Segnali positivi: +20mila imprese nel trimestre estivo

Growing companyOltre 20mila imprese in più in tre mesi – come non si vedeva dal 2010 – grazie soprattutto al crollo delle chiusure, mai così basse nel terzo trimestre da dieci anni a questa parte, e fallimenti ancora in calo. Questi alcuni dei dati salienti sulla nati-mortalità delle imprese italiane fotografati da Movimprese, la rilevazione trimestrale realizzata da InfoCamere sulla base dei dati del Registro delle imprese e diffusi da Unioncamere.
Il saldo fra le imprese nate e cessate tra luglio e settembre ammonta infatti a +20.075 unità, frutto di 74.082 iscrizioni e  54.007 cessazioni. Rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, sono quasi 4mila le imprese in più. Il sistema delle imprese italiane raggiunge così una dimensione pari a 6.060.085 unità. Il tasso di crescita del periodo (+0,33%) è il risultato del più basso volume di cessazioni rilevate nel terzo trimestre dell’anno dal 2006 e uno dei più contenuti volumi di iscrizioni del decennio, superato solo nel 2014.

ivan-lo-bello«Numeri confortanti sullo stato di salute del tessuto produttivo vengono dalla lettura dei dati sulla dinamica delle imprese che evidenziano il saldo positivo migliore da 5 anni a questa parte. In aumento le imprese commerciali e le attività produttive a maggior tasso d’innovazione e di supporto alle imprese. Questi elementi, insieme alla ulteriore riduzione dei fallimenti, danno conferma dell’energia vitale che ha ripreso a scorrere nel nostro sistema produttivo». Ivan Lo Bello, presidente di Unioncamere

Segnali positivi anche sul fronte dei fallimenti. Nel terzo trimestre, le imprese che hanno portato i libri in tribunale sono state 2.800, lo 0,7% in meno dello stesso periodo del 2014. Ancora più sostanzioso il decremento dei concordati preventivi (diminuiti del 30% fino a sfiorare le 300 unità). Le difficoltà, però, non mancano. Persiste il segno meno sul fronte artigiano, dove, per il quarto anno consecutivo, nel terzo trimestre si registra un saldo negativo tra aperture e chiusure. A incidere maggiormente sulla nuova flessione del comparto artigiano sono stati ancora una volta i bilanci negativi delle costruzioni (-1.264 imprese), delle attività manifatturiere (-727) e dei trasporti e magazzinaggio (-438).