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Strategie costruttive per aumentare l’efficienza energetica

Il risparmio e l’efficienza energetica si ottengono sì attraverso l’uso di tecnologie innovative, come l’utilizzo di energie rinnovabili, ma anche con il recupero o la sostituzione di elementi tecnologici e materiali obsoleti, con performance scadenti nella protezione degli ambienti confinati

Una corretta progettazione (o riqualificazione) dell’involucro edilizio rappresenta una variabile fondamentale nel complesso sistema edificio-impianto. Chiusure opache e trasparenti costruite a regola d’arte riducono le dispersioni termiche, ottimizzano l’efficienza degli impianti e contribuiscono alla riduzione delle emissioni di gas serra in atmosfera.

Circa il 35% delle dispersioni termiche di un fabbricato è dovuto proprio alle pareti esterne. Intervenire attraverso la loro riqualificazione significa ridurre una porzione importante dei consumi dell’edificio, ma non solo.

Isolare termicamente le facciate, porzioni opache e trasparenti, la copertura e i solai contro terra, e proteggere i fronti con schermature solari consente avere un clima stabile negli ambienti interni, meno suscettibile cioè a sbalzi termici, eliminando il rischio di formazione di muffe e condense. Questo unito a un sistema impiantistico performante, eventualmente integrato con pannelli solari termici o fotovoltaici, permette al sistema edificio-impianto un rapporto sostenibile con l’ambiente

Numerosi gli interventi possibili, più o meno invasivi e che interessano una parte (un piano o un’unità immobiliare) o tutto il fabbricato.

Sistemi attivi

Efficienti, sostenibili e sicure, le pompe di calore sono la tecnologia più evoluta oggi disponibile per il riscaldamento, la climatizzazione degli edifici e la produzione di acqua calda sanitaria. Per creare le migliori condizioni di comfort e benessere senza emissioni climalteranti in sito, utilizzano infatti fonti rinnovabili, minimizzando i consumi di energia. Una pompa di calore può funzionare aria/aria, aria/acqua o acqua/acqua. Il funzionamento aria/aria trasferisce calore dall’aria presente in atmosfera, all’esterno di un edificio, all’aria interna, per riscaldarne gli ambienti; i sistemi aria/acqua e acqua/ acqua trasferiscono il calore dalla sorgente esterna all’acqua che circola negli impianti dell’edificio, per riscaldarne gli ambienti ma anche per produrre acqua calda sanitaria. Integrabili nel sistema, pannelli solari termici e fotovoltaici.

Il collettore solare è un dispositivo che converte il calore della radiazione solare in energia termica e la trasferisce verso un accumulatore per produrre acqua calda, ma anche per riscaldare o raffrescare gli ambienti.

I pannelli fotovoltaici, superfici piane costituite da un insieme di celle fotovoltaiche, solitamente in silicio cristallino, collegate in serie e in parallelo, convertono l’irraggiamento solare in energia elettrica.

Sistemi passivi

L’isolamento della copertura in estradosso consiste nel posizionamento di uno strato coibente tra la struttura e lo stato di finitura, solitamente tegole nel caso di copertura e falde o pavimentazione di varia natura nel caso di coperture piane praticabili. Questa tipologia di intervento risulta quella tecnologicamente più vantaggiosa in quanto, oltre a garantire un buon livello di isolamento termico (e acustico) e una attenuazione dei ponti termici, evita la formazione di condensa.

La realizzazione deve essere svolta dall’esterno: dopo la rimozione completa del manto di copertura si posiziona una barriera al vapore e lo strato isolante; è necessaria poi la realizzazione di manto impermeabilizzante e il riposizionamento del manto di copertura.

L’isolamento della copertura in intradosso consiste nel posizionamento di uno strato coibente sul lato interno della struttura; l’operazione, soprattutto in caso di copertura piana, si realizza spesso con la creazione di un controsoffitto.

Questa tipologia di intervento è più semplice da realizzare e ha un costo economico inferiore, può riguardare solo il singolo privato abitante dell’ultimo piano e non necessariamente l’intero condominio e non necessita della rimozione del manto di copertura esistente. Di contro, sottrae sempre centimetri in altezza e può dar luogo a fenomeni di condensa con la formazione di muffe.

La copertura ventilata consiste nell’inserire uno strato isolante fra la struttura e lo strato di protezione e di finitura lasciando un’intercapedine ventilata continua: l’intercapedine permette un moto convettivo d’aria che isola e protegge sia la struttura sia i pannelli dall’umidità.

Isolare il sottotetto. Nei sottotetti non abitabili (e non riscaldati) la superficie disperdente è quella dell’ultimo solaio, che bisogna isolare per impedire fughe di calore dagli ambienti riscaldati sottostanti.

Nel caso di sottotetti praticabili, spesso utilizzati come soffitte ripostiglio (in quanto il solaio è portante e l’altezza, almeno al colmo permette la posizione eretta) il solaio dovrà essere isolato e pavimentato: dopo la stesura della barriera al vapore, si posa uno strato di materiale isolante e una finitura calpestabile.

Nel caso di sottotetti non praticabili, l’intervento è più semplice. L’ambiente, infatti, si riduce al volume contenuto fra la copertura e l’ultimo solaio, senza possibilità di accesso; sarà sufficiente stendere sulla superficie pannelli isolanti, o, secondo l’altezza del volume, anche insufflare fiocchi in fibra di cellulosa o di vetro.

Isolamento delle pareti

Il cappotto esterno è la tecnica più diffusa, in quanto opera esclusivamente sulle parti esterne delle facciate non andando a occupare gli ambienti interni e garantisce la massima riduzione dei ponti termici, risolvendo problematiche quali umidità e condensa dovute alla differenza tra le temperature superficiali.

La soluzione consiste nella posa tramite incollaggio e tassellatura di pannelli isolanti sulla facciata (preventivamente preparata e pulita). Su questi pannelli viene applicato poi il nuovo rivestimento, che può essere costituito da uno strato di intonaco e da nuova tinteggiatura o da altri materiali.

Oltre a vantaggi in termini di isolamento termico e acustico, il cappotto permette un restyling estetico della facciata mantenendo, di fatto, inalterata la parete esterna esistente.

Il cappotto interno è una possibile alternativa quando la facciata esterna dell’edificio è soggetta a vincoli o vi sono particolari problematiche tecniche che rendono l’intervento dall’esterno impraticabile.

La posa del materiale isolante avviene all’interno degli ambienti abitati con la posa di contropareti in cartongesso preaccoppiate con pannello isolante.

La soluzione presenta limiti nell’eliminazione efficace dei ponti termici e riduce le dimensioni delle stanze.

La facciata ventilata, a differenza del cappotto, consiste nella realizzazione di uno strato di isolamento continuo a contatto con la parete esterna esistente e di uno strato di finitura da esso distaccato a formare una camera d’aria aperta alle estremità superiore e inferiore. Gli elementi del nuovo rivestimento sono disposti su una struttura fissata alla muratura esistente; l’intercapedine creata agevola un moto di ventilazione naturale che protegge lo strato termoisolante dall’umidità, evitando così fenomeni di condensa o infiltrazioni.

L’insufflaggio nell’intercapedine tra la parete interna e quella esterna è una tecnica di isolamento che consiste nel riempire lo spazio con fiocchi di materiale isolante tramite pompaggio in fori realizzati nella muratura. L’intervento può essere eseguito sia dall’esterno sia dall’interno. Non ha le prestazioni del cappotto perché non garantisce l’eliminazione dei ponti termici (possono esserci sezioni di discontinuità del materiale isolante in presenza di pilastri o di cavedi impiantistici per esempio), ma, soprattutto in caso di edifici costruiti fra gli anni ‘70 e ’90, concorre alla riduzione dei consumi.

Le schermature solari. La protezione degli ambienti esterni a diretto contatto con gli interni è determinante alla conservazione del microclima negli ambienti confinati. Da tende in tessuto agganciate al muro esterno, a veneziane appese all’intradosso del balcone superiore, fino a pergole e gazebo, addossati a un muro o autoportanti. I filati, le proprietà e i colori dei tessuti per esterni sono ormai infiniti, e i materiali per la struttura vanno dall’alluminio al legno al ferro battuto; possono essere “pezzi unici” o strutture modulari diversamente componibili, avere solo la copertura superiore o la possibilità di chiusure laterali con diaframmi trasparenti, lamelle o grigliati, ma anche tessuti.

L’analisi termografica
La termografia è una tecnica diagnostica non invasiva in grado di rilevare l’intensità delle radiazioni infrarosse (cioè il calore) emesse, riflesse ed eventualmente trasmesse da un corpo. La termocamera impiegata per il rilievo della radiazione termica è simile a una macchina fotografica in grado però di impressionare la radiazione infrarossa. Il calore emesso da un oggetto sotto forma di radiazione infrarossa viene captata dall’ottica e concentrata sul sensore termico. Da qui l’elettronica contenuta nell’apparecchiatura converte l’energia termica in segnali elettrici, elaborati successivamente in immagine termica (termogramma) visualizzabili su un monitor e trasferibili su computer per elaborazioni tramite software dedicati. Il metodo consente di ottenere un range di temperature (non una quantificazione esatta) delle zone di maggior dispersione in un involucro edilizio: rosso per le zone di maggior dispersione, giallo e verde per dispersioni via via decrescenti, fino al blu per le aree fredde, ovvero quelle meglio isolate. Conoscere i livelli di dispersione consente una progettazione più accurata dei sistemi di isolamento, evitando interventi inutili o in porzioni non necessarie a risolvere il problema principale. Affinché sia efficace, la rilevazione va fatta nei mesi invernali, con i sistemi di riscaldamento attivi e una temperatura esterna abbastanza rigida, in modo che la differenza di temperatura fra interno ed esterno sia maggiore.

Cosa scegliere

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Kerakoll.  Fondo di posa autolivellante per il comfort termico

Prima K2. Per risolvere il problema dell’umidità di risalita

Velux. Tapparelle elettriche e solari per finestre da tetto

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