Tutto scorre con i canali di drenaggio

I manufatti a canale permettono l’evacuazione delle acque meteoriche da strade e piazzali verso i punti di raccolta e tutti i dispositivi complementari e di completamento del sistema drenante di superficie.

IS7007
Nei sistemi di drenaggio delle superfici esterne, piazzali, aree cortilive o sedi stradali, i canali di drenaggio  insieme ai chiusini, alle caditoie e ai grigliati tecnici sono i dispositivi di smaltimento e di convogliamento delle acque meteoriche collegati alle reti di raccolta. Utilizzati nelle aree dove circolano pedoni oppure veicoli di qualunque peso, la loro applicazione si estende alle strade di ogni classe, agli spazi industriali, alle aree cortilive residenziali o collegate alle strutture per l’agricoltura, ai parcheggi, agli aeroporti, alle stazioni di servizio e agli impianti sportivi.  I materiali impiegati per questi dispositivi sono molteplici e tutti studiati per ottenere il massimo della durata in base al tipo di impiego e alla resistenza ai carichi di progetto. Ogni produttore dispone di molteplici modelli per soddisfare tutte le esigenze di portata d’acqua, di creazione di pendenze all’interno del canale e di campo di impiego in funzione del carico previsto.

(foto Orveg)
(foto Orveg)

I canali di drenaggio
I canali modulari e lineari per il drenaggio delle acque di superficie vengono costruiti in più tipologie da interrare in qualunque posizione secondo la morfologia della zona destinata a essere liberata rapidamente in caso di pioggia o di allagamento dovuto alla tracimazione dei corsi d’acqua naturali. Questi manufatti sono costruiti in calcestruzzo con legante polimerico e inerti di varia pezzatura oppure in calcestruzzo tradizionale cementizio con una particolare granulometria degli aggregati, armato e vibrato per ottenere una perfetta distribuzione dei componenti. Una particolare categoria di canali utilizza il polietilene ad alta densità che viene stampato con le tecniche utilizzate per le materie plastiche e irrigidito mediante risalti trasversali e longitudinali.  Sovente i bordi superiori del canale sono protetti da profilati metallici, in acciaio zincato o inox, mentre in altre versioni la griglia è dotata di ali allargate che sormontano i bordi del canale e lo proteggono dai colpi e dall’usura. Le misure del canale interno di scorrimento sono tanto varie da soddisfare qualunque esigenza nel campo del drenaggio di superficie, mentre le coperture a griglia superiori sono disponibili in tutte le versioni di resistenza agli sforzi verticali e permettono l’impiego del drenaggio anche dove è previsto il passaggio di mezzi con un carico concentrato elevatissimo.

(foto Aco Passavant)
(foto Aco Passavant)

I canali sono realizzati in modo da non temere il gelo o gli agenti chimici aggressivi, sono collegati tra loro grazie all’incastro maschio/femmina a senso d’acqua e si possono raccordare perfettamente con qualunque pavimentazione sia in piccoli elementi, autobloccanti o meno, che formata da un manto continuo. Il sistema di canali consente di costruire reti con o senza pendenza, a gradoni o con pendenza mista, con livello superiore perfettamente orizzontale grazie alla pendenza progressiva del canale interno agli elementi e con raccolta al centro oppure con raccolta e smaltimento ai lati dell’area. Grazie ai sistemi ad angolo, ai pozzetti con caditoia e agli elementi di incrocio, diviene possibile costruire reti anche a geometria complessa, con uscita dell’acqua in testa, sui fianchi o al di sotto del canale e con varie possibilità di ingresso dell’acqua piovana proveniente dai pluviali. Il canale, che è dotato di tutti gli accessori e i pezzi di completamento dell’impianto compreso i pozzetti, per particolari esigenze può essere rivestito lungo i due bordi superiori con un doppio telaio metallico per l’alloggiamento della serie di caditoie a griglia previste per garantire le diverse portate. Questo doppio telaio, talvolta saldato all’armatura del canale nei sistemi in calcestruzzo tradizionale o fibrorinforzato, rimane bloccato in posizione grazie alla presenza di zanche metalliche sporgenti ai lati che vengono inglobate nel calcestruzzo dei rinfianchi di posa. La tenuta del giunto tra un elemento e l’altro è assicurata mediante un incastro a senso d’acqua e da appositi sistemi impermeabili che evitano perdite d’acqua verso il sottosuolo.

(foto Mufle System)
(foto Mufle System)

Chiusini, caditoie e grigliati
I pozzetti per lo smaltimento delle acque meteoriche e di superficie o adibiti all’ispezione e alla manutenzione delle reti sotterranee di adduzione sono normalmente chiusi da elementi ciechi o muniti di feritoie realizzati in diversi materiali e con misure e spessori anche molto variabili secondo la loro ubicazione e il carico da sostenere. Gli elementi in lamiera di acciaio stampata di forte spessore e con disegno antisdrucciolevole in superficie hanno una certa diffusione e sono sovente costruiti a moduli che si inseriscono in un telaio sempre realizzato con un robusto profilato metallico dotato di sistemi di aggrappaggio che, per fissare il dispositivo, rimangono inglobati nel calcestruzzo alla sommità del pozzetto oppure nell’asfalto.

(foto Pircher)
(foto Pircher)

A questa categoria appartengono anche i chiusini a riempimento o a vassoio particolarmente adoperati nelle aree cortilive e nei progetti di arredo urbano.
I chiusini e le caditoie in ghisa sono utilizzate in un’ampia gamma di impieghi e per tale ragione questi dispositivi sono disponibili in molteplici formati e in più sagome circolari, quadrate o rettangolari. I produttori utilizzano per la costruzione degli elementi la ghisa a grafite sferoidale o la ghisa lamellare perlitica per assicurare un giusto rapporto tra il peso e la portata, facilità di manovra in apertura e chiusura e una ottima resistenza alla corrosione naturale senza ricorrere a trattamenti successivi alla messa in opera. La ghisa possiede delle caratteristiche meccaniche molto elevate e consente di costruire dispositivi di coronamento particolarmente resistenti ai carichi, grazie anche alle nervature di irrigidimento, e in tutte le classi previste dalla norma. La gamma dei chiusini in ghisa è sempre molto ampia e comprende anche sistemi con maniglia di sollevamento e di bloccaggio a scomparsa che semplifica l’apertura e la chiusura.
Le caratteristiche generali dei canali
L’installazione di questi elementi di raccolta evita la presenza di acque meteoriche libere e consente di rendere percorribili a piedi o con autoveicoli ogni tipo di area pur garantendo un adeguato deflusso delle acque meteoriche verso i pozzetti ciechi o muniti di feritoie. Per assicurare un perfetto smaltimento, occorre però che il circuito venga calcolato con una sezione di deflusso idonea al trasporto senza tracimazioni del quantitativo massimo di acqua da smaltire che connota la zona e che i canali aperti dotati di griglie alla sommità rispettino le pendenze verso i collettori principali.
La posa dei canali

(foto Hauraton)
(foto Hauraton)

Per ottenere il massimo risultato i canali vanno interrati con la sommità della griglia di copertura a filo delle superfici di pavimentazione finite e, per garantire che la portata del grigliato posto a coronamento, corrisponda a quella complessiva della canalizzazione devono essere realizzati in opera sia una fondazione che un sistema di rinfianchi di calcestruzzo, semplice o armato e sempre adeguato come dosaggi e componenti alle specifiche esigenze di resistenza ai carichi e alle sollecitazioni ambientali. La posa delle canalette inizia sempre con l’elemento più profondo oppure con il modulo di uscita.
Le caratteristiche principali dei chiusini in ghisa
I chiusini sono sovente provvisti di organi interni di centraggio oppure di articolazioni che impediscono lo sfilamento completo del dispositivo, mentre in altri casi il sistema di apertura è a segmenti per ridurre l’affaticamento in fase di apertura e chiusura. Possono inoltre montare supporti elastici interni o altri congegni antirumore, mentre in molti casi la produzione comprende guide di autocentraggio, sistemi antifurto, bloccaggi di sicurezza e possibilità di rendere l’elemento ermetico e a tenuta stagna. I telai, anch’essi provvisti di nervatura di irrobustimento, sono sempre realizzati in ghisa.

(foto Dakota)
(foto Dakota)

Le griglie modulari
Diverse griglie modulari a sagoma allungata per la copertura di canali di drenaggio sono realizzate in ghisa e fissate ai telai che sormontano i bordi dei canali mediante viti normali o speciali. Altre varianti sono disponibili in lamiera di forte spessore a feritoie o a fori e con rilievi antiscivolo. Il mercato propone elementi in acciaio inox, in acciaio zincato, in rame oppure in ottone insieme a grigliati elettrosaldati o elettropressati montati su cornice. Le caditoie per canali lineari sono realizzate in molteplici versioni e anche con copertura cieca per gli attraversamenti dei mezzi.

di Umberto Menicali

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