Saie. Filiera della costruzioni: si stima una crescita del +4% per il 2023

    (foto Saie Bari)

    Una filiera solida, in crescita nonostante l’inflazione e in grado di sostenere il PIL del Paese: questa è l’impressionante immagine del settore delle costruzioni delineata nel Rapporto Federcostruzioni, presentato in occasione dell’evento inaugurale di Saie, la Fiera delle Costruzioni dedicata a progettazione, edilizia e impianti.

    I dati relativi al 2022, confrontati con quelli altamente positivi del 2021, sono eloquenti: il comparto delle costruzioni ha raggiunto un valore totale di produzione di circa 600 miliardi di euro, registrando un notevole incremento di +100 miliardi (+19,6%) rispetto all’anno precedente, in gran parte attribuibile all’importante contributo dei bonus fiscali e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Degli investimenti previsti dal PNRR, ben 108 miliardi sono destinati al settore delle costruzioni, e ciò è ulteriormente sottolineato dal fatto che il 78% della spesa del PNRR è già stato indirizzato verso investimenti in costruzioni.

    Secondo Federcostruzioni ci si aspetta una crescita del comparto del +4%

    Le buone notizie si estendono anche all’occupazione, con un aumento di oltre 250.000 lavoratori (+9%) alla fine del 2022, portando il totale a poco più di 3 milioni di addetti.

    Tuttavia, quali sono le prospettive per la fine del 2023 e il prossimo futuro? Secondo Federcostruzioni, ci si aspetta una crescita del +4% per il settore. Ma sorgono alcune preoccupazioni per il futuro della filiera, in particolare a causa dell’inflazione, dell’incremento dei costi energetici, dell’instabilità geopolitica e dei tagli al Superbonus, che rendono complesso prevedere con certezza l’andamento nel corso del 2024.

    Nel contesto dei lavori pubblici, secondo i dati forniti dal monitoraggio ANCE-Infoplus, il 2022 ha visto la pubblicazione di circa 23.000 gare per lavori pubblici, con un ammontare totale di 72,3 miliardi di euro. Questo rappresenta una significativa accelerazione rispetto al 2021, con un aumento dell’importo bandito di oltre il 123% rispetto ai 32 miliardi registrati l’anno precedente. Di particolare rilevanza per il settore è l’area della riqualificazione abitativa.

    La direttiva europea Casa Green stabilisce che gli edifici residenziali dovranno raggiungere almeno la classe di prestazione energetica E entro il 2030, la classe D entro il 2033, e diventare a emissioni zero entro il 2050. In questo contesto, il Superbonus e altri incentivi hanno sostenuto la capacità di spesa delle famiglie, con il Centro Studi ANCE che ha censito circa 430.000 interventi di efficientamento energetico entro il 30 settembre 2023. Tuttavia, ora sorge l’esigenza di trovare soluzioni per i quasi 95.000 interventi a rischio di crediti incagliati.

    Per Paola Marone, Presidente di Federcostruzioni: «I dati del Rapporto testimoniano che nel 2022 la filiera ha proseguito nel suo complesso a crescere, malgrado qualche settore non abbia ancora raggiunto i valori pre crisi». 

    Con un 2023 che ha sostanzialmente tenuto, così indicano le previsioni, «Affrontiamo un’incertezza economica acuita da crediti incagliati, caro materiali, inflazione, alti tassi d’interesse ed una complessa instabilità geopolitica – riconosce la presidente Marone. Nonostante ciò, la filiera confida in una piena attuazione del PNRR e una gestione oculata e concreta della transizione verde per garantire non solo una risposta robusta e flessibile alle urgenti sfide sociali e ambientali che caratterizzano il nostro tempo, ma anche la competitività green della nostra filiera industriale. È urgente poi risolvere la problematica dei crediti incagliati e concedere proroga per i lavori già in corso relativi al Superbonus 110%» – ha concluso la Presidente Marone.

     

    «Ci troviamo in una fase ricca di opportunità grazie al Pnrr, ma anche molto complessa per le tensioni internazionali, la spinta dell’inflazione e il rialzo dei tassi d’interesse. Per questo» – ha sottolineato il Vice Presidente Ance Domenico De Bartolomeo – «occorrono misure che spingano la crescita, nel quadro di una politica industriale che consenta alle imprese di continuare a trainare l’economia e di guardare al futuro con fiducia. Nell’immediato auspichiamo anche risposte urgenti per chiudere la stagione del Superbonus senza lasciare allo sbando famiglie e aziende e la conferma delle misure del Dl aiuti contro il caro materiali, indispensabile per evitare il blocco dei cantieri».

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