Pmi laziali, la ripresa continua anche nel secondo semestre 2015

(foto Federlazio)
(foto Federlazio)

Secondo l’indagine di Federlazio, sullo stato di salute delle piccole e medie imprese della regione, non si può negare la presenza di segnali, sia pur timidi, di ripresa, in Italia come a livello locale.
Più in dettaglio, nel corso del primo semestre 2015 il saldo di opinioni sull’andamento degli ordinativi ricevuti dal mercato nazionale è migliorato di 14 punti rispetto al precedente semestre. Stesso discorso per gli ordini ricevuti dal mercato extra-Ue che migliora di 11 punti.
Per quanto riguarda il fatturato, nel I semestre 2015 il saldo di opinioni registrato sul mercato domestico, seppur negativo, recupera 24 punti. Stesso andamento per il mercato extra-Ue che aumenta di 20 punti, mentre quello dell’Unione europea diventa negativo. Recupera invece 9 punti la produzione: da -22 a -13.
Il 28% delle imprese ha dichiarato di aver effettuato investimenti nel I semestre 2015, percentuale in lieve crescita rispetto al semestre precedente. Nel I semestre la percentuale di imprese che ha aumentato l’occupazione è in crescita rispetto al precedente.
L’indagine Federlazio ha rilevato anche le previsioni sui prossimi sei mesi dalle quali emerge che, per quanto concerne gli ordinativi, i saldi di opinione mostrano un miglioramento diffuso. Riguardo le previsioni sull’occupazione per il II semestre 2015, il saldo atteso migliora e aumenta anche la percentuale di imprese che ha manifestato l’intenzione di fare investimenti.
Tra le principali problematiche segnalate dagli imprenditori sale al primo posto il “ritardo dei pagamenti da parte dei privati”, mentre passa in secondo piano “l’insufficienza della domanda”.
Riguardo invece un giudizio su come stia evolvendo la crisi, dalle risposte emerge un atteggiamento più propenso all’ottimismo.
Alla domanda su cosa renda la loro attività meno competitiva qui in Italia rispetto a quella dei propri concorrenti, le imprese hanno indicato al primo posto la “pressione fiscale”, anche se in lieve flessione rispetto a sei mesi fa, seguita dal “costo del lavoro” e dalla “complessità normativa e burocratica”.
Infine, alle imprese del campione è stato chiesto di indicare quale azione il Governo regionale dovrebbe mettere al primo posto per uscire dalla crisi. Anche per questo semestre al primo posto viene indicata la “riduzione delle tasse su impresa e lavoro”.