Sacchi Vittorino, storica insegna dell’alessandrino, ha scelto di allargare i propri orizzonti merceologici per servire meglio l’attuale clientela e conquistare nuovi interlocutori
di Stefano Troilo
Gamme ampie e profonde, showroom come biglietto da visita dell’azienda e selezione della clientela per ridurre al minimo il rischio di insolvenza. Questi i tre capisaldi della strategia di Sacchi Vittorino di Mandrogne – piccolo comune situato nel triangolo Tortona-Alessandria-Novi Ligure – i cui spazi si articolano in 18mila m² di magazzino, 200 di ferramenta e 500 adibiti a showroom.
La crisi vi ha colto di sorpresa o in qualche modo ve l’aspettavate?
«Abbiamo sempre vissuto nella consapevolezza che il mercato sarebbe calato, anche quando tutto sembrava procedere regolarmente. In tale stato di cose, la nostra azienda è cresciuta a piccoli passi e ritengo che ciò sia stato un bene».
Nella riconfigurazione dell’offerta rientra anche l’apertura al fotovoltaico?
«Senza dubbio. Le rinnovabili costituiscono una delle soluzioni che la crisi ci ha “suggerito”. L’investimento è scaturito dalla consapevolezza che sarebbe stato possibile offrire ai nostri clienti qualcosa in più rispetto ai consueti materiali. A tal proposito, un nostro collaboratore ha acquisito le competenze necessarie per operare in questo campo».
Quali servizi avete predisposto per la clientela?
«Spicca su tutti la notevole disponibilità di materiale con consegna diretta in cantiere, con nostri mezzi tutti dotati di gru per lo scarico, entro le 24 ore dall’acquisto, anche oltre i confini regionali. Non ci occupiamo di posa del materiale e progettazione. Servizio, quest’ultimo, che invece offriamo nell’ambito del fotovoltaico».
Come si è riposizionata la clientela negli ultimi anni?
«I sintomi della crisi sono evidenti, le motivazioni molteplici. Ma per fronteggiare la contrazione del mercato, non c’è alternativa al miglioramento del rapporto con i clienti già acquisiti cercando di proporre quei prodotti che acquistavano da altre fonti».
Nel frattempo la loro composizione e qualità sono cambiate?
«No, ma è stato necessario selezionarla per via dell’aumentato rischio di insolvenze. È stato pertanto ristretto il range delle modalità di pagamento, senza tuttavia ricorrere all’assicurazione del credito. Non riteniamo che questo strumento sia adeguato alla nostra clientela, rappresentata all’80% da piccole imprese e al 20% da privati».
Quanto incide lo showroom sul business attuale?
«Si tratta di un biglietto da visita indispensabile per una realtà del nostro settore che vuole aumentare la vendita di ceramiche e arredo bagno. E la sua importanza è direttamente proporzionale alla sua “bellezza”. Nella nostra sala mostra, dove lavorano due addetti, sono esposti i prodotti di finitura per la casa. Considerando la quantità di marchi trattati, la merceologia di riferimento è rappresentata da pavimenti e rivestimenti per ambienti interni ed esterni. Ma non mancano rubinetteria, arredo bagno, sanitari, caminetti, stufe e forni».
«La “ricetta” per resistere sul mercato nell’attuale momento di difficoltà consiste nell’ampliamento della merceologia trattata, allo scopo di servire meglio i nostri clienti e rivolgerci a nuovi potenziali interlocutori. Un processo cominciato alle prime avvisaglie di difficoltà, al quale abbiamo impresso una notevole accelerazione nell’ultimo anno con l’inserimento nel nostro organico di un rappresentante».
Mario Sacchi titolare di Sacchi Vittorino
Aiuta di più a creare un dialogo con nuovi potenziali target o ad accrescere le vendite sull’intera offerta?
«Entrambe le cose. Lo showroom identifica il voler vendere da parte dell’impresa e costituisce un servizio da offrire a imprese e privati. E ci mette nelle condizioni di proporre ai clienti una soluzione completa per la propria casa: chi acquista il cemento presso il nostro magazzino potrà servirsi della sala mostre per scegliere pavimenti e rivestimenti»
Aiuta di più a creare un dialogo con nuovi potenziali target o ad accrescere le vendite sull’intera offerta?
«Entrambe le cose. Lo showroom identifica il voler vendere da parte dell’impresa e costituisce un servizio da offrire a imprese e privati. E ci mette nelle condizioni di proporre ai clienti una soluzione completa per la propria casa: chi acquista il cemento presso il nostro magazzino potrà servirsi della sala mostre per scegliere pavimenti e rivestimenti».
AFFARI RINNOVABILI
Senza aver creato uno spin-off, come accade spesso in questi casi, è stata implementata nel business la fornitura dei materiali necessari alla realizzazione di un impianto fotovoltaico. Gli installatori possono acquistare kit completi di moduli, inverter, sistemi d’ancoraggio e minuteria. Ai privati è invece offerto un servizio di progettazione e preventivazione gratuita per la realizzazione di un eventuale impianto che viene poi fornito “chiavi in mano” da una società partner di Sacchi Vittorino.
OFFERTA IN EVOLUZIONE
Marco Sacchi è il figlio di Vittorino che negli anni 60 diede vita a un’azienda per il commercio di calce bianca. L’impresa è cresciuta nel segno della continuità familiare e del ricambio generazionale, assumendo infine l’assetto di società a responsabilità limitata. L’evoluzione della domanda sul mercato locale ha propiziato l’ingresso di nuovi materiali in affiancamento ai classici “ingredienti” da costruzione. Così oggi oltre a calce, cemento e mattoni, offre anche solai, arredobagno, legname, rivestimenti, ferramenta, porte e scale, tondini, laterizi, abbigliamento e attrezzature antifortunistiche o da cantiere, prodotti per il trattamento e la pulizia, raccorderia in plastica e fotovoltaico.
