CAPITANE CORAGGIOSE | La vie en rose dell'edilizia

Paola Marone. Costruire Green è la base di partenza

I riflettori di Federcostruzioni sono puntati sui modi di costruire per l’architettura sostenibile e sugli approcci metodologici alle problematiche green per contribuire concretamente a vincere la sfida delle sfide. Ce lo ha spiegato l’ingegner Paola Marone, presidente Federcostruzioni, realtà che si sta impegnando con tutte le sue forze – anche con specifici gruppi di lavoro – per far comprendere il ruolo cruciale che ha la sostenibilità nell’edilizia; un vero e proprio punto di non ritorno.

«La filiera delle costruzioni è pronta: digitalizzazione, innovazione tecnologica e soluzioni sostenibili sono le sfide su cui tutte le aziende della nostra filiera hanno investito per una riqualificazione del nostro patrimonio immobiliare. I dati dell’ultimo rapporto Enea evidenziano, del resto, l’efficacia dei bonus per la riqualificazione immobiliare urbana. Lo sviluppo sostenibile è un concetto nato in risposta a problemi chiave del nostro tempo: la necessità di mettere le persone e la qualità della loro vita come fine ultimo dei sistemi economici e sociali; i limiti delle risorse del pianeta e della tolleranza degli ecosistemi e, infine, il bisogno di sostenere le attività umane da un punto di vista economico».

Alla luce di queste esigenze, lo Sviluppo Sostenibile può essere considerato un equilibrio dinamico tra qualità ambientale, sviluppo economico ed equità sociale. «Perseguire uno sviluppo sostenibile significa occuparsi di tutte queste dimensioni insieme, senza che i progressi dell’una vadano a discapito dell’altra e, così, soddisfare i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere quelli delle generazioni future».

Per Federcostuzioni il tema della sostenibilità si riferisce in particolare alle risorse naturali rinnovabili, facendo una scelta in funzione del loro tasso di rigenerazione. «Un’azienda, una società o un ecosistema si possono definire sostenibili solo quando hanno in sé la capacità di mantenersi nel tempo, senza perdere le proprie qualità».

La presidentessa Marone ci ha spiegato che l’Italia nella Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, pubblicata nel 2018, ha definito i suoi obiettivi e le sue priorità e per questo il Ministero dell’Ambiente si è dotato a livello nazionale del “Piano di azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della Pubblica Amministrazione”, al fine di sviluppare ed implementare gli “acquisti verdi pubblici”, ovvero l’acquisto di beni e servizi da parte della Pa in linea con i principi dello sviluppo sostenibile.

Nel fare il punto su quali siano gli impegni e le urgenze da affrontare nell’ambito delle costruzioni e per poter contribuire in modo concreto ed efficace nella lotta per il cambiamento climatico, una questione è cruciale: «La sostenibilità ha un costo iniziale che non può essere scaricato solo su cittadini e imprese, ma deve essere in parte agevolato con sussidi pubblici e trasformato in un fattore di crescita dalle imprese, che devono essere presenti attivamente al cambiamento, partecipando con investimenti per creare sviluppo e nuova occupazione strutturale sui temi della svolta green».

In tal contesto, la riqualificazione urbana e immobiliare assume un valore fondamentale. Non dimentichiamoci della Renovation Wave della Commissione Europea, che ha lo scopo di decarbonizzare i sistemi di riscaldamento e raffrescamento, lottare contro la povertà e l’inefficienza energetica e ristrutturare l’edilizia pubblica. «È una strategia che potrebbe avere un forte impatto anche sull’occupazione: un recente rapporto sulla ripresa sostenibile della Iea ha rilevato che la ristrutturazione edilizia offre la più grande leva occupazionale: 12-18 posti di lavoro locali per ogni milione di investimenti».

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