Lo studio o2a ha vinto il concorso per la riqualificazione del Teatro Comunale di Bologna.
Il progetto mira a riorganizzare gli spazi del complesso dal punto di vista funzionale, energetico e socioculturale, con lo scopo di renderlo maggiormente permeabile al suo intorno creando modalità innovative per coinvolgere nelle attività del teatro non solo il pubblico tradizionale ma anche i frequentatori della zona e i giovani.
La proposta progettuale mira a ricucire percorsi, connettere funzioni, definire aree.
Con lo scopo di liberare le enormi potenzialità che l’attività e gli spazi del Teatro offrono alla città sarà completata e resa più efficiente la distribuzione interna, dividendo i flussi del pubblico da quelli degli addetti.

Da un punto di vista architettonico si vuole creare un volume contemporaneo, che sia facilmente riconoscibile e attraente, che al contempo viva in rapporto dialettico con la preesistenza storica. Il nuovo ingresso costituisce il nodo centrale del rapporto tra l’edificio storico e il nuovo complesso. Si tratta di un corpo leggero, costruito con una struttura metallica e con sistema a secco, veloce, efficiente e a basso impatto ambientale. Le vetrate che ricoprono parzialmente l’involucro e un sottile velo metallico danno vita a una piccola lanterna urbana, capace di accendere l’area con una luce soffusa ma presente durante le ore notturne.

La riqualificazione del teatro porta anche una valorizzazione dell’ambiente urbano circostante creando o enfatizzando punti di ritrovo per la cittadinanza. Il nuovo accesso ospita così la biglietteria del teatro integrata con il nuovo bar bistrot. Gli spazi ristorativi diventano polo attrattore del progetto con l’ampliamento del bar esistente e con lo spostamento del bar aziendale. In cima al nuovo volume l’edificio si apre verso il Guasto con una scalinata/auditorium facente parte della sala prove al piano superiore. Questo spazio, aperto verso l’esterno, genera l’apertura dei Giardini stessi verso il teatro. Un grande sistema a gradoni e rampe rende il Giardino finalmente parte integrante dello spazio urbano. Il nuovo intervento diventa così la scintilla per far scattare una serie di azioni e reazioni urbane e sociali in grado di trasformare l’area in un grande sistema culturale urbano. Piazza Verdi riacquista una propria identità proponendosi come attuatore di nuove dinamiche culturali e sociali. Largo Respighi mantiene la sua identità con una riconfigurazione leggera degli spazi.
L’area attorno al Teatro diventa un sistema integrato di spazi urbani dedicati alla cultura, all’incontro e alla attività artistica, nucleo generatore del rinnovamento di tutta l’area urbana.

Il progetto dà molta importanze anche alle strategie energetiche: si propone infatti di realizzare un edificio che dialoghi col clima locale al fine di rispondere agli obiettivi di risparmio energetico e riduzione delle emissioni in atmosfera, nel rispetto dei valori dell’istituzione. Fondamentale è la revisione e modernizzazione degli impianti tecnologici del Teatro; sono tre le direttrici principali del progetto di riqualificazione e di efficientamento energetico: miglioramento delle prestazioni energetiche dell’involucro, l’utilizzo di sistemi ad alta efficienza energetica, utilizzo di sistemi passivi e di energie rinnovabili.
Una volta reso più efficiente l’involucro si procederà a sostituire l’inefficiente centrale termica collegata al teleriscaldamento (e tutte le piccole unità sparse) con un nuovo sistema di trattamento aria con condizionatori autonomi dotati di recuperatore termodinamico con Cop>5 capace di gestire la climatizzazione sia della Sala Bibiena che del Palco che degli ambienti secondari. Parte del fabbisogno elettrico del sistema verrà inoltre parzialmente coperto da un impianto fotovoltaico posizionato sulla copertura della torre scenica (aderente alla copertura). Questo impianto consentirà di coprire 1/3 del fabbisogno totale del teatro.