Mercato immobiliare: i dati dal 2007 a oggi

L’ufficio studi del Gruppo Tecnocasa ha svolto un’interessante analisi relativa all’andamento del mercato immobiliare e creditizio nel periodo che va dal 2007 al 2020.

Dalla seconda metà degli anni ’90 si è registrata una fase positiva e di espansione per il mercato degli immobili: la ragione è legata al basso livello dei tassi di interesse sui mutui, oltre all’introduzione dell’euro che ha generato una maggiore propensione all’indebitamento e di conseguenza una crescente domanda di abitazione.

(foto Tecnocasa)

L’incremento dei volumi di compravendita ha registrato dei dati molto positivi nel 2006 con quasi 845 mila transazioni. Dal 2007 in poi si è registrata una fase discendente, quando per la prima volta i prezzi degli immobili hanno registrato un trend negativo.

Il mercato immobiliare anno per anno

Nel secondo semestre del 2007 il credito ipotecario destinato alle famiglie per l’acquisto delle case registra un dato negativo. Il motivo è legato alla crisi del mercato dei sub-mutui che rende le banche molto più caute nell’erogare prestiti e finanziamenti. Oltre a ciò si unisce anche il rialzo del tasso di interesse: il mercato immobiliare segna una contrazione, di conseguenza, la prima riduzione dei volumi (-4,6%) e dei prezzi immobiliari (-1,0%). Passiamo dunque al 2008-2009: un anno in cui i potenziali acquirenti non riescono più ad accedere al credito. I prezzi e le transazioni continuano a scendere registrando una riduzione del 15% rispetto all’anno precedente.

(foto Tecnocasa)

Se nel 2010 le compravendite si stabilizzano, nel 2011 la situazione economica dell’Italia lancia segnali negativi: sale la disoccupazione e diminuisce la possibilità e la volontà di acquistare un immobile.

Con il 2012 si registra una contrazione dei prezzi davvero notevole (-10,2% in un solo anno) ed i volumi di compravendita iniziano a precipitare (-25,8% rispetto al 2011). La pressione fiscale, la congiuntura economica negativa e l’aumento del costo dei mutui sono le motivazioni di questo fenomeno.

Segnali positivi arrivano nel 2014: dopo anni di stallo i mutui finalmente ripartono e la Bce immette liquidità sui mercati finanziari attraverso il Quantitative Easing. Nel 2015 è chiaro che il mercato si sta avviando verso una nuova fase, finalmente positiva. L’anno successivo i volumi di compravendite fanno un balzo in avanti e crescono del 18,9% supportati dalla ripresa del mercato creditizio.

Un trend che viene confermato sia nel 2018 che nel 2019: il mercato immobiliare è in ripresa e le compravendite continuano a crescere. Si stima che il 2019 sia stato chiuso intorno a 600 mila transazioni.

La pandemia mette un freno al mercato immobiliare: siamo nel 2020, un anno segnato da una grave crisi sanitaria. Il lockdown porta le persone ad aumentare la consapevolezza riguardo la propria casa: ecco che subito dopo il termine del lockdown la richiesta di abitazioni riprende. I prezzi subiscono una battuta d’arresto a parte Milano, Verona e Bari che continuano a segnare ancora una lieve ripresa dei valori. In crescita l’andamento dell’erogato nazionale relativo al 2020 che raggiunge i 50,5 miliardi di euro con una variazione del +5,2% rispetto al 2019.

 

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