Pmi: Tfr in busta paga? No grazie

 

Tfr in busta pagaGiorgio Merletti, presidente di Rete Imprese Italia e di Confartigianato, esprime forti preoccupazioni sull’ipotesi avanzata dal Governo di inserire nella Legge di stabilità una misura finalizzata ad anticipare il 50 per cento del versamento del Tfr ai lavoratori del settore privato. Secondo Merletti, in questa fase di perduranti difficoltà per il nostro sistema produttivo, è impensabile che le piccole imprese possano sostenere ulteriori sforzi finanziari, come quello di anticipare mensilmente parte del Tfr ai dipendenti. Dopo aver subito, soltanto nell’ultimo anno, una contrazione del credito erogato dal sistema bancario del 5,2 per cento, pari a oltre 8 miliardi di euro, ora alle piccole imprese verrebbe chiesto di erogare diversi  miliardi in anticipazione del Tfr.
Giorgio Merletti, presidente di Rete Imprese Italia e di Confartigianato«Siamo di fronte alla “misura perfetta”, se si vuol dare una mano a far chiudere decine di migliaia di piccole imprese che stanno resistendo stremate da sei anni di crisi e difendono in tal modo migliaia di posti di lavoro. Per i lavoratori il Tfr è salario differito, per le imprese un debito a lunga scadenza. Non si possono chiamare le imprese a indebitarsi per sostenere i consumi dei propri dipendenti. Va sottolineato, infine, che il trasferimento di tutto il Tfr, o di una parte di esso, nelle buste paga significa azzerare la possibilità, per moltissimi  lavoratori, di costruire una previdenza integrativa dignitosa».
Giorgio Merletti, presidente di Rete Imprese Italia e di Confartigianato