Funghi, riso, latte, uova, arance, uva… No, non sono gli ingredienti per nuove ricette gastronomiche (non sarebbe nemmeno questo il posto giusto per parlarne), ma le materie prime da cui è possibile ricavare innovativi materiali da costruzione (e non solo).
Un’attenzione alla natura che, in nome dell’economia circolare e della sostenibilità, dà spazio a menti evolute e ingegnose che hanno saputo individuare utilizzi alternativi degli scarti e con questi hanno sperimentato, prototipato e prodotto nuovi materiali.
Non più solo terra cruda, paglia, lana di pecora, ma cibi e alimenti che diventano pannelli acustici, bio-plastiche, mattoni, pitture, materiali, con notevoli caratteristiche di isolamento e/o di resistenza, da utilizzare in combinazione o in alternativa a quelli tradizionali.
Sperimentazioni effettuate nella maggior parte da giovani che coltivano l’idea del riciclo e riutilizzo e del minor sfruttamento delle risorse naturali e/o con il guizzo creativo, magari nato da una necessità.
Come è stato per i due fratelli pugliesi che da un’esigenza personale sorta nella loro abitazione torinese hanno fatto scaturire l’idea, oggi in commercio, di un prodotto che consentisse di “comandare” la casa senza alzarsi dal divano e installabile senza modifiche all’impianto e senza lavori di muratura sull’esistente.
Per intervenire sul costruito, invece, abbiamo messo in evidenza alcuni sistemi che, viste le caratteristiche, sono tra i più adeguati in questi tipi di interventi e tecnologicamente avanzati, performanti e innovativi.
Innovativi come i punti vendita che si stanno candidando alla terza edizione dello Store Innovation Award, il contest attraverso cui premiamo le eccellenze della distribuzione edile.
Ricordo a chi non si fosse ancora autocandidato che potrà farlo, fino al 31 maggio, inserendo i dati richiesti nel form che trova qui: http://www.ilcommercioedile.it/siaward2018.
Troverai questo e tanto, tanto altro nel numero di aprile (in pubblicazione)
de Il Commercio Edile.
Francesca Malerba