Vito d’Attoma. Cibo e colori in poco spazio

Un bancone segna la separazione tra area destinata ai clienti e quella per gli operatori. La porta accanto al bancone conduce all’antibagno (foto Fabrizio Gini)
Un bancone segna la separazione tra area destinata ai clienti e quella per gli operatori. La porta accanto al bancone conduce all’antibagno (foto Fabrizio Gini)

Un locale di poche decine di metri quadrati trasforma le dimensioni ridotte in un’occasione creativa e fa di un rivestimento multicolor il suo punto di forza.
“Il Mattarello” è un piccolo take away di gastronomia, nel centro di Bitonto. Ad occuparsi del progetto è stato l’architetto Vito d’Attoma che si è dovuto misurare con uno spazio dalle dimensioni contenute, poco più di una ventina di metri quadrati, prima utilizzati come lavanderia.

Piante dello stato di fatto e di progetto
Piante dello stato di fatto e di progetto

Per un locale che prevedeva una clientela numerosa e di grande ricambio, le poche decine di metri quadrati rischiavano di rappresentare un grosso vincolo.

Cosa è cambiato
Prima dell’intervento lo spazio era libero, di poco più di 25 metri quadrati disposti in un unico ambiente. Un piccolo locale separato è attrezzato a servizi igienici. L’architetto ha creato una divisione interna, creando la zona cucina ben distinta dall’area destinata ai clienti. Ha poi ingrandito e reso a norma il vano bagno creando un piccolo antibagno.

Al contrario, è bastato sfruttarli con creatività per rendere il locale accogliente, funzionale e decisamente glamour. Al momento dell’intervento lo spazio era completamente vuoto, senza partizioni strutturali, tranne che per un piccolo vano adibito a servizi igienici.

Vito d'Attoma
Vito d’Attoma

«Le scelte di questo progetto si sono orientate verso un allestimento di gusto contemporaneo che non strizzasse l’occhio alle tendenze attualmente più inflazionate e rassicuranti della decorazione d’interni» Architetto Vito d’Attoma

 

 

Come prima cosa l’architetto d’Attoma si è concentrato all’esterno, all’ingresso, disegnando una porta vetrata capace di offrire il massimo di introspezione dalla strada. Questo, oltre a regalare più luce naturale agli interni, ha reso immediatamente percepibile lo stile del locale anche a chi è solo di passaggio.

Una porta in vetro e metallo con maniglione segna l’accesso al ristorante, senza bussole o disimpegni (foto Fabrizio Gini)
Una porta in vetro e metallo con maniglione segna l’accesso al ristorante, senza
bussole o disimpegni (foto Fabrizio Gini)

L’infisso, montato tra gli stipiti originali in pietra, è stato realizzato su misura in ferro verniciato nero e accessoriato con un maniglione d’apertura che al primo sguardo sembra legno ma che invece è formato da una lastra in gres colorato.
All’interno, come primo intervento, il progettista ha realizzato un tramezzo a tutta altezza per delimitare uno spazio dove organizzare la cucina, spazio a cui si può accedere anche dal cortile interno con grande utilità per le operazioni di approvvigionamento degli alimenti. Il nuovo tramezzo si interseca perpendicolarmente con una grande arcata in muratura originaria creando una sorta di nicchia, valorizzata come elemento decorativo della parete.
L’architetto d’Attoma ha poi ampliato il bagno esistente creando anche un piccolo locale antibagno, secondo le normative.
Per dare carattere a tutto il locale, è stato scelto un rivestimento decisamente eclettico: a pavimento sono state posate piastrelle in gres multicolor che, con un effetto ottico a venature, reinterpretano in chiave ironica il tradizionale parquet. “Questa superficie colorata – spiega il progettista – rigira in verticale sulla parete retro-banco, caratterizzata nella parte alta da un nastro in lamiera nera che fa da supporto alla grafica del menù, come nel classico schema del fast-food”.

Una vista dell’ingresso del locale, oltrepassata la porta su strada (foto Fabrizio Gini)
Una vista dell’ingresso del locale, oltrepassata la porta su strada (foto Fabrizio Gini)

Le piastrelle scelte sono il modello Uonuon, uno dei prodotti di punta dell’azienda 14oraitaliana Uonuon che trae ispirazione dalle produzioni dell’artista pop Andy Warhol.

Il produttore
Andrea Mattioli
Andrea Mattioli

Uno degli elementi più caratterizzanti del progetto è il rivestimento ceramico ad effetto legno della collezione Uonuon. Questa linea rappresenta a pieno l’anima di 14oraitaliana, azienda giovane e innovativa fondata da professionisti di grande esperienza nel settore delle superfici. «Uonuon è uno dei classici prodotti che o ami o odi, ma sicuramente la preparazione dei nostri promoters e rivenditori è la chiave di volta che ne determina la riuscita. Illustrare il concept del prodotto, le sue varianti, il suo carattere ed il valore aggiunto che questa collezione può dare ad un ambiente sono le linee guida che suggeriamo a tutti i nostri collaboratori per raggiungere un risultato ottimale». Andrea Mattioli, titolare 140raitaliana

La resa estetica è di grande impatto e diventa uno dei principali punti di forza del locale.
Il nuovo tramezzo invece è stato rivestito da lastre di cemento bianco Cemento14, sempre della stessa azienda. Queste grandi piastrelle sono state posate a giunti sfalsati: il risultato è una nota di respiro, pur lasciando intatta la resa materica dell’insieme.

Per permettere ai clienti di consumare il cibo comodamente ma senza occupare troppo spazio sono stati collocati sotto una nicchia tre piccoli tavoli con una serie di sgabelli. Il bancone è rivestito da piastrelle rettangolari finitura scura Cemento14 di 14oraitaliana (foto Fabrizio Gini)
Per permettere ai clienti di consumare il cibo comodamente ma senza occupare troppo spazio sono stati collocati sotto una nicchia tre piccoli tavoli con una serie di sgabelli. Il bancone è rivestito da piastrelle rettangolari finitura scura Cemento14 di 14oraitaliana (foto Fabrizio Gini)

Questa parete fa da fondale appena si entra nel locale e, con la sua tinta chiara, allarga la prospettiva e riflette la luce.

Il distributore
Pasquale Brindicci
Pasquale Brindicci

Per questo progetto l’architetto d’Attoma si è rivolto a Ime spa. L’azienda, operativa dal 1988, fa del motto “Ime, Amore per la Casa” il suo payoff aziendale. Con i suoi due showroom di oltre 4.000 metri quadrati ognuno a Terlizzi e Bari, e con una serie magazzini di 7.000 metri quadrati, l’azienda «realizza l’incontro di mondi differenti in un alchemico scambio di idee che diventano architettura in mostra. La sinergia con lo Studio D’Attoma e con il mondo dell’architettura in generale si è sviluppata attraverso molte occasioni quali seminari, formazione ed informazione tecnica, visite presso i produttori e costante campionatura tenendo aperto e rafforzando un canale di comunicazione tra ricerca, progettazione e pubblico» Pasquale Brindicci, amministratore unico Ime

Tutti i rivestimenti sono stati forniti da Ime spa, rivenditore a cui l’architetto d’Attoma si è rivolto durante le fasi progettuale ed esecutiva. Le altre superfici invece sono state trattate con una pittura decorativa, alternando il giallo crema e il nero.

Il pavimento e il rivestimento della parete di fondo in gres porcellanato effetto legno Uonuon sono di 14oraitaliana. Tre lampade a sospensione in metallo smaltato Lloop Lamp di VIJ5 illuminano il bancone (foto Fabrizio Gini)
Il pavimento e il rivestimento della parete di fondo in gres porcellanato effetto legno Uonuon sono di 14oraitaliana. Tre lampade a sospensione in metallo smaltato Lloop Lamp di VIJ5 illuminano il bancone (foto Fabrizio Gini)

“Lo spazio – continua l’architetto d’Attoma – è costruito con elementi semplici che rispondono ad una volontà di astrazione geometrica, ma che non rinunciano alle suggestioni materiche e cromatiche, come nel caso del setto, dove la superficie strutturata e irregolare del rivestimento in lastre di cemento bianco si offre come fondale scenografico dalla strada.

L'imprenditore edile
Christian Toccoli
Christian Toccoli

«In una ristrutturazione, come in questo caso, l’intervento risulta più complesso rispetto ad una costruzione ex novo, sia per le diverse problematiche strutturali sia per i diversi livelli di finitura dettate dalla normativa e dal cliente. Per questo locale, il rapporto tra le figure del progettista, del committente e dell’impresa è stato fondamentale e il buon esito dell’intervento è stato ottenuto grazie ad una quotidiana collaborazione» Christian Troccoli, titolare Troccoli Costruzioni

Lo spazio è arredato con pochi pezzi studiati: il bancone di vendita ha un volume monolitico ed è rivestito di gres nero, fronteggiato da tre alti tavolini e da una serie di sgabelli dalle sedute a scocca in plastica che riprendono il colore giallo delle pareti.