condense, e la superficie non viene attaccata né dalla salsedine, né dallo smog cittadino.

(foto Erco)

VANTAGGI E SVANTAGGI
A fronte dei numerosi vantaggi offerti dal materiale, una finestra in pvc ha per contro una scarsa rigidezza quando i profili sono impiegati nei serramenti di grandi dimensioni, inoltre in una casa poco abitata e scarsamente arieggiata un serramento in pvc può provocare nel tempo fenomeni di condensa o muffa all’interno degli ambienti. Rispetto ai serramenti in legno, quelli in pvc sono più resistenti, di migliore tenuta e più economici, ma non hanno lo stesso effetto estetico. A parità di dimensioni, rispetto ai profili in alluminio,le sezioni in pvc offrono minori valori di resistenza meccanica. Questo fattore non è sempre da intendersi come negativo, perché un certo spessore del telaio può tradursi visivamente nella percezione di un rapporto equilibrato tra il vano murario e la grandezza della specchiatura.

(foto Finstral)

LE FINITURE
Il mercato del serramento in pvc offre una proposta piuttosto vasta in termini di colori e finiture, che spaziano dall’effetto legno alla pelle. A livello di produzione, i diversi colori si ottengono attraverso tre diversi procedimenti. Nel primo caso, i profili vengono estrusi con materiale colorato (pvc addizionato con pigmenti colorati, ndr), mentre nel secondo – tecnologia utilizzata anche per la produzione dell’effetto legno – i profili vengono rivestiti con pellicole opportunamente trattate per garantire una maggiore durata. La pellicola può essere fissata mediante collanti oppure coestrusa insieme al profilo in pvc. In termini di durata, questo secondo metodo offre maggiori garanzie rispetto al primo. Infine, il terzo procedimento prevede la verniciatura e la riproduzione dell’effetto legno attraverso impianti di decorazione tecnologicamente avanzati.
Un tipico problema del pvc è il viraggio del colore dovuto all’azione dei raggi Uv, problema che oggi viene ampiamente superato. I profili possono infatti essere trattati esternamente con particolari vernici e film acrilici che conferiscono resistenza e durata per l’intero ciclo di vita della finestra, che, in funzione della zona climatica, i diversi produttori garantiscono tra 15 e 20 anni.

(foto Schulz)

CONTENIMENTO ENERGETICO
La nuova normativa europea sul risparmio energetico ha determinato per gli edifici requisiti di isolamento termico più severi. In particolare, la riduzione del valore di riferimento della trasmittanza per le finestre (Uw) ha influito in maniera significativa sull’intera filiera dei serramenti. In questo contesto, i serramenti in PVC risultano essere i più versatili, grazie alla tecnologia multicamere che assicura un elevato isolamento termo-acustico. L’isolamento termico ottenibile adottando un serramento in pvc con idonei vetri consente di scendere al di sotto di 1 W/m2K, valore che ne permette l’utilizzo a pieno titolo nelle case passive. Non essendo una struttura rigida, il profilo in pvc non ri- suona, riuscendo così a raggiungere elevati valori di isolamento acustico che, con una corretta posa in opera, possono arrivare 40 dB.

(foto Nurith)

CURA E MANUTENZIONE
I serramenti in pvc non richiedono alcuna manutenzione particolare e la loro cura si riduce a una semplice pulizia con prodotti detergenti neutri. Non richiedono verniciatura se non dopo molti anni dall’installazione e non vengono aggrediti da muffe, agenti atmosferici o condizioni meteorologiche estreme. L’unica accortezza è di non utilizzare detersivi contenenti solventi, alcol, aceto o micro particelle abrasive, che potrebbero danneggiare sia la superficie del telaio sia le guarnizioni isolanti. In caso di sporco particolarmente ostinato si può adottare la pulizia a vapore, mantenendosi a debita distanza dalla finestra. Per quanto riguarda il corretto utilizzo, il perfetto isolamento garantito dalle finestre in pvc non consente il necessario ricambio d’aria spontaneo, per il quale occorre effettuare a cadenza periodica l’aerazione, anche di soli 10 minuti, tre o quattro volte al giorno, in modo da evitare eventuali ristagni di umidità ambientale. Subito dopo l’installazione è possibile rimuovere eventuali depositi di malta, calce, grasso o colla con una spazzola di legno o plastica, procedendo poi con la pulizia mediante un panno umido e i consueti detergenti domestici

 

 

 

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