Riduzione Irap per le imprese, prime reazioni

NiedrigzinsLa decisione del Governo Renzi di abbassare l’aliquota base Irap del 10 per cento, stabilita dal cosiddetto “decreto Irpef” (decreto Legge 66/2014 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24 aprile) ha un’incidenza minima sul Total Tax Rate (Ttt) delle piccole imprese. Dai calcoli del Centro studi Cna emerge che il Ttr calerà di appena 0,6 punti percentuali. Dal 63,8 per cento si passerà al 63,2 per cento. Poiché il taglio Irap del 10 per cento si applica esclusivamente sull’aliquota base del 3,90 per cento, la riduzione effettiva risulta di poco superiore al 9 per cento, per due motivi: non incide sulle aliquote Irap aggiuntive stabilite dalle singole regioni e determina un aumento dell’addizionale regionale Irpef. L’Irap relativa al costo del lavoro può essere dedotta dal reddito. Per questo motivo nel momento in cui l’Irap cala aumentano automaticamente i tributi calcolati sul medesimo reddito d’impresa. In queste condizioni, quindi, la riduzione dell’Irap determina un aumento dell’Irpef e dei contributi pensionistici dell’imprenditore. Nella sostanza, scatta un aumento della componente erariale del Total Tax Rate dell’1,1 per cento che, a sua volta, genera una spinta sul Ttr complessivo di 0,4 punti percentuali. Anche la tassazione comunale cresce per effetto dell’aumento dell’addizionale comunale Irpef sul reddito d’impresa. Questi aumenti sono tuttavia esigui e diversificati da comune a comune. I calcoli del Centro studi Cna dicono che, sul piano nazionale, questi aumenti arrivano a meno di un decimo di punto. «Di fronte a questo stato di cose – afferma lo studio del Cna – se vogliamo apportare concreti e immediati benefici fiscali alle piccole imprese la strada maestra è la riduzione dell’Imu e la sua deducibilità totale dal reddito d’impresa e dall’Irap».