Non solo un bel panorama, ma anche comfort ambientale e qualità estetica

Render dell’edificio completato che prevede il mantenimento di una parte della facciata principale del vecchio edificio, integrata alla struttura di legno lamellare

 

di Manuela Tomassini – foto di Nicola Brollo

 

Siamo a Trieste, in una delle piccole vie intricate del centro storico dove è stato ufficialmente presentato al pubblico l’ambizioso progetto Panorama Giustinelli, un edificio di sei piani interamente costruito in legno lamellare e totalmente autosufficiente da un punto di vista energetico, recuperato da un vecchio palazzo dell’800.

 

Panorama che è possibile godere dalle ampie superfici vetrate poste verso il lato mare dell’edificio.

Si tratta di un investimento privato in pieno centro storico che sarà composto di diciannove appartamenti di varia metratura, spazi verdi comuni, una spa e novanta posti auto interrati, tutto realizzato massimizzando il comfort ambientale e la qualità estetica. Due aspetti che in questo edificio sono coniugati: una struttura involucro – di legno appunto – dai risultati straordinari per isolamento termico e acustico e un’ingegneria d’impianti per l’autoproduzione d’energia che unisce geotermia, fotovoltaico ed eolico.

 

Vista del dettaglio della struttura di legno lamellare in corrispondenza della parte sottostante della copertura

 

Un progetto molto ambizioso che ha visto anche la partecipazione in sinergia di aziende di alto livello: il marchio Rubner per la tecnologia del legno, l’Università di Padova per la ricerca sull’eolico, ai produttori industriali di elementi tecnologici e di finitura, come Siemens per la domotica e Valcucine. La struttura di legno lamellare che sostiene l’edificio, una volta terminati i lavori, non avrà nessun elemento ligneo a vista, ma tutto verrà tamponato dai materiali isolanti e di finitura. Alessandro Beltrame, ideatore di Panorama Giustinelli insieme al suo team triestino di Epoca, società di sviluppo immobiliare crede nell’eccellenza e nel valore di questo progetto che però considerano come esemplare.

L’integrazione degli impianti che corrono sui solai alla struttura di legno lamellare

Il vero obiettivo è quello che, a partire da questo modello evoluto, fosse possibile diffondere e scambiare le conoscenze con altri interlocutori e insieme contribuire a evolvere la cultura dell’abitare sostenibile. L’intento è di replicarne l’esperienza in diverse declinazioni maggiormente diffuse come per l’edilizia popolare, quella industriale o pubblica attraverso un possibile adeguamento del modello a una scala sociale media che condurrebbe a un aumento dei vincoli costruttivi ma a un abbassamento dei costi.

 

Che cos’è

LEGNO LAMELLARE

Il legno lamellare è leggero, facilmente trasportabile, è un materiale naturale che impiega risorse in grado di rigenerarsi nel tempo. Un materiale finito che non implica emissioni da combustione come il cemento e l’acciaio. Il punto di forza del progetto è il cosiddetto “Involucro” che raggiunge elevati livelli d’isolamento termico e acustico. Inoltre la massa di una casa di legno è di ¼ di una casa tradizionale e ha una resistenza meccanica pari a quella dell’acciaio. Una risposta sicuramente vincente, quindi, anche dal punto di vista sismico, applicabile decisamente su diverse tipologie edilizie, dalle case ai grandi complessi industriali. Il progetto è esemplare in quanto, in Italia, ormai, esistono tante case di legno, ma nessuna con piani a pianta libera, di quest’altezza e con una buona qualità di dotazione impiantistica.

Scheda
INTERVENTO
Panorama Giustinelli – Trieste
Progetto
Alessandro Beltrame, Epoca società di  svilupo immobiliare 
Fornitura materiali
Holzbau del Gruppo Rubner