Post terremoto: il presidente degli architetti sul piano Casa Italia

Foto di Luigi Paonessa
(foto di Luigi Paonessa)

“Come dovrà essere” e non solo “com’era e dov’era”, ricostruzione ma anche uno nuovo sguardo al futuro dell’abitare, queste le linee da seguire per affrontare la fase post sisma secondo Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.

(foto di Luigi Paonessa)
(foto di Luigi Paonessa)

«Non sarà un passaggio né facile, né breve se davvero si vuole voltare pagina serve ragionare, con un grande sforzo collettivo di lungo periodo, non più solo con il “com’era e dov’era”, ma con il “come dovrà essere”» così ha dichiarato Cappochin, presidente del Consiglio nazionale degli architetti ppc a proposito del piano di prevenzione e messa in sicurezza del territorio “Casa Italia”, un progetto che «sembra andare in questa direzione allargando lo sguardo alla città del futuro – grande o piccola che essa sia – mettendo la persona al centro di un grande progetto strutturale che rivoluzioni il Paese».

Giuseppe Cappochin, Giuseppe Cappochin, presidente Consiglio Nazionale Architetti ppc
Giuseppe Cappochin, presidente Consiglio Nazionale Architetti ppc

«Il dopo-terremoto e la successiva ricostruzione e i necessari interventi di rigenerazione urbana nelle altre aree del Paese, devono sempre prevedere un grande coinvolgimento dei cittadini per individuare, dal punto di vista sociale e culturale, gli elementi di forza e di debolezza di ciascun territorio, le priorità di intervento, la visione del domani: ciò per porre le basi per programmare iniziative da realizzare in tempi definiti. Il futuro dell’abitare – e Casa Italia sembra cogliere questi aspetti – è fatto anche di interventi che prevedano, oltre alla capacità di affrontare la conseguenze di eventi sismici ma anche idro geologici, si possa incidere su temi quali il risparmio energetico, la mobilità, le gestione del ciclo dei rifiuti e così via».

Così come già sottolineato da Renzo Piano anche per Cappochin «sarà un piano lungo decenni, che solo progetti di qualità espressioni di concorsi di architettura possono garantire. Tutto ciò accompagnato da procedure all’insegna della massima trasparenza e della necessaria semplificazione, ma assolutamente non meno rigorose».

Casa Italia
Il piano per la ricostruzione verrà presentato a breve dal Governo e si tratterà di un piano ventennale per mettere in sicurezza tutto il territorio nazionale. Tra i nomi coinvolti anche l’architetto e senatore a vita Renzo Piano e alla guida Giovanni Azzone, rettore del Politecnico di Milano. Il piano dovrebbe partire da incentivi per i lavori di adeguamento degli edifici pari a 2 miliardi di euro l’anno, con misure più incisive dell’ecobonus e la detrazione fiscale del 65% per gli interventi antisismici, come già presente nella scorsa Legge di stabilità. Fra le ipotesi – come dichiarato dal premier Renzi – anche provvedimenti per l’adeguamento antisismico, investimenti sulle scuole, sulle periferie, sul dissesto idrogeologico, sulle bonifiche e sui depuratori, sulle strade e sulle ferrovie, sulle dighe, sulle case popolari, sugli impianti sportivi e la banda larga, sull’efficientamento energetico, sulle manutenzioni, sui beni culturali.