1 lavoratore su 2 evidenzia difficoltà dovute alla casa

(Ing.Angelo Marinelli Amministratore unico CAM Spa)

La casa del futuro occuperà una posizione centrale nella vita degli italiani, poiché sempre più persone vi trascorreranno tempo sia per lavoro che per svago culturale. Gli analisti suggeriscono che ciò avrà un impatto significativo sul mercato immobiliare, spingendo i costruttori a creare proposte che coniughino bellezza, sostenibilità, innovazione tecnologica e spazi dedicati al benessere e agli impegni quotidiani degli acquirenti.

Come spiega l’Ing. Angelo Marinelli, amministratore unico di Cam SpA «L’acquirente cerca nell’abitazione ormai una molteplicità di servizi e di spazi. Le restrizioni del periodo Covid hanno dato un’accelerazione in questa direzione, perché la casa è diventata un luogo sempre più fruito per le attività lavorative e ricreative. La richiesta di abitazioni sempre più confortevoli è ormai estesa a tutti coloro che acquistano un immobile nuovo, non soltanto le fasce con capacità di spesa più elevate».

Le sfide dello smart working

L’opzione del lavoro da casa ha evidenziato diverse sfide legate alle abitazioni. Secondo i dati Istat, la metà dei lavoratori (54,2%) ha riscontrato difficoltà nel lavorare da casa. Questi problemi sono in gran parte legati a carenze strutturali o progettuali delle abitazioni: oltre un lavoratore su quattro ha segnalato problemi di connessione a Internet e difficoltà di concentrazione, mentre una percentuale leggermente inferiore ha lamentato la mancanza di attrezzature tecnologiche adeguate (23,2%), di spazi adeguati in casa (21,3%) e di sovrapposizione tra lavoro e attività personali o familiari (23,4%).

«La nostra esperienza di costruttori» – prosegue l’Ing. Marinelli – «conferma che la combinazione di molteplici elementi, tra cui spiccano sostenibilità ambientale e risparmio energetico, sicurezza, innovazione tecnologica, rende l’abitazione un luogo migliore in cui vivere e godersi la famiglia, permettendo al contempo di ottenere notevoli risparmi».

I consumi culturali stanno attraversando cambiamenti epocali. Negli ultimi anni, a causa della pandemia da Covid-19, la partecipazione a eventi culturali fuori casa ha subito una drastica contrazione, raggiungendo il punto più basso con l’8,3% nel 2021. La ripresa, purtroppo, non si è verificata nemmeno nel 2022, con una percentuale del 12% inferiore rispetto al 2019 (23,1% contro 35,1%). Anche in questo contesto, la casa del futuro dovrà svolgere un ruolo centrale.

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