Valle Architetti Associati. Nuovo Centro Civico di Maniago

Nuovo Centro Civico di Maniago. Foto di Valle Architetti Associati

La realizzazione del Centro Civico di Maniago, in provincia di Pordenone, risponde alla tradizione con un’architettura capace di relazionarsi con l’esistente senza perdere però la propria identità. Dopo i grandi progetti di riqualificazione urbana (Portello a Milano, Bufalotta a Roma, area ex-acciaierie con l’inserimento del Nuovo Teatro Comunale a Vicenza, Piani Guida per Padova con il Polo Universitario) lo studio Valle Architetti Associati ha iniziato una pratica più capillare di interventi di riuso e trasformazione di edifici esistenti che affrontano il tema della reinterpretazione edilizia recente e storica.

Con la realizzazione del Centro Civico di Maniago oggi lo studio Valle Architetti Associati aggiunge un nuovo tassello al suo lavoro di ricerca declinando il tema dell’architettura contemporanea nei contesti urbani stratificati. Si tratta infatti di un intervento di demolizione e ricostruzione di un ex-liceo posto nella corte retrostante la centrale Piazza d’Italia e confinante con il municipio, la cattedrale quattrocentesca di San Mauro e altri edifici storici vincolati, tra cui le carceri austro-ungariche.

Nuovo Centro Civico di Maniago. Foto di Valle Architetti Associati

Dovendosi l’intervento attenere a un regolamento che richiedeva edifici con elementi desunti dalla tradizione, lo studio Valle Architetti Associati ha elaborato una strategia di interfaccia e di analogia senza dare luogo a una falsa imitazione. Per i fronti, traforati da aperture puntuali asimmetriche, lo studio si è richiamato alle carceri austro-ungariche prospicienti, un edificio caratterizzato da grandi cornici di pietra attorno alle finestre, assegnando al nuovo fabbricato un pattern astratto di finestre quadrate circoscritte da grandi cornici bianche dipinte su intonaco giallo: una sorta di città ‘milleocchi’ proiettata ‘antigerarchicamente’ in tutte le direzioni.

Il progetto contemporaneo non considera qui la storia come modello indiscusso da tradurre in princìpi, ma la tratta come un objet trouvé da richiamare in modo ironico e distaccato. Nel fare ciò mette in atto un paradossale adattamento al contesto con le sue tecniche costruttive e una parallela alienazione da esso grazie alla compresenza di più realtà racchiuse in un singolo involucro e alla proiezione dello sguardo sul paesaggio circostante.

Valle Architetti Associati ha anche ridotto e traslato il volume ricostruito riuscendo a configurare una corte pedonale e verde accessibile dalla piazza che collega la nuova struttura con quelle limitrofe. Il palazzo è distribuito su tre piani con ambienti di più dimensioni, atti a ospitare un programma multifunzionale, ognuno dei quali è illuminato da finestre di tre diverse dimensioni, dei fuori scala che proiettano il paesaggio urbano circostante all’interno delle stanze interne.

Questo progetto in conclusione mostra come si possa introdurre un linguaggio contemporaneo in un contesto stratificato creando un corto circuito con l’architettura circostante attraverso un richiamo analogico che escluda l’imitazione passiva.

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