Locazioni immobiliari e tendenze abitative

(foto Tecnocasa)

Nel report rilasciato dall’Ufficio Studi di Tecnocasa si può notare come siano aumentate le percentuali di inquilini che arrivano da fuori città. I dati evidenziano, quindi, che i flussi di inquilini in entrata nelle grandi città italiane sono aumentati anche rispetto al periodo pre-Covid: nel 2019 il 28,3% dei contratti era stipulato da inquilini provenienti da fuori città, nel 2022 si è saliti al 34,7%.

La situazione nelle città italiane

A Bologna il numero totale di stipule di contratti di locazione è molto basso, è raro trovare appartamenti in affitto e nell’80% dei casi ad affittare sono lavoratori trasfertisti e studenti universitari. Risulta normale quindi che nel 2022 il 30% dei nuovi inquilini sia arrivato da altri capoluoghi italiani e il 38% da piccoli comuni di altre province italiane.

Situazione difficile anche a Milano, il capoluogo lombardo infatti evidenzia un’offerta scarsa di appartamenti in affitto e nel 65% dei casi i contratti sono stipulati da lavoratori trasfertisti e studenti.

A Torino nel 2022 il 54% degli affitti è stato stipulato da residenti, il 46% da persone in arrivo da fuori città. Anche a Torino il 2022 è l’anno in cui si registra la percentuale più alta di affitti da parte di persone in arrivo da fuori, nel 2019 ad esempio la quota si fermava al 42% e nel 2020 al 40%.

Lineare la situazione nella Capitale, dove circa il 70-80% di contratti stipulati riguarda persone già residenti in città e il 20-30% persone in arrivo da fuori città. A differenza di città come Milano e Bologna, la quota di inquilini studenti e lavoratori trasfertisti è più bassa e si attesta intorno al 36% sul totale degli affitti.

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