Ritorno sui banchi ad Amatrice, scuola provvisoria in tempi record

Inaugurazione della scuola di Amatrice
Foto Ufficio Stampa della Provincia autonoma di Trento

Sono 600 mq complessivi, suddivisi in 12 aule da 35 mq ciascuna, costruite con prefabbricati assemblati e coperture in legno, più altri spazi dedicati ai servizi e un piccolo parco giochi su un prato verde perché, accanto al comfort e alla funzionalità è importante ricreare la giusta atmosfera. È questa la nuova scuola provvisoria di Amatrice, dove 170 bambini (dai 3 ai 13 anni) recupereranno un frammento della loro normalità dopo il terremoto del 24 agosto.

La scuola è stata realizzata in pochissimo tempo dalla Protezione civile della Provincia autonoma di Trento e dal “sistema trentino” che ha utilizzato strutture dell’Università di Trento, adattate e corredate da un tetto che verrà completato nei prossimi giorni, e che oggi ha consegnato la struttura con gli arredi interni ed esterni all’amministrazione locale su un terreno che fino al 30 agosto era in parte coltivato e in parte lasciato a prato.

Inaugurazione della nuova scuola di Amatrice
Foto Ufficio Stampa della Provincia autonoma di Trento

Al cantiere trentino sono bastati poco più di 10 giorni per realizzare le aule della nuova scuola modulare che potrà ospitare 250 alunni. Due classi per la materna, cinque per le elementari e tre per le medie; tutto fatto a regola d’arte dalla platea ai sottoservizi, dai colori scelti per l’esterno, all’arredamento offerto dalla generosità della gente della comunità di Folgaria, Lavarone e Luserna.

Un vero lavoro di squadra, è stato detto oggi negli interventi inaugurali, frutto della collaborazione tra molte anime del Trentino: il Dipartimento provinciale della Protezione civile che ha coordinato le operazioni, i Vigili del Fuoco permanenti e volontari, la Croce Rossa, diversi servizi della Provincia e tanti altri volontari (architetti, ingegneri, psicologi), senza dimenticare i Nuvola che hanno assicurato i pasti a questo grande cantiere della solidarietà; il tutto in stretto coordinamento con il Dipartimento nazionale della Protezione civile e il Comune di Amatrice.

«Un’impresa straordinaria. A lavorare nel cantiere trentino ci sono fra le 80 e le 100 persone» conferma Giovanni Tomasi, responsabile dell’unità logistico operativa della Provincia di Trento che ad Amatrice è arrivato il 24 agosto, subito dopo il devastante terremoto.

La scuola modulare
Foto Ufficio Stampa della Provincia autonoma di Trento

Durante l’inaugurazione il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi ha lanciato un incoraggiamento ai cittadini: «Venti giorni fa avevamo tutto. Eravamo uno dei borghi più belli d’Italia. Ora non abbiamo più nulla, ma oggi ripartiamo da qui, da questa scuola, perché con essa abbiamo tutto. Le istituzioni hanno funzionato e questa scuola è il segno che il nostro Paese quando vuole sa fare le cose fatte bene. I nostri bambini dovranno avere la capacità di trasmette solidarietà e amicizia. Loro sono la mia speranza. Ai cittadini dico: Schiena dritta, se siamo uniti riavremo tutto quello che abbiamo perso».

Il cantiere
Foto Ufficio Stampa della Provincia autonoma di Trento