Nonostante anche nei primi sei mesi del 2013 persista il segno meno nelle quotazioni immobiliari, nel nostro paese si inizia a intravedere qualche timido segnale di ripresa che dovrebbe traghettarci in un mercato del tutto nuovo con logiche e dinamiche completamente diverse da quelle che hanno portato alla crisi attuale. Questi barlumi di ripresa debbono essere accolti con speranza ma anche con una dovuta cautela. Sono aumentate, rispetto al 2012, le richieste di appuntamento e le visite di sopralluogo; a muoversi sono stati ancora una volta coloro che hanno un capitale da destinare interamente all’acquisto dell’abitazione o che hanno fatto ricorso a finanziamenti contenuti.
Senza dubbio alcuni fattori emergenti hanno incoraggiato i potenziali acquirenti: dalla diminuzione dei prezzi degli immobili, a proprietari sempre più propensi a rivedere le richieste al ribasso per vendere l’immobile, dall’abbondante offerta immobiliare che consente di scegliere l’abitazione più adatta alle caratteristiche desiderate alla consapevolezza della ormai avviata normalizzazione del mercato. Per quanto riguarda i prezzi, il primo semestre registra una riduzione del 4,7% nelle grandi città, del 4,8% nell’hinterland delle grandi città e del 5% nei capoluoghi di provincia, con una perdita di valore maggiore in periferia rispetto alle aree centrali.
Sul mercato delle locazioni si registra una diminuzione dei canoni (del 2,1% per i bilocali e dell’1,9% per i trilocali) con inquilini sempre più esigenti alla ricerca di abitazioni in buono stato, arredate bene, pur avendo una minore disponibilità di spesa. Le previsioni indicano un ulteriore ribasso dei valori nei prossimi mesi con una contrazione finale possibile compresa tra -8% e -6%. Le compravendite potrebbero oscillare tra le 420 e le 450 mila transazioni, ma occorrerà valutare l’andamento dell’economia, soprattutto sul versante crescita e occupazione, e quello dell’erogazione del credito alle famiglie, per confermare che i piccoli segnali di apertura intravisti nel primo semestre potranno estendersi anche alla seconda parte dell’anno.