Paolo Lusuardi. Impennata dei prezzi, un’altra crisi o un’altra opportunità?

L’impennata dei prezzi delle materie prime ha messo a rischio molti comparti, a partire da quelli produttivi per arrivare, nel nostro settore, a quello delle costruzioni. Ma anche questa può essere un’opportunità.

Abbiamo fatto una chiacchierata, informale, con Paolo Lusuardi che, come operatore della filiera (è socio amministratore di Ediltec e presidente Anpe), segue da vicino l’evoluzione della congiuntura. 

«Il pensiero di molti Cfo durante di giorni di lockdown è quasi certamente stato quello di ridurre al minimo lo stock di magazzino così da immobilizzare meno risorse finanziarie in un momento di così grande incertezza. Nel frattempo, però, la pandemia ha determinato anche la chiusura degli impianti estrattivi e produttivi delle materie prime e dei semilavorati. Poi la domanda gradualmente ha ripreso fino a diventare insospettabilmente sostenuta. A quel punto ci ha sorpreso con stock di magazzino inadeguati alla domanda».

La carenza di materie prime

«La chiusura delle attività, d marzo -aprile 2020, non poteva far presagire una ripresa così veloce ed è così che nell’estate del 2020 è pian piano iniziata una carenza di materie prime. Inizialmente sottostimata dalla maggior parte degli operatori, si è acutizzata nell’inverno ed è letteralmente esplosa con la primavera. Materie prime introvabili e con prezzi aumentati dalle due alle tre cifre percentuali».

Ma la domanda aumenta

«I trasformatori di materiali isolanti sono affannosamente corsi ai ripari perché, contemporaneamente, la domanda di mercato aveva deciso di continuare a galoppare. Aziende abituate a lavorare con consegne a 15 giorni, stanno facendo i conti con le difficoltà di programmare le stesse a tre mesi… con l’incertezza dei costi di produzione e la richiesta, di contro, di prezzi stabili e definiti che viene dal resto della filiera».

Nel frattempo, nel mercato italiano delle costruzioni

«Iniziano a farsi più concreti gli effetti di ecobonus e sismabonus e, più in generale, appare manifesta una maggior attenzione al comfort abitativo. Anche grazie ai favorevoli tassi di interesse, c’è un boom di compravendite determinato anche dal desiderio di cambiare casa per avere spazi più grandi, magari con un grande terrazzo o un giardino, che durante il lockdown di sono rivelati così preziosi, e, perché no, per liberarsi dall’oppressione dei rumorosi vicini di casa diventati ormai insopportabili»

Crescono le opportunità

«Insomma, che la spinta venga dalle motivazioni appena esposte o che sia un complotto sovranazionale per far alzare l’inflazione, questo 2021 si sta rivelando un anno cruciale per l’edilizia. Il grande rischio è quello di sviluppare enormi fatturati ma di vedersi erodere costantemente la marginalità, con l’aggravante del rischio su credito che sarà maggiore proprio per il doppio effetto di prezzi di vendita più elevati e volumi in crescita. Una bella sfida per il settore, ma credo anche che contemporaneamente sia un’enorme opportunità».