Ruregold

Riqualificazione del Policlinico di Modena

policlinico
(foto di Ruregold)

Il sisma del 2012 ha colpito diverse infrastrutture pubbliche. Fra queste il Policlinico di Modena, uno dei centri ospedalieri più importanti della regione, che all’epoca riportò danni così ingenti da determinare una prolungata inagibilità di molti dei suoi reparti.

Si rese così necessaria una serie di interventi di riqualificazione, finalizzati non solo a ripristinarne la funzionalità edile e strutturale ma anche a migliorare le caratteristiche antisismiche del Policlinico.

In questo quadro hanno trovato impiego i sistemi per il rinforzo strutturale Frcm Ruregold, qui utilizzati, oltre che per il rinforzo di una serie di elementi strutturali, anche per il ripristino dei solai interessati da estesi fenomeni di sfondellamento sempre dovuti all’azione del sisma.

Nell’ambito dell’intervento di rifunzionalizzazione degli spazi del Policlinico di Modena, in particolare, una delle esigenze primarie era quella di mitigare e, se possibile, eliminare il rischio simico soprattutto in spazi ad alto affollamento e quindi particolarmente sensibili dal punto di vista della sicurezza, fra cui ad esempio l’ex area del Centro Unico Prenotazioni, un atrio già oggetto nel tempo di diversi lavori di adeguamento.

L’opzione tecnica scelta dalla direzione lavori ha previsto il confinamento dei pilastri in muratura e il loro collegamento al retrostante setto in calcestruzzo armato con una serie di connessioni, soluzione tecnico-progettuale che ha previsto l’utilizzo dei sistemi di rinforzo a base di materiali compositi Frcm Ruregold, soprattutto per la loro compatibilità con il supporto originario in laterizio e la necessità di non alterare il carico di incendio all’interno dello spazio senza dover ricorrere ad invasive protezioni che avrebbero alterato il progetto architettonico in essere.

A questo scopo la scelta è rucaduta su una soluzione composta da Pbo-Mesh 22/22, rete bidirezionale da 44 g/m2 per 100 cm di altezza in fibra di PBO, distribuiti in modo equivalente in trama e ordito, e Mx-Pbo Muratura, matrice inorganica fibrata a base cementizia ideale per consentire l’ottimale trasferimento delle tensioni dall’elemento strutturale alla rete; a questi si è affiancato Pbo-Joint, connettore a fiocco in fibra di Pbo sviluppato per l’impiego nei sistemi Frcm Ruregold. 

Il sistema Frcm, grazie alla grammatura della rete in Pbo e alla matrice inorganica ad alte prestazioni, è idoneo per applicazioni su muratura per fasciature di volte o maschi murari, ambiti in cui è in grado di incrementare la capacità resistente di elementi strutturali soggetti a taglio e presso-flessione per azioni nel piano e fuori piano e aumentare la duttilità di strutture in muratura, offrendo un’elevata affidabilità, grazie al comportamento post-fessurativo in condizioni di distacco, e capacità di dissipazione dell’energia.

Questa soluzione, che evidenzia resistenza anche alle temperature elevate e ai cicli di gelo e disgelo, offre vantaggi anche in fase esecutiva, grazie alla capacità adesiva della malta inorganica al supporto e alla sua compatibilità chimico-fisica con la muratura, che ne rendono la posa semplice, anche su supporti umidi. 

Nel confinamento dei pilastri è stato utilizzato anche Pbo-Joint, il connettore a fiocco in fibra di PBO specificamente sviluppato per l’impiego nei sistemi Frcm Ruregold. Insieme alla matrice inorganica Mx-Pbo Joint, PBO-Joint è un sistema di connessione per il collegamento delle strutture esistenti in muratura con i sistemi di rinforzo strutturale Frcm in Pbo.

Il connettore a fiocco viene realizzato in opera mediante l’impiego di un fascio di filati/trefoli paralleli e continui, raccolti all’interno di una rete elastica tubolare realizzata con fili di poliestere, poliammide e lattice, estensibile sia longitudinalmente che trasversalmente e rimovibile. Questo fascio diventa rigido solo a seguito dell’impregnazione con l’apposita matrice inorganica Mx-Pbo Joint, e inserito all’interno del foro opportunamente realizzato nell’elemento strutturale in muratura incrementa la capacità di adesione del sistema di rinforzo in Pbo con il supporto esistente.

Per la ricostruzione delle porzioni di solaio in latero-cemento interessate dai fenomeni di sfondellamento è stato invece utilizzato Pbo-Mesh 10/10, un Frcm con rete bidirezionale in PBO da 10 g/m2 in ordito e 10 g/m2 in trama, disponibile in altezze da 50 e 100 cm, e matrice inorganica che grazie alla grammatura leggera della rete risulta particolarmente idoneo per presidi antiribaltamento e antisfondellamento. Il sistema, che non utilizza resine epossidiche ed eguaglia le prestazioni dei tradizionali Frp con fibra di carbonio e legante epossidico, costituisce una valida soluzione per contenere i fenomeni di espulsione dei tamponamenti esterni e tramezzature interne, inseriti all’interno dei telai in calcestruzzo armato, inoltre rappresenta un presidio di antisfondellamento e messa in sicurezza per solai esistenti in latero – cemento e voltine in foglio di solai metallici.

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