Split Payment, l’Ance protesta

costruzioniLa firma da parte del Ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan, del decreto di attuazione sullo split payment, previsto dalla Legge di stabilità ha già creato parecchi malumori nel mondo delle costruzioni. La norma che prevede l’obbligo per la pubblica amministrazione di versare l’Iva direttamente allo Stato e non più alle imprese avrà, secondo l’Ance, conseguenze disastrose per il settore dell’edilizia, già fortemente colpito dalla mancanza di liquidità dovuta ai ritardati pagamenti.

In sostanza, alle imprese che lavorano con la pubblica amministrazione non sarà pagata più l’Iva con il risultato che nelle casse delle aziende oneste ci sarà un forte ammanco di liquidità che oscillerà tra il 10 per cento e il 22 per cento di quello attualmente incassato. Tra l’altro, il meccanismo sembrerebbe anche in contrasto con le normative europee: l’Italia è già sorvegliata speciale della Ue con due procedure di infrazione aperte per i ritardi nei rimborsi Iva e nei pagamenti della Pubblica amministrazione. L’Ance nelle ultime settimane sta ricevendo centinaia di lettere di protesta da parte delle imprese che rischiano di chiudere definitivamente i battenti.
©StudioFranceschin/Isabella Genova«La lotta all’evasione Iva non può che essere un obiettivo condivisibile ma ci troviamo di fronte a una soluzione che scarica sulle spalle delle imprese oneste gli illeciti degli evasori e i doveri di controllo dello Stato. Se non verrà modificato questo meccanismo per le imprese di costruzione sarà la fine. Di fronte all’appello accorato che ci sta venendo dalle imprese non possiamo rimanere inermi e nei prossimi giorni non sono escluse iniziative di protesta contro questa misura killer».
Paolo Buzzetti, presidente Ance