Stime Ue. L’Italia ritorna a crescere

La Commissione europea ha diffuso le stime d’inverno sul quadro macroeconomico nell’Unione. La Commissione si aspetta che nel 2015 tutti gli stati membri registrino una crescita dell’economia (+1,7% la crescita aggregata nel 2015 e +2,1% nel 2016). Per quanto riguarda l’Italia, la Commissione stima il ritorno alla crescita dopo tre anni di recessione: +0,6% nel 2015, +1,3% nel 2016. Si tratta di stime in linea con quelle del Governo italiano, per il 2016 superiori alle precedenti previsioni.
La Commissione europea, inoltre, ritiene che la gestione delle finanze pubbliche impostata con la legge di stabilità 2015 consenta di ridurre il deficit dello Stato, che scenderebbe a 2,6% del Pil (dal 2,7% delle precedenti stime d’autunno).
La crescita del 2015 dovrebbe essere guidata dalle esportazioni, mentre la domanda interna – secondo la Commissione – crescerebbe ancora in modo modesto. Infatti l’incremento del reddito disponibile delle famiglie derivante dal calo dei prezzi energetici (e secondo il Governo anche dai bonus fiscali, come ha constatato recentemente l’Istat) non sarebbe immediatamente trasformato in consumi perché inizialmente impiegato nella ricostituzione dei risparmi erosi durante la crisi. È opinione del Governo che il miglioramento del clima di fiducia e l’aumento degli occupati possano stimolare una ulteriore ripresa dei consumi.
Pier Carlo Padoan, ministro dell’economia e delle finanze«Il Governo ritiene che la Commissione abbia riconosciuto l’efficacia delle misure adottate e la validità degli argomenti tecnici presentati a supporto delle proiezioni del governo; infatti l’aggiustamento del saldo strutturale nella misura di circa un quarto di punto di Pil presente nella Legge di Stabilità è ora incorporato anche nelle previsioni europee. Inoltre la Commissione riconosce gli sforzi che abbiamo realizzato e che stiamo continuando a realizzare sul fronte delle riforme strutturali».
Pier Carlo Padoan, ministro dell’economia e delle finanze