Sistemi a secco per l’edilizia

(foto Fermacell)

Le aziende del settore sono chiamate a essere il motore di una piccola-grande rivoluzione. Una consapevolezza c’è, chi è pronto a investire in innovazione e capacità di servizio al cliente – dall’architetto all’impresa costruttrice – riesce a guardare al futuro immediato con un margine di ottimismo. Come confermano alcuni dei principali produttori di sistemi a secco. Fassa Bortolo, spiega Vincenzo De Astis, responsabile tecnico Sistema Cartongesso Gypsotech, offre «un sistema integrato con soluzioni complete, conformi alle più rigide normative internazionali, e un servizio all’avanguardia per soddisfare le esigenze del nuovo abitare e delle differenti tipologie costruttive. Proprio per queste ragioni, seppur in una congiuntura economica difficile, l’andamento è stato positivo e non si prevedono scostamenti sensibili rispetto ai risultati del 2012».
«Ormai bisogna tenere conto di tutti gli aspetti che possono soddisfare la risposta al concetto di innovazione, particolarmente rilevante nel mercato attuale»
Vincenzo De Astis, responsabile tecnico Fassa Bortolo Sistema Cartongesso Gypsotech

 

 

Secondo Emanuele Rotta, responsabile tecnico Fermacell, product manager Costruzioni in Legno Italia, la capacità di rispondere al dettato dell’evoluzione normativa è un altro punto a favore per questa tipologia di prodotti: «Il mercato dell’edilizia negli ultimi mesi si è contratto e le politiche adottate per una sua ripresa sono sembrate tardive e non risolutive. Certamente i sistemi costruttivi a secco hanno risentito della generale situazione del mercato, ma hanno saputo resistere alle difficoltà, rappresentando la soluzione per il raggiungimento delle prestazioni richieste dalle norme». L’individuazione di nuovi settori di applicazione dei sistemi a secco è una delle vie che il settore è chiamato a percorrere.

(foto Farmacell)

«In passato questi sistemi erano usati solo nel terziario, per uffici, cinema, negozi, e così via – spiega Davide Kohen, marketing manager Gyproc Saint-Gobain -. Oggi anche in Italia stanno iniziando a essere applicati al residenziale, malgrado le difficoltà “culturali” dovute allo storico uso del laterizio siano difficili da superare». In molti Paesi europei e nel Nord America i sistemi a secco sono già utilizzati correntemente per le partizioni interne delle case. «Come Gyproc Saint-Gobain crediamo che le grandi potenzialità dei sistemi a secco si giochino in questo campo: sfondare nel residenziale significherebbe dare una svolta a questo mercato». Uno dei grandi filoni di utilizzo e applicazione dei sistemi a secco è l’acustica. A questo guarda Knauf, che dedica all’argomento sensibile per la qualità e il comfort interno degli edifici una divisione ad hoc. «In risposta alle esigenze del mercato – spiega Andrea De Nigris, product manager -, la divisione Knauf Acustika fornisce un servizio di supporto tecnico alla progettazione altamente professionale con propri tecnici. Vi è anche la possibilità di poter usufruire di un servizio di sopralluogo, misurazione, consulenza e infine di progettazione con il supporto di partner Knauf tecnici competenti in acustica. La soluzione a questi problemi è molto più semplice di quanto sembri: l’esperienza maturata da Knauf, e trasposta oggi nella divisione Knauf Acustika, dimostra che pochi interventi di bonifica acustica possono migliorare di molto la qualità della vita».

 

(Foto Knauf)

Soluzioni flessibili

Innovazione di sistema, di materiale o di applicazione? L’approccio dei produttori deve essere sempre più orientato a 360 gradi e proporre soluzioni complesse e nel contempo flessibili, come spiega Vincenzo De Astis: «Ormai bisogna tenere conto di tutti gli aspetti che possono soddisfare la risposta al concetto di innovazione, particolarmente rilevante nel mercato attuale. L’innovazione e una forte sensibilità ambientale sono nel Dna di Fassa Bortolo e coinvolgono non solo i prodotti ma anche tutte le soluzioni costruttive proposte, nel settore delle compartimentazioni, dei rivestimenti eccetera». La vera innovazione, aggiunge Davide Kohen, qualunque sia il target, «è offrire una soluzione e non solo un prodotto: questo significa vendere un sistema e non la singola lastra, così come assistenza tecnica e progettuale, strumenti online in grado di facilitare la ricerca della soluzione più idonea alle proprie esigenze, una comunicazione efficace e una formazione continua e costante agli addetti del settore». L’edilizia di legno, unica oggi a resistere alla pressione della crisi rispetto alle costruzioni tradizionali, rappresenta un punto di riferimento per l’impiego innovativo dei sistemi a secco, in un concept globale che guarda a prestazioni elevate di resistenza meccanica, basso consumo energetico e comfort ambientale. Per raggiungere il risultato, però, serve una piccola-grande rivoluzione copernicana nel settore.

«Sulla spinta di una committenza sempre più esigente e consapevole le costruzioni stratificate a secco, in particolare quelle in legno, si attestano con convinzione nel panorama italiano»

Emanuele Rotta, responsabile tecnico Fermacell

 

Come ricorda Emanuele Rotta, «I sistemi a secco sono presenti sul mercato fin dagli anni Settanta, inizialmente il loro impiego è stato nel campo dell’edilizia non residenziale come scuole, ospedali o uffici. Ora si stanno affermando anche nel campo del residenziale, nelle nuove costruzioni e soprattutto negli interventi di ristrutturazione. Sulla spinta di una committenza sempre più esigente e consapevole in ambito acustico, energetico, sismico e di protezione al fuoco, le costruzioni stratificate a secco e in particolare quelle in legno, con tecnologia a telaio o X-Lam, si attestano con convinzione nel panorama italiano». Il campo di impiego principale per i sistemi a secco resta quello delle ristrutturazioni e riqualificazioni; ma le nuove frontiere dell’edilizia a “energia quasi zero” possono contribuire a spingerne l’utilizzo diffuso anche nel campo delle edificazioni ex-novo. «Il sistema a secco Fassa Bortolo è integrato e flessibile e consente un sensibile miglioramento delle prestazioni degli edifici, un abbattimento dei costi di materiale e manutenzione, un elevato risparmio di tempo di posa e, grazie alle sue qualità di isolamento termico, un considerevole risparmio energetico all’interno dell’ambiente in cui è utilizzato. Negli edifici passivi questa tipologia di sistemi è quasi obbligatoria e, proprio in quest’ottica, l’azienda è diventata partner CasaClima ed è socio Green Building Council Italia, predisponendo vari documenti per rispondere ai requisiti del protocollo Leed», afferma ancora Vincenzo De Astis. A patto che il sistema sia correttamente progettato e posato. «A questo proposito – continua – Fassa organizza con continuità incontri tecnici con approfondimento degli aspetti normativi e regolamentari, oltre alle fasi applicative e mettiamo a disposizione di chi progetta il supporto del nostro ufficio tecnico e i nostri consulenti presenti sul territorio».

(foto Fassa Bortolo)

Posa veloce e pulita

L’estetica è un altro elemento che riveste un ruolo chiave nell’importanza crescente dei sistemi a secco. «Costruire a secco – specifica Davide Kohen – significa pulizia in cantiere e poca polvere, possibilità di evoluzioni estetiche infinitamente superiori all’edilizia tradizionale e soprattutto velocità di posa. Per esempio, abbiamo calcolato che per realizzare un tamponamento esterno a secco con la nostra soluzione Aquaroc è necessario circa un terzo del tempo in meno rispetto alla realizzazione di una parete in muratura con rivestimento a cappotto».

«Oggi anche in Italia i sistemi a secco stanno iniziando a essere applicati al residenziale, malgrado le difficoltà “culturali” dovute all’uso del laterizio siano difficili da superare»

Davide Kohen,  marketing manager Gyproc Saint-Gobain

Le ricadute (positive) sull’ambiente sono l’altra faccia della medaglia, testata “in casa”. «Le partizioni interne e alcuni tamponamenti esterni del nuovo edificio-laboratorio e centro di formazione Saint-Gobain a Milano, “Habitat Lab”, sono stati realizzati interamente a secco: Habitat Lab – prosegue Davide Kohen – è in classe energetica A+ (inferiore a 3kWh/mc) e assicura una riduzione delle emissioni di CO2 di 62,5 ton/anno, pari alla salvaguardia di circa 5 ettari e mezzo di foresta all’anno. Nei 25 anni di vita utile di un edificio, il risparmio in emissioni inquinanti di Habitat Lab consentirebbe di riempire di CO2 l’intera basilica di San Pietro, mentre il risparmio energetico ottenuto complessivamente corrisponde al fabbisogno energetico annuo di otto abitazioni di medie dimensioni». Sulle caratteristiche di rapidità di posa e grandi prestazioni ecosostenibili interviene anche Emanuele Rotta. «Nei nuovi edifici e nelle ristrutturazioni diventa fondamentale ridurre inutili tempi morti di asciugatura e i costi per opere di assistenza muraria. In questo modo si garantiscono cantieri più puliti che vuol dire maggiore sicurezza per chi vi opera. Il sistema costruttivo Fermacell si presenta come un passo di evoluzione logica della tecnologia edilizia. Il costruire è semplice e si configura come un guscio esterno che realizza la protezione dall’attacco degli agenti atmosferici e da un guscio interno che conforma l’ambiente abitativo; tra i due gusci trovano alloggio le strutture statiche, gli isolanti e gli impianti».

A protezione del rumore

Il miglioramento delle prestazioni acustiche di un edificio è un ulteriore vantaggio cardine per i sistemi a secco per l’edilizia, capace di incidere profondamente sul livello globale di comfort di uno spazio abitativo, lavorativo o con permanenza di persone. La specializzazione è indispensabile per garantire un risultato efficace di prodotto, di processo e – a monte – di assistenza e affiancamento al progettista, chiamato a confrontarsi con un ambito complesso e delicato.

«Le lastre in cartongesso rappresentano una soluzione efficace per le loro intrinseche caratteristiche fisiche, che consentono un ottimo isolamento acustico tra ambienti diversi»

Andrea De Nigris,  product manager Knauf

Per la protezione dal rumore, sottolinea Andrea De Nigris, «le lastre in cartongesso rappresentano una soluzione efficace per le loro intrinseche caratteristiche fisiche, che consentono un ottimo isolamento acustico tra ambienti diversi. Queste qualità sono completate nell’offerta Knauf Acustika dall’associazione con materiali specifici per l’assorbimento del suono e per un’ottimale acustica interni agli ambienti. Si possono creare in questo modo contropareti e controsoffitti che consentono di isolare dai rumori esterni, di migliorare la qualità e la limpidezza dei suoni prodotti all’interno e di non trasmetterli agli ambienti contigui». Un approccio che richiede forte specializzazione e competenza. «La divisione Knauf Acustika – continua Andrea De Nigris – è strutturata per fornire una gamma di prodotti, soluzioni costruttive, consulenza e progettazione necessari per ottenere il comfort acustico. In modo particolare è stato individuato come molto sensibile il settore dell’ospitalità alberghiera e della ristorazione, ambiti in cui la qualità del suono è determinante per il successo dell’attività. I sistemi acustici messi a disposizione da Knauf, basati su lastre in cartongesso, materiali isolanti, soffitti modulari e lastre per sottofondi, consentono di realizzare in tempi brevi pareti, contropareti, controsoffitti e sottofondi performanti».