Nel comparto dei serramenti sono diverse le aziende ad aver adottato da tempo un comportamento “virtuoso” nei confronti della salvaguardia ambientale, requisito molto apprezzato dai consumatori più attenti e consapevoli. Ma quali sono i provvedimenti realmente messi in atto? In generale, molte aziende hanno attuato, a livello produttivo, una politica di riduzione dell’energia impiegata, testata attraverso controlli periodici, e il contenimento al minimo degli scarti delle materie prime. Per esempio, Hörmann soddisfa il 40 per cento del proprio fabbisogno con elettricità green certificata e recupera il calore disperso nei vari processi convertendolo in riscaldamento invernale. Per rendersi autonome nella generazione di energia elettrica e ridurre le emissioni di anidride carbonica, Dierre, Essenza, Finstral e Suncover hanno invece installato impianti fotovoltaici, mentre Pilkington utilizza il gas naturale come combustibile. Accanto alle politiche energetiche, anche Finstral, da anni ha adottato un sistema di gestione ambientale certificato, conforme alla norma Uni En Is 14001, con l’adozione di criteri di ecosostenibilità, tecniche e materiali di ultima generazione. Altro aspetto importante tenuto in considerazione dalle aziende è il risparmio energetico ottenibile grazie all’installazione dei propri prodotti.
Roverplastik, per esempio, ha avviato la procedura di certificazione di RoverBlok Energy secondo il protocollo Leed, una procedura che valuta anche gli aspetti relativi ai materiali, al contenuto di riciclato, alla vicinanza rispetto al sito e al loro eventuale riutilizzo. Altre aziende, invece, ragionano in termini di Lca. Velux e Aluk puntano sul fatto che le buone performance dei serramenti da loro prodotti compensano largamente il consumo di energia richiesto dalla produzione fino al montaggio. Navello, invece, qualche anno fa, ha commissionato una ricerca relativa all’apporto energetico necessario alla produzione di una finestra-tipo in legno, per verificarne l’effettiva competitività, sotto questo profilo, rispetto ai serramenti in Pvc e in alluminio. Molte aziende sono sensibili all’approvvigionamento responsabile delle materie prime, cooperando alla salvaguardia ambientale con un’attenta selezione a monte dei fornitori, privilegiando quelli locali e qualificati che siano in linea con la filosofia “green” nello sfruttamento delle risorse, e della provenienza del materiale, compreso l’impiego di imballaggi riciclabili.
Per quanto riguarda l’alluminio, i profilati possono essere dotati di dichiarazione del contenuto di materiale riciclato, come per i serramenti Aluk, oppure gli approvvigionamenti da fornitori esterni possono essere tracciati e rientrare nel processo di certificazione della filiera, come avviene per Fresia Alluminio. Per ridurre l’inquinamento derivante dal trasporto, Essenza collabora invece con fornitori situati nel raggio massimo di 150 chilometri dalla sede. Un discorso a parte va fatto per il legno, il cui rifornimento deve essere rigorosamente controllato per evitare usi indiscriminati e illegali delle foreste di provenienza. Velux richiede ai fornitori il certificato Pefc (Programme for the Endorsement of Forest Certification) e utilizza principalmente pino nordico di foreste eco-sostenibili. Da parte sua, Navello aderisce al sistema di Due Diligence contro il taglio illegale delle foreste, mentre le porte Dierre sono prodotte quasi esclusivamente con legnami con certificazione Fsc Roverplastik utilizza solo legno proveniente da foreste gestite in modo corretto, oltre ad alluminio con una percentuale di riciclato e polistirene estruso senza l’ausilio di gas Freon. Nell’ambito dei prodotti vetrari, i parametri con cui lPilkington valuta i suoi fornitori-chiave comprendono la competitività economica, le certificazioni riconosciute, la condotta etica, sociale e in rapporto all’ambiente, e ne monitora le prestazioni per garantire il persistente rispetto degli standard.
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