Stop all’acqua di risalita

STX1898.TIFGli intonaci da risanamento a struttura macroporosa permettono di risolvere il problema dei danni alla coltre protettiva dell’edificio provocati dall’umidità capillare di risalita nel corpo delle murature.
Le murature esterne e interne poste a contatto anche indiretto con il terreno e non impermeabilizzate nell’interfaccia, sono soggette a fenomeni di alterazione provocati dall’umidità di risalita che compromette i componenti delle strutture, delle malte leganti e degli intonaci. Il deterioramento degli intonaci e della muratura in genere è complicato da diversi fattori e diviene molto visibile lungo le superfici delle pareti nella zona del bagnasciuga, linea ondulata dove si alternano fasi di asciutto e di bagnato in concomitanza delle oscillazioni stagionali della frangia capillare di umidità. Per ovviare ai danni causati dall’umidità capillare di risalita dalla base delle murature sono stati creati diversi sistemi di intervento, ma i più efficaci sono quelli che tendono a prosciugare la parete umida con intonaci che aumentano la capacità di smaltire velocemente l’acqua presente nella parete. Per le loro caratteristiche, questi intonaci da risanamento resistono all’azione dell’acqua capillare ed eliminano tutti i problemi più appariscenti connessi alla risalita dell’umidità, cioè la disgregazione delle coltri protettive e il deposito dei sali solubili trasportati dall’acqua che si manifestano sotto forma di efflorescenze sulle superfici.
Gli intonaci deumidificatori
L’intonaco da risanamento possiede una struttura macroporosa che non ostacola l’evaporazione dell’umidità interstiziale presente nella muratura e, per la sua composizione, favorisce lo smaltimento dell’acqua sotto forma di vapore già nell’interfaccia tra l’ossatura muraria e il rivestimento. L’elevata traspirabilità e il basso coefficiente di resistenza alla diffusione del vapore acqueo rendono l’intonaco deumidificatore sempre asciutto nella sua porzione esterna che in tal modo non risente del degrado indotto dall’imbibizione ciclica o perenne del corpo della parete. Ciò è dovuto alla presenza nella massa di un elevato numero di grandi pori ben diffusi e collegati tra loro e con l’esterno da una rete di canali sovracapillari.

Foto Cvr
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Le macrobolle vengono prodotte da specifici additivi aeranti che, oltre a risanare la muratura umida, producono un miglioramento delle caratteristiche di isolamento termico dell’intonaco. Dopo la messa in opera la superficie di contatto tra l’acqua di risalita e l’atmosfera risulta molto elevata grazie alle dimensioni e alla diffusione delle macrobolle presenti nella struttura dell’intonaco. L’assetto a macropori produce la forte evaporazione dell’umidità interstiziale che caratterizza i prodotti per il risanamento in quanto la velocità di smaltimento dell’acqua di impregnazione attraverso i paramenti esterni tende a superare la velocità di umidificazione con un conseguente abbassamento del livello capillare che l’umidità raggiunge all’interno della muratura. Gli intonaci da risanamento possono essere applicati all’esterno dell’edificio o all’interno soprattutto nei locali posti al di sotto del piano di campagna, ma in quest’ultimo caso, tenuto conto della quantità di vapore espulso nell’ambiente, deve essere assicurato la ventilazione delle stanze in quanto l’intonaco cessa di funzionare se l’aria diventa satura di umidità. Le superfici esterne non risultano mai bagnate, considerato che la fuoriuscita dell’acqua sotto forma di vapore e il rilascio delle sostanze in sol

Foto Kimia
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uzione si compiono nel corpo del rivestimento e non lungo la superficie esterna. Lo spessore dell’intonaco è sempre molto elevato, al di sopra di 2 centimetri, condizione che insieme alla distribuzione e alla dimensione dei pori e delle macrobolle provoca il deposito dei composti salini all’interno dello strato e non nella sua porzione esterna. Le cavità dove si formano le efflorescenze sono molto ampie, quindi la crescita dei cristalli non trova ostacoli e la pressione conseguente all’aumento di dimensioni non può creare sfarinamenti di estensione progressiva.
I cicli applicativi
In genere i prodotti deumidificanti sono forniti come sistemi completi per il risanamento, composti dal trattamento antisale da applicare direttamente sulla muratura scoperta per eliminare le sostanze estranee preesistenti, dal rinzaffo che costituisce la mano di aggancio per il rivestimento, dall’intonaco vero e proprio che occorre sempre stendere in forte spessore, dalla finitura che è composta da un formulato per la rasatura a civile delle superfici e da un ciclo di tinteggio caratterizzato da un’alta traspirabilità a base di calce, di silicati o di siliconi. Le modalità di applicazione variano secondo il tipo di intonaco, anche se talune regole sono comuni a tutte le versioni. Diversi sistemi prevedono l’impiego di un solo prodotto da utilizzare come rinzaffo e come intonaco a spessore per completare l’opera.

Foto Diasen
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Altre varianti sono costituite da due prodotti con caratteristiche differenti che vengono adoperati uno di seguito all’altro, il primo per migliorare l’adesione e da stendere come un rinzaffo aperto o sotto forma di sprizzatura e il secondo costituito dall’intonaco macroporoso vero e proprio. Quando l’agente aerante è un additivo liquido o in polvere, l’intonaco viene preparato come avviene normalmente aggiungendo il prodotto all’acqua di impasto degli strati di fondo, dell’intonaco rustico e della lisciatura finale. L’intonaco da risanamento ha un ritiro dimensionale molto limitato, ma per impedire la formazione di cavillature durante i mesi più caldi conviene nebulizzare con acqua il rivestimento fino all’avvenuta presa del legante.
L’azione deteriorante dell’umidità
Una muratura sempre umida rende gli ambienti malsani e non è in grado di assicurare un buon comfort termico ai locali interni a causa della dispersione di calore.

Foto Proind
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I sali sciolti nell’acqua che migrano dalle fondazioni, dal terreno o dall’interno del muro, cristallizzano lungo le superfici e formano aloni e croste contribuendo alla frantumazione continua delle pareti capillari dell’intonaco fino al distacco di porzioni sempre più ampie del paramento. I sali igroscopici allargano le zone superficiali bagnate, mentre i cicli di gelo e disgelo contribuiscono allo sfarinamento dei piani umidi per la forte pressione contro i pori del materiale.

di Umberto Menicali

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