Con la nuova capsule collection Pocheparole, ideata da Andrea Cerquiglini, WallPepper/Group ha scoperto l’opportunità di impregnare le proprie carte da parati di significati celati, emanate da un gesto artistico sospeso tra il mondo grafico e quello della scrittura.

Andrea Cerquiglini inizia a narrare l’ispirazione che lo ha spinto a creare Pocheparole con queste parole: «Io non sono un disegnatore digitale, ho sempre disegnato e scritto a mano”. Questo è il punto di partenza della storia di Pocheparole. “Un paio di anni fa, in un periodo caratterizzato da frequenti spostamenti e la necessità di adattarsi a contesti temporanei e spesso angusti, ho casualmente iniziato a utilizzare penne e matite colorate su un supporto decisamente limitato: quaderni a righe, formato A4».

Andrea Cerquiglini prosegue spiegando: «Non troppo tempo fa, un incontro con WallPepper/Group per motivi professionali mi ha dato l’opportunità di mostrare i miei disegni e di discutere delle potenzialità espressive di un mezzo che, in linea di principio, non conosce limiti o confini. Questa esperienza è stata entusiasmante. I miei disegni non erano più confinati in uno spazio, ma potevano diventare essi stessi un “contenitore”, un ambiente vero e proprio, una forma d’arte architettonica».

Nella capsule collection Pocheparole, il significato delle parole viene disassemblato per essere ricomposto come elemento grafico, trasformando il valore espressivo delle parole in forme visive emozionanti e sorprendenti. I caratteri si susseguono e si evolvono in caleidoscopiche immagini, portando l’osservatore in un viaggio inatteso attraverso mondi paralleli: dalla decodifica concettuale del significante alla percezione emotiva del significato.

Come una “poesia visiva”, Pocheparole combina la scrittura con elementi visivi per creare opere capaci di catturare l’attenzione dell’osservatore. Andrea Cerquiglini trasforma le sue Pocheparole in un’esperienza emotiva ed estetica che si estende su tutta la parete.