Serena Romanò. Tra pareti di storia

(foto di Vincenzo Giglio)
(foto di Vincenzo Giglio)

A due passi da Trinità dei Monti e Piazza Barberini, in quella che è la zona della città che forse più di ogni altra racconta la sontuosità e gli  antichi fasti della Capitale, l’architetto Serena Romanò ha recuperato un appartamento dall’atmosfera ancora intatta, con i soffitti in legno, i muri in pietra e gli affreschi alle pareti.

(foto di Vincenzo Giglio)
(foto di Vincenzo Giglio)

Ma se l’atmosfera sembrava non aver subito i segni dei tempi, così non era per le strutture e gli impianti. Era necessaria una ristrutturazione che potesse dare una rinfrescata  all’appartamento e renderlo più attuale.

Cosa è cambiato
pianteNell’appartamento originale, l’asse centrale del corridoio distribuiva gli ambienti.

Non erano previste grandi differenze nelle misure del locali e le due zone, giorno e notte, erano poco evidenziate.

Nel nuovo progetto il lungo corridoio viene eliminato e, al suo posto, si ingrandisce il soggiorno e si ricavano un bagno e un guardaroba.

Il living e la cucina diventano attigui e la zona notte si concentra in un lato della casa.

L’architetto ha disegnato una casa dalla distribuzione più fluida, con ambienti organizzati secondo le esigenze dei nuovi proprietari,  «prevedendo in 90 metri quadrati – come spiega lei stessa – due camere da letto con bagni e cabina armadio annessi, un piccolo bagno ospiti, un living e una cucina-pranzo collegata al soggiorno attraverso un varco esistente.

(foto di Vincenzo Giglio)
(foto di Vincenzo Giglio)

Il progetto quindi ha aperto lo spazio quanto più possibile, rendendo periferica soltanto la zona notte rispetto alla zona giorno». L’architetto Romanò è intervenuto soprattutto sull’asse centrale del corridoio che, nella pianta originale, distribuiva i vari ambienti.

(foto di Vincenzo Giglio)
(foto di Vincenzo Giglio)

Eliminandolo e trasformandolo parzialmente in nuovi vani, tutti gli ambienti si sono ampliati ed è stata possibile creare una separazione tra le due principali zone funzionali. L’architetto è stato affiancato dall’impresa Edil Art di Carlo Petrilli che racconta come «l’intervento abbia investito tutto l’appartamento, stravolgendo completamente l’assetto iniziale.

(foto di Vincenzo Giglio)
(foto di Vincenzo Giglio)

La casa versava in cattive condizioni strutturali e di mal conservazione di intonaci, pavimenti, soffitti e infissi. Il nostro obiettivo è stato proprio quello di preservare l’entità storica dell’immobile quanto più possibile, migliorandone l’assetto strutturale con interventi mirati alla conservazione».

(foto di Vincenzo Giglio)
(foto di Vincenzo Giglio)

Il legno dei soffitti andava risanato, così come la pietra delle murature portanti realizzate con la tecnica “a sacco” e, soprattutto, era necessario riportare alla luce gli antichi affreschi scoperti sotto strati di vecchia vernice. Un tempo, per decorare le case patrizie, venivano realizzati affreschi che rappresentavano marmi pregiati e qui,  in questa casa, adornavano gli imbotti delle finestre e le pareti.

(foto di Vincenzo Giglio)
(foto di Vincenzo Giglio)

Nella scelta dei materiali sono stati privilegiati quelli tradizionali, come il legno, scelto per la pavimentazione di cui purtroppo erano rimaste solo poche assi recuperabili. L’architetto Romanò ha posato un’essenza di rovere avena prodotta dall’azienda Berti e rivenduta da Sica Italiana Ceramiche, trattata a olio e spazzolata con effetto rustico per richiamare le vecchie superfici.

(foto di Vincenzo Giglio)
(foto di Vincenzo Giglio)

Si è cercato, in particolare, di scegliere sempre nuovi materiali all’interno di produzioni provenienti dalla tradizione e produzione esclusivamente italiana. Tradizione e storia anche nella scelta gli arredi: la progettista ha ricercato gli stessi pezzi che provenivano direttamente dall’appartamento, abbandonati dopo la vendita dei precedenti proprietari. Una ricerca attenta che ha portato a recuperare, per esempio, vecchie poltroncine anni ’60, rifoderate nei vivaci toni del rosso e del turchese, una cassettiera e un tavolino creato con una ringhiera in metallo.

(foto di Vincenzo Giglio)
(foto di Vincenzo Giglio)

E ancora, un mobile tv rivestito da un vecchio specchio inutilizzato. Il tutto recuperato e trasformato per una nuova vita. Infine, la luce: la progettazione del sistema di illuminazione ha armonizzato tutto l’insieme, «Linee essenziali e luce studiata nel dettaglio illuminano e animano tutti gli elementi storici amalgamati con i nuovi interventi della ristrutturazione, rendendo ancor più ricercato il design del restyling».

La filiera delle professioni

IL PROGETTISTA
Mantenere intatto il fascino di una casa
serena-romano«Per il recupero architettonico di questo appartamento mi sono posta l’obiettivo di mantenere vivo il fascino antico della struttura in legno dei soffitti, della pietra delle murature portanti e, soprattutto riportare, alla luce gli affreschi ritrovati durante le lavorazioni di pulizia delle vecchie vernici delle pareti». Serena Romanò, architetto

IL PRODUTTORE
L’essenza del legno
produttore-matteo-bert_webiCome pavimentazione, in questa casa è stato scelto uno dei prodotti di punta dell’azienda Berti: un parquet rovere avena oliato spazzolato ad effetto rustico. «La filosofia Berti è semplice e allo stesso tempo solida e stratificata. Proprio come il legno, la materia che amiamo, lavoriamo e trasformiamo da tre generazioni. In ogni pavimento o parquet, destinato all’appartamento o una aristocratica dimora storica – ne abbiamo arredate tante – mettiamo tutta la nostra profonda conoscenza delle essenze e il sapere artigianale delle nostre maestranze, coltivando la capacità di innovare nelle lavorazioni e nel design. E, non da ultimo, scegliendo solo materia prima proveniente da foreste controllate e ripopolate periodicamente». Matteo Berti, titolare azienda Berti

IL DISTRIBUTORE
Un’attenzione ai prodotti e alle aziende italiane
rivenditore-raffaella-sica_webIn questo intervento, l’architetto Romanò si è rivolta al rivenditore di materiali edili Sica Italiana Ceramiche, azienda presente sul mercato dal 1977. «Un approccio dinamico al mercato e una grande attenzione all’evoluzione delle tecniche costruttive con l’impiego di nuovi materiali ci consentono di realizzare progetti responsabili, sostenibili e di grande impatto estetico. In quest’ultimo intervento, per esempio, abbiamo attivato con la progettista una sinergia professionale molto intensa, impostata su una interessante ricerca di materiali pregiati e di nicchia e affinato  la ricerca su aziende esclusivamente italiane». Raffaella Santolini, titolare Sica Italiana Ceramiche

L’IMPRENDITORE EDILE
Un restyling conservativo
impresa-edile-carlo-petrilli_web«Il nostro obiettivo è stato proprio quello di preservare l’entità storica dell’immobile quanto più possibile, migliorandone l’assetto strutturale con interventi mirati alla conservazione e restauro del bene. La conservazione è stato il nostro vincolo fondamentale». Carlo Petrilli, titolare impresa edile Edil Art