Sercomated. Berardo: A chi giova la battaglia del Superbonus 110%?

Norma scritta male e truffa del secolo sono solo alcuni dei poco lusinghieri giri di parole con i quali alcuni dei più titolati esponenti del Governo italiano, hanno attaccato i bonus legati al mondo dell’edilizia ed in particolar mondo il cosiddetto Superbonus.

Simili espressioni nei confronti del bonus 110 non solo non sono giustificate come avrò modo di argomentare qui più avanti, ma ciò che è peggio, è che costituiscano in realtà un attacco frontale e del tutto immeritato, al sistema generale dell’edilizia e questo non è accettabile. Inaccettabile non solo per i numeri che questo sistema rappresenta in termini di prodotto interno loro, ma soprattutto per tutte le persone che costituiscono questa filiera.

Non voglio qui negare il fatto che alcune delle norme agevolative abbiano portato, per come erano state concepite e scritte, ad un loro uso distorto che ha costituito poi un danno per l’erario e mi riferisco ad esempio al bonus facciate, ma intendo riportare l’attenzione sul fatto che mettere in discussione il bonus 110 significhi di fatto oggi mettere in discussione una norma vincente per tutti, Stato, imprese, ambiente e collettività e soprattutto mettere a rischio centinaia di migliaia di posti di lavoro.

Il 110 è di fatto il bonus concepito nel modo più rigoroso di tutti ed il meccanismo del doppio salto di classe energetica, così come il sistema di asseverazioni da parte dei professionisti, rende davvero molto difficile se non quasi impossibile che si abbiano i cosiddetti “cantieri fantasma” che possano poi dar luogo alle truffe. Per capire questo basterebbe aver letto bene la norma oltre che avere una conoscenza anche solo minima del settore edile, ma pare che entrambe le caratteristiche siano mancate agli esponenti del Governo che si sono affrettati negli ultimi giorni a scagliarsi contro la nostra filiera.

Perché dunque questa battaglia nei confronti del Superbonus da parte di alcuni Ministri che continuano a far finta di non riconoscere i vantaggi che il super bonus ha portato sul fronte delle entrate fiscali e soprattutto che non si tratta di certo di una misura onerosa per le casse dello Stato?

Perché si è cercato prima di tagliare lo sconto fiscale e poi di limitare i passaggi della cessione del credito?

Perché anche solo pensare di agire nuovamente sui massimali, rendendoli così lontani dalla realtà per arrivare di fatto a rendere impossibile l’uso dell’incentivo?

Il bonus 110 ha ridato ossigeno e grande slancio al nostro settore dopo un decennio di grandi difficoltà nei quali abbiamo perso quasi un milione di posti di lavoro e con loro competenze fondamentali anche se il solo che sembra non essersene accorto è sorprendentemente il nostro Presidente del Consiglio.

Questo bonus è però anche stata, per una volta, una formidabile risposta a quelle indicazioni europee che chiedevano a tutti gli Stati membri di migliorare il patrimonio edilizio esistente e non possiamo permetterci di lasciare che ne venga fatto scempio e che il nostro settore continui ad essere portato agli onori della cronaca non per il suo impatto positivo sulla ripartenza italiana, ma a seguito di una distorsione del tutto strumentale della verità.