#SharingCities. A Milano un distretto smart city a emissioni zero

(foto Comune di Milano)
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Milano, Londra e Lisbona attiveranno una collaborazione volta a realizzare tre distretti smart a zero emissioni. È stato, infatti, proprio il consorzio formato dalle tre città ad aggiudicarsi il bando europeo “Soluzioni per città e comunità intelligenti che integrano i settori dell’energia, trasporti e Ict attraverso progetti pilota”, inserito nel programma di ricerca e innovazione Horizon 2020.

(foto Comune di Milano)
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Un progetto che coinvolge tre città faro (Milano, Lisbona e Londra, appunto, con quest’ultima capofila) e tre città follower Bordeaux (Francia), Burgas (Bulgaria) e Varsavia (Polonia) e che ha come obiettivo l’adozione di un approccio innovativo alle principali sfide ambientali che attendono le nostre città, ovvero l’abbattimento delle emissioni inquinanti di edifici e mezzi di trasporto, il miglioramento della qualità dell’aria e l’innalzamento del livello di vivibilità delle nostre città.

(foto Comune di Milano)
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A Milano, come area di intervento è stata individuata quella di Porta Romana-Vettabbia “Qui si lavorerà, nei prossimi anni, per collegare il centro storico con la cintura agricola cittadina e rendere questo distretto un modello di quartiere “intelligente” attraverso progetti di riqualificazione energetica per edifici pubblici e privati, diffusione della mobilità elettrica e in condivisione, sviluppo di tecnologie a servizio dei cittadini e processi di attivazione degli abitanti, anche attraverso un sistema premiante per incentivare comportamenti virtuosi. Un laboratorio e una visione per una città modello. Questo progetto si svilupperà in una parte di Milano in grande trasformazione grazie all’operazione voluta dalla Fondazione Prada, al nuovo campus universitario della Bocconi, all’intervento Symbiosis che si inseriscono in un tessuto urbano esteso da aree semicentrali alla periferia. L’applicazione, con una forte regia pubblica, dell’approccio smartcity a questo brano di città consentirà di dare supporto e mettere in rete una serie di interventi di grande interesse, rendendolo un laboratorio di trasformazione ed innovazione per l’intera città”.
Il piano #SharingCities sarà realizzato grazie allo stanziamento, per le tre città, di 25 i milioni di euro  (8,6 per Milano), e attraverso una fitta rete di partner locali, e alla collaborazione fra pubblico e privato.

(foto Comune di Milano)
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I partner del progetto nella città di Milano sono 17, mentre sono tre gli ambiti di lavoro principali attorno a cui si snoderà #SharingCities: un ambito dedicato alle persone e alla comunità, che prevede attività di coinvolgimento dei cittadini per la co-creazione di servizi di condivisione a integrazione del quartiere. Per incentivare la partecipazione attiva sarà anche sviluppato un sistema premiante per incoraggiare comportamenti virtuosi.
L’ambito dedicato al luogo, alla città, si concentrerà su 5 edifici di proprietà mista e su 2 edifici pubblici, per un totale di 25mila mq di unità residenziale. Inoltre saranno sviluppati sistemi di gestione energetica integrata e installati 300 lampioni intelligenti wi-fi, dotati di sensori di vario tipo e saranno messe in campo anche nuove modalità di sharing mobility: a disposizione degli abitanti del distretto ci saranno 60 veicoli di car sharing elettrico disponibili in strada più due auto a disposizione del car sharing condominiale, 150 bici elettriche per un totale di 14 nuove stazioni, 76 punti di ricarica di colonnine elettriche (20 a ricarica rapida), 125 stalli di parcheggio intelligenti e 10 veicoli elettrici condivisi destinati al trasporto merci.

(foto Comune di Milano)
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Un ambito sarà dedicato allo sviluppo di una piattaforma urbana di condivisione per la gestione dei dati provenienti da una vasta gamma di fonti (ad esempio i sensori o le statistiche tradizionali) e si avvarrà di uno standard comune da replicare su diverse città.
Per la realizzazione di #SharingCities, il Comune di Milano potrà contare sull’apporto di numerosi partner: Fondazione Politecnico di Milano, Amat, Atm, Politecnico di Milano, Poliedra, Cefriel, Teicos Ue, Future Energy, Kiunsys, Nhp, Legambiente Onlus, Ricerca sul Sistema Energetico (Rse), A2A, A2A Reti Elettriche, Selene, Siemens.