Migliora la situazione del tessuto imprenditoriale italiano

Rallentano le cessazioni di impresa nel primo trimestre 2015, ma anche le iscrizioni toccano il minimo da diversi anni. Il risultato è un saldo negativo di -18.685 unità ma meno consistente rispetto agli anni precedenti. Questa la dinamica del tessuto imprenditoriale che emerge dall’analisi dei dati Movimprese, relativi alla nati-mortalità delle imprese italiane tra gennaio e marzo, elaborati da InfoCamere sulla base del Registro delle imprese e diffusi da Unioncamere.
Nel primo trimestre dell’anno – tradizionalmente caratterizzato da un bilancio negativo tra iscrizioni e cessazioni d’imprese, a causa del concentrarsi di queste ultime sul finire dell’anno precedente – sono nate 114.502 nuove iniziative economiche, 872 in meno dello stesso periodo dello scorso anno, la quarta contrazione consecutiva del numero delle nuove imprese iscritte nei registri delle Camere di commercio.
Ben più sensibile però è stata la riduzione delle cessazioni di imprese esistenti (133.187 le chiusure, il valore più contenuto degli ultimi dieci anni) con il risultato che, pur chiudendo in campo negativo, il saldo del primo trimestre del 2015 (pari a -18.685 unità) segna un miglioramento relativo rispetto allo stesso trimestre dei tre anni precedenti. Considerando il fatto che nel 2014 (a fronte di un saldo del primo trimestre negativo per 24.490 unità) l’anno si concluse con un bilancio positivo per 30.718 imprese, il contenimento del saldo negativo dei primi tre mesi di quest’anno lascia spazio ad aspettative moderatamente positive sul bilancio complessivo del 2015.
il_presidente_unioncamere_nazionale__ferruccio_dardanello_800_800«La dinamica del tessuto imprenditoriale nei primi tre mesi dell’anno riflette il momento storico che sta vivendo il nostro paese, nel quale da una parte si notano segnali di ripresa, dall’altra si scontano ancora gli effetti di questa lunga crisi. Soprattutto alcuni ambiti mostrano ancora un certo affanno: l’artigianato in modo particolare, che da solo spiega l’intero saldo negativo della manifattura e delle costruzioni»
Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere