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Verduci. Bonus edilizi: servono certezza delle regole e tempistiche più estese

I bonus edilizi, compreso il Supebonus 110%, sono l’unico strumento disponibile per migliorare l’efficienza energetica e la qualità dell’edilizia: continuare a modificare le regole in corsa non è la soluzione per risolvere i problemi

 

Mario Verduci, Segretario generale di Federcomated

La cessione dei crediti per i bonus resta al centro di una serrata sequenza di norme che, oltre a modificare continuamente lo scenario di riferimento per le imprese della filiera, compromettono la propensione all’investimento da parte dei cittadini. Ne parliamo col dott. Mario Verduci, Segretario Generale di Federcomated

«Le difficoltà che incontrano le imprese edili e artigiane e, di conseguenza, i loro fornitori (dai distributori ai fabbricanti) sono ormai alla luce del sole, evidenti e chiare per chiunque. L’applicazione della norma era già complicata prima ancora che iniziasse la recente alternanza di provvedimenti mirati a stringere o ad allargare, a seconda dei casi, le maglie della possibilità di trasferimento dei crediti. L’ultimo decreto, in particolare, ha ristretto drasticamente il numero delle cessioni a soggetti terzi mettendo in grandissima difficoltà un gran numero di imprese che, basandosi sulle regole vigenti in precedenza, avevano già siglato contratti convinte che avrebbero potuto cedere i crediti derivanti».

Esiste una via d’uscita a questa situazione?

«Una possibile soluzione di tipo tecnico – proposta non solo da Federcomated, ma anche da molte altre associazioni di rappresentanza del settore – consiste nel consentire alle banche la cessione a ulteriori soggetti. Questo ulteriore passaggio permetterebbe la cessione dei crediti a una pluralità di operatori, superando il limite dell’attuale capacità da parte delle banche».

I pro e i contro 

La sensazione, però, è che il problema possa essere anche di tipo politico, ovvero che i bonus non siano considerati strumenti efficaci per l’economia…

«La situazione non è per niente chiara… Nessun esponente della maggioranza si è mai espresso contro i bonus, neppure quando le frodi legate al Superbonus 110% erano sotto l’attenzione dei mass media. Una posizione contraria è stata invece espressa recentemente dal Presidente del Consiglio, durante il suo intervento al Parlamento Europeo, motivata principalmente dall’aumento dei prezzi degli investimenti.

In realtà l’incremento dei prezzi è legato sia alla scarsità di materie prime a scala globale, sulla quale il Superbonus 110% non può aver inciso, sia alla crescita della domanda di prodotti da costruzione, imposta dai tempi molto ristretti voluti dallo stesso Governo per concludere i lavori.

Nei fatti, i bonus stanno contribuendo in modo determinante al rilancio dell’economia, all’aumento dell’occupazione e alla crescita del Pil nazionale. Si tratta di benefici estremamente importanti per l’intero paese, che avvantaggiano anche lo Stato in termini di emersione dell’economia sommersa e di aumento delle entrate fiscali.

Ben vengano perciò i meccanismi di controllo preventivo, già introdotti da tempo per prevenire le frodi, ma una volta prese tutte le precauzioni necessarie ad arginare la possibilità d’azione dei disonesti, riteniamo che si debba permettere ai bonus di sviluppare tutto il loro potenziale, anche sotto il profilo finanziario».

Percentuale unica 

Molti si chiedono per quale ragione esistono differenze di trattamento a seconda della tipologia degli edifici…

«La norma prevede un calendario con termini diversi per l’esecuzione e il completamento dei lavori, a seconda che l’edificio oggetto degli interventi sia una piccola residenza oppure un condominio. Nonostante le proroghe concesse, si tratta di una vera e propria discriminazione fra i contribuenti che, fra l’altro, introduce un’ulteriore complessità all’interno di mercato già fin troppo saturo».

Cosa sta facendo Federcomated?

«Come molte organizzazioni del settore ha elaborato una serie di proposte per il miglioramento dell’intera legislazione sui bonus. Stiamo lavorando assieme agli altri rappresentanti della filiera per mettere a punto una proposta unitaria e coerente, che permetta di superare l’attuale assetto normativo.

La misura principale prevede l’unificazione delle attuali detrazioni fiscali in un’unica percentuale, in modo da semplificare le procedure e ridurre i margini d’azione per gli speculatori, che fino ad oggi si sono concentrati soprattutto sui materiali per l’efficientamento energetico degli edifici».