Viking. Come è l’equilibrio tra vita privata e lavoro?

Foto Viking

Il lavoro pervade sempre di più sulla nostra vita privata. Con una routine frenetica e lavori che richiedono la maggior parte del tempo della settimana passato in ufficio, molti lavoratori si sentono stressati e sotto pressione. Certo, ci sono state ricerche che promuovono metodi per alleviare lo stress in ufficio come ad esempio la presenza di arte nel business come metodo per migliorare la salute mentale dei lavoratori, ma resta il fatto che la società di oggi pare sempre più stressata.

Per comprendere se davvero l’equilibrio della work-life dei lavoratori italiani è messo così male, l’azienda Viking ha promosso uno studio che ha visto coinvolto un campione rappresentativo di 1000 lavoratoti italiani in tutta la penisola, proprio per capire come fosse il loro equilibrio tra vita e lavoro e in generale la loro condizione psico-fisica.

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Come è l’equilibrio tra vita privata e lavoro?
Tutto sommato, i risultati a prima vista sono stati positivi, 2 su 3 intervistati ha dichiarato di essere felice del proprio equilibrio lavoro – vita privata. Nonostante ciò, dopo una più profonda analisi sono emersi diversi problemi. Il campione preso in esame vedeva il 60% degli intervistati lavorare 40 o più ore a settimana. Più del 50% degli intervistati infatti ha dichiarato di lavorare delle ore di straordinario non pagate e una delle ragioni principali è proprio la pressione ricevuta in azienda.

Ma le conseguenze negative di una vita disequilibrata in favore del lavoro sono anche altre. 1 intervistato su 2 ha detto di non avere tempo da ritagliare per sé per colpa di una routine troppo frenetica e il 38% si sente in colpa del poco tempo che riesce a dedicare ad amici e famiglia. Visti questi dati, non sorprende che 1 italiano su 3 abbia dichiarato che il lavoro influenza negativamente la vita privata. Tra questi ben il 58% ha ammesso di soffrire di problemi legati allo stress e all’ansia e di questi un preoccupante 13% è stato diagnosticato da uno specialista con una qualche forma acuta di disturbo mentale.

C’è qualche differenza tra età, genere e regione?

Età: il 67% dei millennials lavora regolarmente ore di straordinario non pagate. Le ragioni? Pare sia necessario per avanzare di carriera. I baby boomers (over 55) anche lavorano ore di straordinario, ma perché amano quello che fanno (40%). Tutte le fasce di età si assomigliano in termini di livelli di stress (alti!). I millennials vorrebbero poter lavorare da casa molto più dei baby boomers (54% contro 38%)

Genere: un preoccupante 17% di donne ha ammesso di aver rimandato l’avere figli per colpa del lavoro, dato non sorprendente visto il basso tasso di natalità dell’Italia. Il 47% delle donne soffre di stress dovuto al lavoro. Il 40% degli uomini si sente in colpa di non dedicare più tempo a famiglia e amici

Regione: Nord o Sud i dati parlano chiaro, l’equilibrio tra vita privata e lavoro non è dei migliori in tutto lo stivale. Nelle isole il 14% dichiara di avere un pessimo rapporto vita privata/lavoro – contro la metà al Nord in Lombardia, Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta.

Quali sono i benefit ricevuti e desiderati dai lavoratori? 
Poche le aziende che offrono la possibilità di orari flessibili o di lavorare da casa. Soltanto un lavoratore su 3 ne può usufruire. Uno dei dati più preoccupanti è la tendenza delle aziende italiane a fare pressione sui lavoratori per farli stare oltre le ore di lavoro. In termini di cosa vorrebbero ricevere gli italiani? Il 50% vorrebbe orari flessibili e possibilità di lavorare in remoto e un terzo considera la company culture di fondamentale importanza. Purtroppo, però 1 italiano su 4 crede che alla propria azienda non importi proprio nulla della Work-Life balance dei suoi impiegati.

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