Fausto Savoretti. Quando la casa ha un’anima

L’appartamento si trova al piano nobile di un palazzo che sorge al confine dell’ex ghetto ebraico di Bologna ©Fausto Savoretti

Quando una coppia di clienti si è rivolta a Fausto Savoretti, progettista dello Studio Lenzi Architetti Associati, per la ristrutturazione dell’appartamento appena acquistato nell’ex ghetto di Bologna, non aveva idea che tale decisione si sarebbe trasformata in un affascinante viaggio nel tempo.
I locali, al piano nobile di un palazzo presuntamente settecentesco non tutelato dalla Sovrintendenza, erano disabitati da diversi anni, e l’ultimo inquilino vi aveva vissuto a lungo senza modificarne l’aspetto e senza apportare migliorie. L’appartamento appariva in stato di semi abbandono e annerito dalla fuliggine.

L’ingresso di affaccia sul vuoto centrale del patio © Fabio Lautizi

Le esigenze dei clienti andavano nella direzione di un’abitazione luminosa e funzionale, tirando a minimal, senza fare troppo i conti con il contenitore. L’approccio di Savoretti al progetto, e in corso d’opera, ha radicalmente modificato le aspettative dei nuovi inquilini, che si sono ritrovati ad abitare degli spazi dove protagonista indiscussa è la storia dell’involucro, con le tracce del passato in evidenza. Un lavoro paziente da parte del progettista e di artigiani specializzati, svolto per gradi, con grande attenzione al budget, e il chiaro obiettivo di mantenere intatta l’anima della casa.

Cosa è cambiato
Una porzione del piano nobile di una palazzo ”vecchia Bologna”, fatiscente e disabitato da qualche anno, viene ristrutturato mettendo a nudo la stratigrafia degli interventi che si sono succeduti in due secoli di storia. Se l’impianto viene solo minimamente modificato, per rendere la distribuzione degli spazi più funzionale alle esigenze dei clienti, gli infissi e gli impianti sono rifatti ex novo, e strutturalmente sono necessari degli interventi di rinforzo di alcuni solai lignei per metterli in sicurezza. Gli interventi maggiori si concentrano sulle superfici orizzontali e verticali: sotto due strati di carte da parati intrise di fuliggine e ammalorate dal tempo, vengono messi in luce dei decori primo Novecento e pitture settecentesche, che vengono mantenute a vista e restaurate, così come la palladiana che viene scoperta al di sotto del pavimento di un bagno e recuperata.
L’appartamento, situato al piano nobile, si distribuisce intorno a un patio centrale. L’impianto originario viene mantenuto quasi intatto: la zona giorno con la grande cucina e il soggiorno, il corridoio di distribuzione e le due zone servizi. Le modifiche riguardano l’aggiunta di due stanze ricavate suddividendo con un tramezzo l’antica camera da letto e trasformando l’antico soggiorno in camera con cabina armadio annessa.

Il recupero ha messo in luce la palette cromatica originaria: i toni dei gialli e dei blu sono stati mantenuti affiancandovi una tinteggiatura chiara classica per una maggiore luminosità dei locali. ©Fabio Lautizi

Sono stati necessari un paio di interventi strutturali per rinforzare due solai lignei: la scelta del progettista è ricaduta nella stesura di un ulteriore tavolato ligneo per un consolidamento legno su legno. Una delle travi in legno, inoltre, è stata rinforzata accoppiandovi due profili metallici.
Nell’ottica della massima conservazione dell’esistente, gli impianti sono stati realizzati sacrificando le pareti con tracce misuratissime per quanto riguarda quello elettrico e quello sanitario nel bagno con la palladiana a pavimento. Per il riscaldamento sono stati recuperati gli antichi radiatori in ghisa con la sola aggiunta del termoarredo nei bagni. I condizionatori sono stati incassati nel corridoio e nel closet.
Il lavoro di ricerca e recupero in corso d’opera è stato fondamentale, e il progetto conservativo ha previsto la valorizzazione di ogni traccia a favore di una nuova leggibilità e godibilità dell’insieme. Come afferma lo stesso progettista: «Anche se devota all’uso pratico e funzionale dei nostri tempi, questa casa ha un’anima importante. L’immobile, di datazione incerta, ha mostrato nel corso della ristrutturazione tracce antiche del suo passato. Sotto la coltre di strati novecento, sono emerse pitture primonovecento, stencyl e un delizioso affresco settecentesco nel locale a sud, oggi cucina.» Proprio in cucina Savoretti ha scelto di preservare i decori d’inizio Novecento sulle pareti con il parquet coevo e di mantenere a vista la stratificazione nel soffitto dove è stato messo in luce un affresco settecentesco.

Da sinistra: Uno dei bagni, con la porzione superiore della parete vetrata. ©Fabio Lautizi. Nel bagno il rivestimento in microresina Kerakoll riveste anche la zona doccia ©Fausto Savoretti. Il bagno dove è stata rinvenuta la palladiana a pavimento ©Fausto Savoretti

Durante i lavori di recupero è stata scoperta, sotto un pavimento riportato nel bagno realizzato negli anni Sessanta, una palladiana con un disegno centrale con una stella a sei punte. Stesso disegno, stelle dorate a sei punte, per le pareti del corridoio ricoperte in precedenza da carta da parati.

La filiera delle professioni

Il progettista
Progettazione su misura
«Il tema dell’uso contemporaneo di questo spazio, abitazione dei nostri anni con impianti moderni e una buona dose di luce vitale, è stato temperato con la presenza e permanenza di importanti valori abitativi e simbolici, scoperti e valorizzati».

Fausto Savoretti, Studio Lenzi Architetti Associati

 

Il produttore
Un progetto dalle alte performance
Cementoresina di Kerakoll permette di realizzare una superficie continua, totalmente impermeabile e resistente agli urti, offrendo una soluzione di continuità tra pavimento, scale e pareti e su volumi, strutture, vasche e lavabi. La principale innovazione risiede nello strato di supporto, che grazie alla sua elasticità e tenacia, garantisce l’adesione a qualsiasi tipologia di sottofondo esistente. Pavimento e rivestimento riescono così a garantire la continuità della superficie seguendo i movimenti del sottofondo come i movimenti dei giunti, lo stress caldo/freddo degli impianti a riscaldamento e quello legato agli urti. Giovanni Piretti, Product Manager Kerakoll Design House, illustra il progetto nel suo insieme: «Kerakoll Design House è un progetto completo di interior design composto da dieci materie innovative: dai cementi e resine per pavimenti e rivestimenti continui al parquet; dai rivestimenti continui in microresina alle pitture decorative al battiscopa, tutti coordinati dalla palette di dieci colori della Warm Collection firmata da Piero Lissoni, art director del progetto.». Continua Piretti: «I Centri Kerakoll Design House Studio rappresentano un punto di riferimento su tutto il territorio nazionale dove trovare l’esposizione completa delle materie. I Centri Kdh Studio garantiscono un servizio di consulenza completo con il supporto di personale qualificato: dalla progettazione alla messa in opera dei materiali, fornendo anche indicazioni sulle squadre di posa formate presso la Kdh Academy, la scuola di formazione per artigiani specializzati di che sostiene e valorizza l’Artigianalità Made in Italy e allo stesso tempo ne promuove l’innovazione con percorsi formativi che prevedono presentazioni teoriche e dimostrazioni pratiche e con rilascio di attestato di qualifica professionale». Giovanni Piretti Product Manager Kerakoll Design House

Il distributore
Sevizio al professionista
Mateca è una realtà consolidata che si muove sul territorio di Bologna e provincia, con all’attivo forniture e realizzazioni importanti sul territorio italiano. La rivendita ha a disposizione un capannone di 500 metri quadrati con un cortile di 1000 metri quadrati che viene impiegato per eventi e presentazioni. Allo spazio dedicato al magazzino si affiancano gli uffici e una zona esposizione dotata di tavoli dove i professionisti vengono invitati a conoscere le performance dei materiali esposti. Claudio Regazzo, responsabile tecnico commerciale, si definisce un “cacciatore di materiali”: «Sono costantemente alla ricerca di prodotti tecnici e all’avanguardia che richiedono poca manutenzione e tempi di posa rapidi.». Secondo Regazzo è proprio questo il plus ciò che distingue Mateca da altri competitor: «Il nostro è un lavoro altamente specializzato e qualificato: fondamentale è la formazione dei nostri dipendenti e delle squadre con cui lavoriamo per fornire ai progettisti un’idea esaustiva del “prima, durante e dopo” dei materiali che promuoviamo». Claudio Regazzo, Direttore tecnico commerciale di Mateca.

Il posatore
Fondamentale la formazione
Mohammad Safique Hassan ha realizzato le resine a pavimento d’ingresso, zona di distribuzione e bagni, e la microresina a parete dell’appartamento. Posatore certificato Kerakoll dipendente di Mateca, ha lavorato in stretta collaborazione con l’ingegner Savoretti durante i lavori: sulla platea di cemento rifatta ex novo, è stato preparato il sottofondo su cui sono stati realizzati sei passaggi di resina, per un totale di 3/4 millimetri di posa. La particolarità è stata la copresenza di due colorazioni diverse nella stessa superficie: realizzata prima la zona interna, è stato inserito un profilo di ottone precedentemente lavorato e sagomato per poi posare la resina esterna. Nel bagno la microresina è stata posata a rivestimento delle pareti, anche nel vano doccia, in continuità con la superficie orizzontale del pavimento. Mohammad Safique Hassan, Posatore dipendente di Mateca.

Scheda
Ristrutturazione e restauro di abitazione
Progetto: Ingegner Fausto Savoretti. Studio Lenzi & Associati
Realizzazione: 2016
Luogo: Bologna
Restauri artistici: Patrizia Moro
Stufa: Oekotherm
Sanitari: Flaminia, Globo, Catalano, Cerasa
Termoarredo: Tubes, Madeadhoc
Infissi: Cerchiari
Apparecchi illuminanti: Renzo Serafini, Flos, Limburg, Radon
Illuminazione: Mylights Bologna
Rivestimenti in resina: Kerakoll
Fotografie: ©Fabio Lautizi e ©Studio Lenzi