Pos, se ne discute ancora, anche alla Camera

Pagamenti con posL’obbligo, scattato lo scorso luglio, per commercianti e professionisti di accettare pagamenti con Pos crea ancora numerose polemiche e malumori nel mondo delle pmi che, a gran voce, richiede la revisione di una norma, che oltretutto non prevede sanzioni, i cui costi ricadono tutti sull’esercente. Un’indagine di Federconsumatori stima questi costi nell’ordine dei 600 euro annui.
In discussione alla Camera ci sono tre nuove proposte che, pur condividendo gli obiettivi della norma (rendere la misura effettivamente operativa e incentivare le transazioni digitali), tentano di renderla meno onerosa per i destinatari.
Le proposte prevedono la defiscalizzazione sotto forma di credito d’imposta, l’azzeramento dei costi per l’esercente, attuazione della proposta europea che considera commissioni massime dello 0,2 per cento per le carte di debito e dello 0,3 per cento per le carte di credito, il rinvio per due anni degli attuali obblighi, con esclusione delle nuove attività, e tutti i costi a carico delle banche.
Confesercenti, in audizione in Commissione Finanze, ha anche proposto di innalzare da 30 a 50 euro la soglia oltre la quale si è tenuti ad accettare i pagamenti con carte di credito e debito, il tutto con entrata in vigore a scaglioni: prima le nuove aziende che aprono dopo gennaio 2016, poi le imprese di grandi dimensioni, infine le pmi. Per abbattere le spese di gestione viene proposta l’istituzione di un credito d’imposta, una riduzione dei costi, commissioni fisse ridotte per transazioni medio-basse e detrazioni fiscali.